venerdì 10 agosto 2018

Canada orientale..tra grattacieli & balene


2 settimane a spasso per il Canada...tra metropoli dal sapore americano come Toronto...angoli di Francia oltre oceano in Quebeq...parchi con distese infinite di boschi e laghi...avvistamenti di balene sul fiume San Lorenzo...e pancakes giganti!!








Toronto

Tadoussac
Niagara Falls

Algonquin Park



Ecco un po’ di dettagli e l’itinerario:
Volo Lufthansa-Air Canada Milano Malpensa-Toronto 430€ a testa compresa assicurazione annullamento/bagaglio/salute acquistato su sito Airfinder (con qualche inconveniente sul volo di andata...poi adeguatamente risarcito da rimborso di 600€ a passeggero!)
Auto con Budget 450€ 13 giorni prenotata su AutoEurope con ampio anticipo ritiro e consegna a Toronto: al momento del ritiro ci hanno voluto fare a tutti i costi up-grade...prima hanno cercato di farcelo pagare 10$ al giorno in più, alla fine ce l'hanno fatto allo stesso prezzo...evidentemente non avevano auto categoria intermedia!? Risultato: una berlina crysler nera con navigatore e tettuccio apribile molto stile "boss delle cerimonie"!?
Costo totale viaggio 1.680€ a testa TUTTO compreso
Alloggi Airbnb nelle città (prezzo medio camera 35€) e per il resto hotel/B&B prenotati su booking (prezzo medio camera 60€), tutto dall‘Italia tranne 1 notte lasciata libera (che si rivela sempre un'ottima scelta per avere un minimo di flessibilità)
giorno 1: arrivo a Toronto con ritardo di 5h nel pomeriggio; dopo aver constatato mancato arrivo di 1 dei bagagli(#%*?!) andiamo diretti a ns. appartamento in zona piuttosto centrale in Wellington Avenue per collassare in camera (notte Toronto)
giorno 2: sveglia presto, dopo aver ammirato l’alba dal 35° piano, abbondante colazione da Starbucks;  visita di Toronto city hall, downtown, financial district, St.Lawrence market, sugar beach, distillery district. Nel pomeriggio ritiro auto e trasferimento a Kingston per la notte
giorno 3: crociera delle 1000 isole da Gananoque (durata 2,5 ore) fino al Boldt Castel (territorio americano): pranzo in posticino in riva al fiume e nel pomeriggio trasferimento a Montreal
giorno 4: visita di Montreal, salita in bus a Mont Royal per vista panoramica su downtown, discesa a piedi passando per le vie dello shopping come Rue St. Catherine fino alla vivace zona del vecchio porto. Per cena assaggiamo il piatto tipico del Quebeq, il puotine, che altro non è che patatine fritte con sopra formaggio e salsa di pomodoro/carne/cose varie...non il massimo ma molto gettonato (il locale La Banquise ha sempre la coda fuori!). La sera abbiamo la fortuna di assistere ai mondiali di fuochi d'artificio che si tengono tra luglio e agosto..è la serate della Corea che certo non si risparmia con uno spettacolo di oltre mezz'ora! (Montreal)
giorno 5: Montreal zona parco Olimpico (e gita fuori programma all’aeroporto per ritirare finalmente la valigia!), trasferimento a Quebec city (notte a QC)
giorno 6: visita della parte vecchia (alta e bassa) di Quebeq city sotto una fine pioggia, che ci permette comunque di fotografare lo Chateau  Frontenac, di fare una visita guidata al parlamento e di girellare per le stradine acciottolate del centro, molto francofone. La sera ci concediamo un pò di nostalgia di casa con uno spaghetto al pomodoro nella cucina del nostro host! (QC)
giorno 7: trasferimento verso nord lungo il fiume San Lorenzo, con sosta a Baie St. Paul e nel tardo pomeriggio arrivo a Tadoussac, dove facciamo una passeggiata sul Pont de l’Islet per cercare di avvistare gli sbuffi delle balene..ma per ora senza successo (notte a Sacre Coeur)
giorno 8: escursione in gommone per avvistamento balene a Tadoussac (questa volta riuscito!), forse l'emozione più grande del viaggio! Riusciamo anche a immortalare la mitica coda argentata fuori dall'acqua! Costeggiamo poi in auto il fiordo di Saguenay sul lato nord, proseguendo vs. Quebeq City (notte a Stoneham)
giorno 9: trasferimento verso Mont Tremblant con sosta ad un outlet vicino Montreal(notte a Mont Tremblant)
giorno 10: escursione di 3 ore in kayak su Riviere du Diable e passeggiata nel paesino di Mont Tremblant, che sembra uscito da una favola con le casine colorate e prati perfettamente tenuti..chic ma un po' finto! Notte a Ottawa, con spettacolo di luci sulla facciata del parlamento
giorno 11: visita Ottawa by day e trasferimento vs. ovest (notte a Madawaska, vicino Algonquin Park, scelto per i pancakes giganti serviti a colazione)!
giorno 12: varie escursioni sui sentieri interpretativi nell’Algonquin Park tra laghi e boschi a perdita d'occhio (Madawaska)
giorno 13: passeggiata a cavallo Algonquin Park sud, tappone di trasferimento a Niagara falls (6 ore causa anche problemi di comunicazione tra noi e il navigatore..), arrivo in serata in tempo per i fuochi d’artificio delle 22 (Niagara)
giorno 14: colazione con gli ultimi pancakes del ns. viaggio, foto alle cascate da ogni prospettiva possibile, Journey Behind the falls, trasferimento a Toronto per volo in serata




mercoledì 28 febbraio 2018

Esprimi un desiderio...MALDIVE!!!


Spiagge bianchissime, mare cristallino dalle infinite sfumature di turchese, isole deserte con distese di palme, barriera corallina dai 1000 colori…quando sogni tutto questo per anni non puoi che rimanere deluso una volta che finalmente arrivi nel luogo dei tuoi desideri…ma non se sei alle Maldive!

La realtà è più che all’altezza delle altissime aspettative e viverla con un soggiorno a Casa Barabaru nell’isola di Thinadhoo rende ancora più perfetta questa magica esperienza!!

A breve i dettagli di questo viaggio meraviglioso!!!

domenica 28 gennaio 2018

MESSICO…UN VIAGGIO, MILLE VIAGGI


Dati di viaggio: 16 giorni a metà Luglio - spesa 1900€ a testa (viaggiando in 2, tutto compreso: voli, hotel, macchina, bus, siti archeologici, escursioni, churros, margarita, ecc!!) – spostamenti in bus ADO Gold e macchina – volo A/R Iberia Bologna/Citta del Messico + volo interno Cancun/Città del Messico Vivaerobus totale 830 € a testa – cambio euro/pesos ca. 0,20

Un viaggio in Messico ne racchiude in sé infiniti, perchè si entra in contatto con un paese ricco di cultura, natura, tradizioni, ma anche di profonde disuguaglianze e povertà.

È un viaggio nella storia… ancora viva nei siti perfettamente restaurati come il Castillo di Chichen Itza o in quelli in gran parte ancora sepolti sotto la giungla a Palenque…nelle comunità indigene nei dintorni di San Cristobal, dove ancora le persone vivono secondo leggi proprie e gli sciamani fanno riti nelle chiese con la coca cola…nell’immenso museo dell’antropologia di città del Messico, antico e moderno allo stesso tempo

È un viaggio nei colori…il turchese del mare in cui si specchia Tulum, dove le iguane prendono il sole pacifiche mentre le guide turistiche le chiamano per nome (Sebastian!)… i mille pesci tropicali sulla barriera corallina che circonda Isla Mujeres, un paradiso caraibico disturbato purtroppo dal turismo di massa con yacht che si sentono in diritto di mettere musica ad alto volume dalle 8 del mattino nella meravigliosa playa Northe…il verde intenso della selva che circonda Cobà, dove una volta saliti i ripidi scalini lo sguardo si perde nella fitta giungla…le case colorate di rosa, rosso, azzurro, verde, blu a Oaxaca (che si pronuncia uahacha!?) o tutte di un giallo acceso ad Izamal…le spezie variopinte e il mole scuro nei mercati di quartiere frequentati dalla gente del posto, dove si può trovare davvero di tutto

È un viaggio nelle contraddizioni umane…da una parte gli hotel di lusso della zona hotelera di Cancun (da cui ci siamo tenuti ben alla larga)…dall’altro la povertà delle zone interne come il Chapas, dove i bambini vengono mandati a vendere braccialetti o chiedere elemosina per strada e le guide ti dicono di non dare loro soldi perché così forse i genitori li manderanno a scuola

Arriviamo a Citta del Messico (che loro chiamano semplicemente DF, distretto federale) in perfetto orario dopo un volo di totale 15 ore, grazie anche alla corsa all’aeroporto di Madrid per non perdere la coincidenza! Per uscire si deve premere un pulsante…se viene il segnale verde si può passare senza problemi, se no scatta il controllo valigia…ovviamente a noi viene il rosso! Fortunatamente il nostro bagaglio a mano di 10 Kg esatti (scelta perfetta che consiglio di cuore per un viaggio itinerante di questo tipo) si controlla in poco tempo!
Prossima fermata: cambiare i nostri euro in pesos...breve giro di perlustrazione tra gli infiniti change e cambiamo 500€ a 20,85, alla luce dei fatti il cambio migliore che abbiamo trovato in tutto il viaggio, quindi il consiglio è di cambiare tutto subito in aeroporto a citta del Messico (a Cancun i cambi sono peggiori, anche in aeroporto).
Ci fermiamo anche allo sportello ADO (che si dice “adeo”) per prenotare il bus notturno per la sera seguente per Oaxaca, prendiamo il Gold delle 22.30 (costo circa 32€ a testa, durata 7 ore scarse). NB: sull’app ADO è possibile prenotare i posti (pagandoli poi in biglietteria) solo da dispositivi Apple e solo per biglietti non scontati.  
Puntiamo quindi alla metro, che ci sorprende per quanto economica (5 pesos a biglietto), efficiente e piuttosto sicura, o almeno non peggiore di quelle di altre capitali come Londra o New York: quindi in fondo è il modo migliore per spostarsi in una città immensa come DF (le ultime stime danno 20 milioni di abitanti!!). Certo gente strana se ne vede e in ogni vagone c’è qualcuno che cerca di venderti qualcosa (i più gettonati sono gli “auricolina”, ovvero cuffiette per il cellulare!?), ma la sera ci sono addirittura vagoni separati per le donne e una discreta sorveglianza (il che non significa non avere 100 occhi nel custodire i propri zaini!).
Palacio Belles Artes
In circa mezz’ora con un solo cambio arriviamo nel nostro hotel Plaza Revolucion in zona centrale e poco distante dalla fermata Hidalgo (camera doppia con colazione 58€ a notte con tasse). Per noi sarebbero le 1 di notte, quindi decidiamo di andare subito a nanna, consapevoli che il giorno seguente alle 5 am ora locale avremo già gli occhi spalancati...ma questo è il fuso orario bellezza (-7 ore sull’Italia)!
Piramide della Luna
 La prima vera giornata messicana inizia con un’abbondante colazione in hotel (non proprio in stile sud americano…pancakes!) e subito un cambio di programma: complice la levataccia decidiamo di posticipare la visita del centro storico e dello Zocalo e di dedicare la mattina al sito di Teotihuacan, che si raggiunge in bus in circa 1 ora dalla stazione nord di DF, che troviamo con facilità (A/R 100 pesos a testa).
Piramide del Sole
Una volta arrivati rimaniamo colpiti dall’imponenza della piramide del Sole e della più contenuta ma spettacolare piramide della Luna, collegate tra loro dal lungo Viale dei Morti (ingresso al sito 70 pesos, come in tutti i siti ad eccezione di Chichen Itza e Uxmal dove i prezzi sono triplicati!)
Rientriamo in città per pranzo e ci dirigiamo in zona Zocalo; giusto il tempo di percorrere la via pedonale che collega Palazzo belle arti con l’enorme plaza de la Costitucion che inizia a piovere...tiriamo fuori i k-way e via alla fermata più vicina della metro, destinazione Museo Antropologia (fermata metro Auditorio). Costeggiamo il parco di Chapultepec, sui cui cancelli è esposta una mostra fotografica dedicata a El Santo, personaggio a noi sconosciuto ma famoso wrestler e attore messicano degli anni ’50.
Museo Antropologia
Il museo è spettacolare fin dall’ingresso, con una fontana gigante a forma di ombrello (che mi ha ricordato l’albero della vita di expo 2015). Le oltre 20 sale sono divise per aree tematiche e raccolgono reperti delle diverse civiltà precolombiane del Messico: Maya, Aztechi (con la famosa piedra del sol che rappresenta il loro calendario), Zapotechi, ecc.
La sera ceniamo alla casa de Azulejos, ristorante in centro molto caratteristico (cena 400 pesos), poi ripassiamo dall’hotel a prendere i bagagli e siamo pronti per il primo tragitto in bus notturno. L’ADO GL è davvero comodo con i sedili reclinabili, certo non è un letto ma riusciamo a dormire abbastanza, anche grazie a coperta e cuscino gentilmente "offerti" da Iberia (utili visto che l'aria condizionata non è regolabile e fissa a 23 gradi)!? Il problema è che è fin troppo puntuale e prima delle 6 am ci lascia a Oaxaca!

Dopo un’ora alla stazione ADO decidiamo di andare all’hotel anche se sono le 7 am e fuori è un bel buio..per fortuna Oaxaca non è DF e arriviamo senza problemi in 10 minuti a piedi alla Posada Regional (doppia con colazione 32€); la stanza ovviamente non è disponibile a quest’ora, ma lasciamo i bagagli e ripartiamo per il centro che dista 5 minuti. Cerchiamo disperatamente un posto per colazione...ma qui prima delle 8 è tutto cerrado! Alla fine qualcosa apre e ci prendiamo un bel cappuccino con cookies nel locale in angolo sulla piazza della Cattedrale di Santo Domingo.

A questo punto urge trovare l’escursione per oggi: abbiamo in programma di vedere Mitla, Hierve El Agua, El Tule, Teotitlan del Valle e ci affidiamo al tour suggerito dalla lonely planet (El Convento, 330 pesos a testa, senza tutti gli ingressi). L’organizzazione è un po’ surreale: in mezz’ora 10 persone diverse ci chiedono in continuazione che tour avevamo fissato…ritmi messicani…dopo un po’ li guardavamo rassegnati dicendo solo Hivre el Agua in english!!
Riusciamo a partire verso le 10,30, prima ci portano in un’azienda di tessuti dove ci vengono illustrati i procedimenti per colorare e tessere, tutto con sostanze naturali (impressionante la cocciniglia, presente su un tipo di pianata grassa, da cui si ricavano tutte le sfumature di rosso, viola, blu). 
Cercano anche di venderci i tappeti…ma noi riusciamo, manco a dirlo, ad andare via a mani vuote! Poi è la volta del sito archeologico Zapoteca di Milta, che conosciamo grazie alla nostra guida Daniel. Pranzo a buffet (non incluso, altri 150 pesos) e poi raggiungiamo Hierve el Agua, delle piscine naturali a oltre 2000 metri di altezza a strapiombo sulla vallata, con tanto di cascata pietrificata sullo sfondo..un vero spettacolo!!
Mitla
Le ultime tappe sono una degustazione presso un’azienda produttrice di Mezcal, liquore tipico che si ricava dall’agave (tipo tequila, fortissimo!), e l’albero gigante di El Tule, alto  42 metri e diametro 14 metri. Rientriamo in hotel verso le 20, belli cotti perché la nostra giornata è stata lunga e impegnativa..ma dopo un’agognata doccia (la cosa che manca di più sul bus notturno!) ci trasciniamo nella piazza centrale per cenare con una buona pannocchia abbrustolita con tanta maionese infilata nel tipico stecchino alla base.
Hivre El Agua
Colazione nella terrazza della posada, entrambe molto messicane: tortillias con fagioli e formaggio, non il top alle 8 am! Oggi esploriamo per conto nostro il centro di Oaxaca, con i suoi mercati dove pranziamo e curiosiamo, e Monte Alban (mezz’ora in bus che parte ogni ora dalla strada subito a sud del mercato).
Cascata Pietrificata
Questo sito ci colpisce per il verde acceso dei prati che contornano le rovine, non perfettamente conservate rispetto ad altre ma che nell’insieme viste dall’alto della piattaforma sud danno un’idea dello spazio immenso su cui la città Zapoteca si ergeva prima della sua caduta.
Albero gigante a El Tule
Nel pomeriggio trovo anche il tempo per andare dal parrucchiere per uno shampoo (che ci voleva proprio! 200 pesos..potevo contrattare di meglio in effetti!?).

Festa a Oaxaca
Mentre ci mangiamo l’ennesima pannocchia in piazza assistiamo ad una sfilata con palloni e marionette giganti che celebrano una proposta di matrimonio e ci perdiamo per le stradine addobbate a festa e i concerti per la famosa semana della Guelaguetza di Oaxaca che si svolge ogni anno a metà luglio (purtroppo non siamo capitati di lunedì, giornata clou di questa festa).
La sera alle 20.30 bus notturno gold per San Cristobal ( durata 11 ore, costo 40 € a testa).

Monte Alban
Arriviamo in Chapas ad un’ora decente e ci dirigiamo subito al ns. hotel San Luis, molto carino soprattutto per il patio interno, economico (camera per 2 notti 60€) e a 5 minuti da centro. Come sempre dobbiamo pianificare l’escursione di oggi seduta stante e ci appoggiamo all’agenzia accanto all’hotel gestita da un simpatico ragazzone messicano che parla anche un po’ di italiano: la gita per il canyon di Sumidero è piena per oggi, ma ci trova 2 posti per la visita ai paesini nei dintorni di San Cristobal, molto caratteristici: San Juan Chamula e San Lorenzo Zinacantan. Strappiamo un prezzaccio per entrambe nei 2 giorni (il canyon domani), ma poi a conti fatti ci pentiamo di non aver preso l’escursione a cavallo per San Juan, che sarebbe stata ancora più particolare…errore dettato dalla fretta di fare tutto nel poco tempo a disposizione (e sinceramente non avevamo capito che LA gita a cavallo che ci avevano consigliato degli amici dall’Italia era proprio quella!?). Giusto il tempo di una sostanziosa colazione a base di pastine buonissime nel vicino forno, che mangiamo nel parco davanti al museo dell’ambra a 2 passi dall’hotel, e ci passa prendere il nostro minibus.
San Juan
La nostra guida è in inglese e ci porta all’ingresso di San Juan, dove visitiamo il minimalista cimitero locale e la casa di uno degli sciamai della comunità. Questa gente vive ancora secondo tradizioni antiche, con leggi proprie che vanno al di là di quelle dello stato messicano e la comunità è molto chiusa…non sono ben visti matrimoni con membri dei paesi vicini, per non parlare degli abitanti della vicina San Cristobal… ma si è aperta al turismo non disdegnando le offerte in denaro dei visitatori (business is business anche a San Juan!?). Gli sciamani sono un misto tra santoni e preti, che volontariamente abbandonano il loro lavoro e la loro casa per diversi anni e investono tutte le loro risorse per allestire la loro nuova casa come luogo di culto dedicato a uno dei santi venerati e si prendono cura a rotazione della chiesa del paese. L’odore di incenso è ovunque, ma la visita è interessante. A piedi arriviamo poi nella piazza centrale, cuore pulsante della comunità, dove si erge una chiesa colorata di turchese e un mercato. La particolarità però è al suo interno: il pavimento è ricoperto di aghi di pino, non ci sono panche o posti a sedere, ma soprattutto vengono celebrati da diversi sciamani riti “purificatori” dello spirito con candele colorate, coca cola e addirittura polli che vengono sgozzati in sacrificio.
Fuori nella piazza si radunano ogni giorno i rappresentanti dei paesi vicini che illustrano le proprie problematiche o diatribe ai politici del posto (tutti rigorosamente uomini e vestiti con pellicce e cappelli un pò tamarri), che sono chiamati a discutere per trovare una soluzione alle controversie tra cittadini..la scena ha qualcosa di surreale e le discussioni possono andare avanti ad oltranza! Intorno decine di bambini, anche piccolissimi, chiedono elemosina in cambio di braccialetti colorati…la nostra guida ci chiede di non dare loro niente, perchè solo così possono sperare che i genitori li mandino a scuola non rappresentando una fonte di reddito per la famiglia..qui l’obbligo scolastico sembra non esistere e di contro reati come omicidio o stupro vengono puntiti in modo esemplare (spesso con la pena di morte). Difficile dare un giudizio “morale” su una comunità che sembra ferma a centinai di anni fa..sicuramente da visitare con una guida per comprenderne meglio le dinamiche.
La vicina San Lorenzo Zinacantan colpisce meno, non essendo altrettanto estremista, ma qui veniamo portati oltre che nella chiesa (più simile a quelle cristiane) a conoscere una famiglia locale; vediamo quindi la loro cucina molto spartana e assistiamo all’arte della tessitura, che le donne praticano rigorosamente con telai tutti a mano. 
Cattedrale San Cristobal
Per pranzo rientriamo a San Cristobal e ci fermiamo a TierrAdientro, un locale gestito da simpatizzanti zapatisti in Real de Guadalupe consigliato dalla Lonely con buoni piatti del giorno (e volendo anche pizze più che passabili).
Dopo una breve girata per il centro torniamo in hotel e, dopo una meritata doccia, il sonnellino delle 6 diventa tutta una tirata fino al mattino dopo (la sera post bus notturno è sempre così!).

La mattina seguente facciamo la posta all’apertura del “nostro” forno con una fame notevole (visto che abbiamo saltato la cena!) ma prima delle 8,30 non apre…giusto in tempo per la partenza per il Canyon di Sumidero in minibus. La compagnia è variegata, facciamo 2 chiacchere con una coppia di ragazzi belgi che sono in giro per il sud America da 8 mesi…cosa ci può essere di meglio quando hai 25 anni (invidia a 1000!!)??
Canyon Sumidero
In meno di 1 ora arriviamo al paesino di Chiapa de Corzo da cui partono le lance per il canyon. Il percorso dura circa 3 ore tra andata e ritorno lungo il fiume, con diverse soste per osservare la vegetazione e gli animali che lo popolano..riusciamo a vedere scimmie, pellicani e anche un coccodrillo sulla riva (a dire il vero piuttosto piccolo e dall’aspetto quasi innocuo..quasi!). Quello che colpisce è l’altezza davvero impressionante del canyon, che nel punto più alto raggiunge i 1000 metri, ma purtroppo anche la quantità di plastica che si accumula in determinati punti del fiume..che tragedia rovinare un paesaggio del genere dove la natura è la vera regina!
Sumidero dall'alto

Per pranzo facciamo un giro per Chiapa de Corzo, che si snoda intorno alla bella piazza coloniale con i suoi portici  e pranziamo in un ristorantino tranquillo dotato di giardino interno e ventilatori per scappare dal caldo afoso. Il pomeriggio saliamo in bus ai punti di osservazione posti in cima al canyon, per avere una visuale altrettanto suggestiva della profonda gola dall’alto.
Il rientro è a pomeriggio inoltrato, doccia e di nuovo fuori per evitare di crollare come la sera precedente! Mangiamo un buonissimo panino al El Rincon Yucateco, un piccolo localino vicino alla piazza della cattedrale (non facilissimo da vedere però!). Ultimo sfizio della giornate un bel margarita nel corso Real Guadalupe, nonostante il ghiaccio non proprio adatto al freddo che qui la sera dà un senso anche al giubbotto con pile (in fondo siamo ad oltre 2.000 metri)!

Cerro di San Cristobal

La mattina ce la prendiamo con calma, curiosando per San Cristobal in attesa del bus della 14 per Palenque. Ci fermiamo ad osservare la cattedrale in tutto il suo splendore nei toni del giallo e rosso/marrone, saliamo al Cerro del San Cristobal per abbracciare con lo sguardo dall’alto la cittadina, arriviamo al tempio di santo Domingo con la sua bella facciata barocca e il mercato artigianale che la circonda (qui compriamo 2 braccialetti ricordo per meno di 1€..quelle cose che ti sembrano stupende mentre sei in viaggio ma fuoriluogo una volta rientrati a casa!). 

Il bus ADO gold per Palenque parte in orario, ma dalla durata (8 ore contro le 5,30 che pensavamo, costo 18€ a testa) capiamo che qualcosa non torna: ci dicono che da qualche tempo il bus fa un giro più lungo e sicuro, passando da Tuxtla Gutierrez e Villahermosa invece che per la tortuosa ma più diretta strada interna. La cosa inizia a preoccuparci quando alle 23 ancora non si vedono le luci di Palenque ma solo una strada buia nella notte…dopo un’altra mezz’oretta ci arriviamo...peccato che arriviamo nel nulla! Ci avviamo per uno stradone poco illuminato verso quello che ci sembra il “centro”, per fortuna dopo qualche giro a vuoto e con lo sconforto (soprattutto mio confesso!) che ci sta per sopraffare arriviamo in delle strade illuminate (il “centro”?!) e troviamo il ns hotel Maya Rue che ci sembra un miraggio a questo punto! Paghiamo cash ca. 55€ con colazione e usciamo a mangiare una pizza in un triste fast food lì accanto..ma a quest’ora ci va bene davvero tutto!

La mattina sveglia presto e fissiamo subito una visita guidata per l’intera giornata (tanto per riposarsi!?) alle rovine di Palenque, cascata di Misol-Ha e Agua Azul.
Il sito lo visitiamo con una guida condivisa in spagnolo.
Nonostante il caldo afoso che già di mattina si fa sentire, Palenque ci accoglie in tutto il suo splendore immerso nella fitta giungla…un passo nella storia millenaria che ci lascia a bocca aperta! 
Tempio Iscrizioni
Siamo entusiasti davanti al tempio delle iscrizioni, ci facciamo foto infinite, ne chiediamo insieme a sconosciuti…anche col cellulare grazie…aspetta mi tolgo lo zaino che viene meglio, e anche il cappello, e anche la macchina fotografica dal collo…bene prefetto grazie… riprendo lo zaino, il cappello, gli occhiali…e via a scattare altre foto..aspetta qui la facciamo con la macchina fotografica…ma dove cavolo è la macchina fotografica??? Saranno passati si e no 30 secondi nel dire tutto questo…ma la macchina fotografica non l’abbiamo più trovata…incaxxatura spaziale con ricerca spasmodica ma del tutto inutile, addio macchina subaquea sigh ***##%%$$!!??? Nella tragedia la “fortuna” è stata che:
     1) avevamo fatto foto anche con i 2 cellulari (se no addio ricordi di mezzo viaggio!)
     2)  la macchina l’ho persa fondamentalmente io (se no a quest’ora ero senza compagno di viaggio!)
     3)   non ci hanno fregato lo zaino con i passaporti dentro (se no eravamo ancora in Messico!)


El palacio
   Ci facciamo forza e continuiamo a visitare la magica Palenque (la magia forse è che fanno sparire le macchine fotografiche da sotto il naso!?), tra l’imponente El Palacio e il tempio del Sole. Poi ci addentriamo nella giungla con la guida che ci mostra piante di cacao, scimmie (meno urlatrici di come ci aspettavamo) e ci spiega che quello che vediamo oggi è meno del 10% della vera Palenque, poiché la maggior parte è ancora sotto la fitta vegetazione che nei secoli ha ricoperto palazzi e templi che aspettano di essere riportati alla luce…impressionante!
Tempio del Sole
La cascata di Misol-Ha dista circa 40 minuti di strada tortuosa e piena di dossi (che si chiamano “tope”!?) lungo la quale ci fermano dei bambini tirando fili di lana e donne che cercano di venderci platano essiccato di dubbia igiene (per fortuna non i guerriglieri, che spesso bloccano le strade e non con fili di lana ma legni chiodati..).


Misol Ha
La cascata è piuttosto alta ma l’acqua verdognola e il cielo nuvoloso non invogliano a fare il bagno, anche se c’è chi lo fa; noi preferiamo berci una noce di cocco con la cannuccia!
Proseguiamo per Agua Azul (in tutto 70km da Palenque), mente il sole e la pioggia si alternano all’infinito a distanza di pochi metri. Una volta arrivati vediamo vasche naturali formate dalle cascate dove l’acqua, soprattutto se illuminata dal sole, è di un azzurro spettacolare: qui il bagno ci vuole (sarà anche la nostra “doccia” per oggi…visto che la notte sarò nuovamente by ADO!).
Alle 23 infatti prendiamo il bus per Cancun, durata 13 ore, costo 50€ a testa.

Agua Azul
Arriviamo sulla costa con la luce del sole e scambiamo qualche parola con un italiano che vive a Tulum da anni, il quale commenta “via questa volta è andata bene!”..e  noi “in che senso??”..ci spiega quindi che gli era capitato in 2 viaggi recenti da Palenque alla costa di venire fermato da banditi che rapinavano i passeggeri con machete e mitra, in quanto si erano spostati dalla tratta San Cristobal/Palenque (non percorsa più dai bus) a quella successiva… A volte è bene ignorare certe cose…aiutooooo!!
Verso le 13 scendiamo alla stazione di Cancun e, dopo un giro pesca per arrivare (a piedi con 35 gradi..) alla filiale della Europecar, ritiriamo la nostra macchina: una piccola chevrloet non proprio in forma (scopriremo poi che la velocità massima che regge sono 100km/h..) fissata su Autoeurope senza franchigia, 180€ per 4 giorni.
Non vediamo l’ora di farci un bel bagno nel mare dei caraibi e scegliamo la vicina Poerto Morelos a ca. 20 km da Cancun. Scelta non proprio felice...la sabbia è bianca ma il mare pieno di alghe e di un colore giallo/verdino…voglio la “mia” Sardegna!! Ci consoliamo con un pranzo in riva al mare e poi ripartiamo verso la nostra meta per i successivi 2 giorni: Tulum!
Arriviamo verso le 20 a Tulum città, che come avevamo letto è un insieme di edifici lungo la strada statale, senza un vero e proprio centro. Il nostro hotel Ginger (116€ per 2 notti, colazione super) però è molto carino, in una strada laterale tranquilla, e dopo una bella ripulita usciamo per cena in uno degli affollati localini: tortillias e margarita!

Tulum (con Sebastian!)

Giornata dedicata alle rovine di Tulum, belle soprattutto perché affacciate sul mare e popolate da tantissime iguane che prendono il sole pacifiche tra i templi e la sabbia mettendosi in posa per i turisti curiosi (pure noi ovvio!). Consiglio: arrivare presto, sia per evitare la ressa che per il caldo davvero tremendo!
Playa Paraiso

Al parcheggio principale del sito ci siamo fatti intortare da una gentile ragazza che ci ha rifilato insieme all’ingresso anche la gita in barca per vedere le rovine dal mare e poi fare snorkling dalla vicina playa Paraiso…non che non sia bello eh, ma alla fine conveniva prendere solo lo snorkling direttamente dalla spiaggia. Esperienza unica comunque nuotare circondati da tartarughe marine, razze e pesci tropicali coloratissimi..quanto ci è mancata la macchina subaquea!! Trascorriamo la giornata in spiaggia fino alle 5 e poi serata tranquilla con cena al Marquerida.

Tulum
La mattina rifacciamo la valigia e ci mettiamo in marcia per Cobà (30km ca. da Tulum), dove contiamo di arrivare per le 9.30..ma i cartelli alle rotonde non sono proprio chiari e allunghiamo di ca. 20 km prima di capire che stavamo andando dalla parte sbagliata!

Cobà
Il sito è immerso nella giungla e si può visitare sia a piedi che noleggiando bici o risciò, le distanze all’interno sono di 1-2 km ma per lo più  all’ombra. La “grande piramide” è alta 42 metri (la seconda nello Yucatan) e molto ripida..io rinuncio alla scalata e mi accontento di qualche foto sui primi scalini, ma per fortuna ho sempre chi fatica per 2! Dalla cima lo sguardo si perde nella fitta foresta che circonda tutto il sito..un vero spettacolo (anche in foto!). Sono presenti anche 2 campi per il juego de pelota (che capiremo meglio a Chichen Itza con la guida).
Proseguiamo in direzione Valladolid dove abbiamo prenotato l’hotel per la notte (La Aurora 40€ senza colazione). Da lì ci spostiamo ai vicini cenotes Dzitnup (X’Keken e Samula), 2 grandi piscine naturali in grotte calcaree con stalattiti e liane che scendono dal soffitto, in cui la luce entra dall’apertura in alto da cui si vede il cielo...davvero rinfrescante e suggestivo fare il bagno in queste acque in compagnia di pacifici pesci gatto! All’uscita del secondo cenote ci prendiamo il primo vero acquazzone tropicale del viaggio..acqua da sopra/sotto/ovunque!!
La sera per fortuna il tempo si rimette e ceniamo nel giardino di un tipico locale nella piazza centrale (El Atrio) per poi andare a vedere uno spettacolo di luci sulla facciata del templo de San Bernardino (con voce narrante che decantava il valore della gente di Valladolid?!).

El Castillo
Partenza la mattina presto per arrivare in tempi utili ad una delle 7 meraviglie del mondo: Chichen Itza! Tempi pienamente rispettati, unico intoppo trovare una guida che parli italiano e soprattutto qualcuno con cui dividerla…alla fine ci arrendiamo e la prendiamo da soli (mai un italiano quando serva in Messico!), optando per il tour più breve di 1 ora, comunque soddisfacente. La guida ci è utile per apprezzare al meglio le particolarità del più famoso tempio Maya e capire alcune cose viste da soli nei siti precedenti, come il gioco de pelota. Si trattava di uno gioco in cui 2 squadre dovevano colpire la palla con le anche e farla andare in un cerchio posto molto in alto lungo i lati del campo (quello di Chichen Itza è immenso!). La leggenda che ci è stata raccontata narra che il gioco ebbe origine con 2 gemelli che sfidarono gli Dei e uno fu costretto a giocare con la testa del fratello ucciso come “pelota”, ma alla fine riuscì ad ingannare gli Dei e a vincere, riportando in vita il gemello. In seguito pare che il capitano di una delle 2 squadre fosse offerto in sacrificio, non abbiamo capito se dei vincitori o dei vinti (visto che era considerato un onore morire per gli Dei!?). 
Serpente piumato
La vera attrazione del sito è El Castillo (piramide di Kukulkan), perfettamente restaurata su 3 lati, che rappresenta un immenso calendario Maya ed è un vero gioiello di architettura e astronomia. Durante gli equinozi di primavera e autunno la luce del sole all’alba e al tramonto crea l’illusione di un serpente che sale e scende le scalinate! Altra particolarità: battendo le mani davanti al centro esatto delle scalinate si sente l’eco del cinguettio dell’uccello sacro dei Maya (quetzal).
Tempio dei Guerrieri e sala delle 1000 colonne
La visita prosegue con la piattaforma dei teschi, il tempio dei guerrieri, la sala delle mille colonne e il cenote sagrado, con altri racconti piuttosto macabri della nostra guida, tra vergini sacrificate e nemici crudelmente uccisi in onore del Dio sole che risorgeva dal regno dei morti!
Verso mezzogiorno, stravolti dal caldo umido, decidiamo di salutare l’ultimo sito archeologico del nostro viaggio e di cercare un po’ di refrigerio nel vicino cenote Ik Kil.
Piramide di Kukulkan

Prima però ci fermiamo da Pollo Asado Suemy, un locale in una specie di garage lungo la strada per Pistè dove abbiamo mangiato il pollo alla griglia più buono del messico! Ik Kil è un po’ una trappola per turisti, dove la magia dei cenotes del giorno precedente sparisce davanti ai troppi giubbotti di salvataggio arancioni che galleggiano nell’acqua. D’altra parte è molto più luminoso grazie all’apertura ampia e ci si può divertire a fare tuffi da diverse altezze.
Cenote Ik Kil
Verso le 4 immancabilmente inizia a piovere e noi scappiamo in direzione Merida. Prima facciamo una deviazione  per Izamal, paesino la cui unica peculiarità è di essere tutto giallo..case, chìese, piazze, persino i cestini dei rifiuti!!

Izamal
Arriviamo a Merida un po’ lunghi, dopo aver evitato per pura fortuna di rimanere senza benzina in autostrada…da qui la regola d’oro di ogni coppia che voglia rimanere insieme dopo un viaggio on the road..la “regola del mezzo serbatoio”: chi guida ha il dovere di fare benzina al primo distributore utile non appena il serbatoio arriva a metà!
Sosta veloce all’hotel La Piazzetta (50€ con colazione) e di corsa in centro per vedere una rappresentazione del gioco della pelota, con a seguire abbondante cena alla Chaya Maya.

L’indomani il gentile proprietario italo-francese dell’hotel ci racconta di come il costo della vita sia molto più basso che in Europa ma anche i servizi siano decisamente diversi (meno tasse ma sanità pubblica insistente) e ci aiuta nel check in del ns. volo interno Cancun-Città del Messico. Ma prima abbiamo altri 2 giorni di meritato relax a Isla Mujeres! Per raggiungere l’imbarco del traghetto a Puerto Juarez (nord di Cancun) ci impieghiamo tutta la mattina (5 ore abbondanti), nonostante decidiamo di investire nella carissima autostrada (strada n. 180D). Oltre il danno però la beffa..l’agenzia Europecar per la riconsegna della macchina individuata proprio davanti al porto di rivela inesistente (d’obbligo commento super negativo sulla mappa del sito autoeurope!), quindi dopo diversi giri l’unica soluzione che troviamo è riportare la macchina in centro a Cancun dove l’avevamo ritirata. Da lì la fortuna gira: non ci addebitano il ritardo nella riconsegna e dividiamo un taxi con una coppia italiana per il porto!

Il mare dal traghetto
Il traghetto per Isla Mujeres è più che triplicato in 2 anni (600 pesos a testa A/R) ma ne vale sicuramente la pena..l’acqua è meravigliosa già nel porto, con infinte sfumature di verde, azzurro, turchese…relax arriviamo!
Il primo bagno a Playa Norte è un sogno, testimoniato da sorriso a 32 denti in tutte le foto: acqua caldissima che non usciresti mai e spiaggiamento su sabbia bianca a godersi un tramonto di fuoco!
Tramonto a Isla Mujeres

La nostra camera al Sea Hawk (125€ 2 notti senza colazione) è a 100 mt dalla spiaggia, carina ma obbligatorio tenere acceso condizionatore per il caldo. I proprietari gestiscono anche il diving lì accanto, che organizza escursioni di snorkling, immersioni e soprattutto nuotate al largo con squali balena..purché non le vogliate fare il 30 del mese, quando il governo messicano vieta le uscite per preservare questi enormi cetacei. Peccato che domani sia proprio il 30/7 e l’unico giorno intero che abbiamo a disposizione per questa uscita che dura fino almeno alle 15…e la Lonely non aveva fatto il minimo cenno a questa cosa (-100 punti alla LP!!). La sera mangiamo nella via centrale al Lola Valentina, molto carino ambiente fusion, dove brindiamo con 2 corona alle nostre ultime serate messicane!
Playa Norte
Archiviata non senza amarezza l’idea degli squali balena (sarà un motivo per tornare a Isla Mujeres!), ci alziamo presto per goderci la tranquillità di Playa Norte senza la confusione dei troppi yacth che di giorno invadono questo paradiso.
Per la giornata troviamo un’escursione di snorkling con la cooperativa dei pescatori (trattiamo 500 pesos a testa) che ci porterà in 2 diversi punti di barriera corallina e poi a pranzo a base di pesce (pollo per me).
Playa Norte
Il primo punto dove facciamo il bagno vicino al faro è veramente strepitoso, pesci super colorati che ci circondano e una corrente che ci trascina dolcemente; il secondo è a Playa Garrafon, dove si trova il museo sottomarino, una serie di statue che riproducono figure femminili e persino un maggiolone!
Abbiamo visitato anche l’allevamento di tartarughe dell’isola (Tortugranja), dove vengono preservate centinai di uova e tartarughe di diverse specie per poi essere rimesse in libertà.
Palme a Isla Mujeres
Ci godiamo le ultime ore di mare il giorno seguente, per poi iniziare il viaggio che ci riporterà prima a città del messico e poi in Italia.
Il volo Vivaaerobus va meglio delle aspettative (molto basse sinceramente visto i commenti in rete! Costo 200€ in 2 prenotato su lastminute.com) e in serata verso le 21 arriviamo a DF, dove abbiamo prenotato l’hotel Diligencias per una cifra ridicola (26€), giustificata in parte dalla zona non proprio sicurissima di sera anche se centrale a 2 passi dal Palacio Belles Artes. Passiamo l’ultima sera in un locale in Plaza Garibaldi, dove i mariachi intrattengono gli ospiti con la loro musica, rigorosamente dietro compenso!

Casa Azul
L’ultima giornata la dedichiamo al quartiere di Coyoacan con il museo Frida Khalo, che ci fa conoscere la sua vita intensa e appassionata quanto difficile e segnata da profondi drammi e dal tormentato amore con Diego Rivera; purtroppo il museo è troppo affollato e la coda per entrare va oltre le 2 ore (leggermente meno prenotando con l’app in anticipo).
Autoritratto di Frida
Pranziamo nel vicino mercato coperto con le tipiche tostadas (ennesima versione delle tortillas di mais!).
Vistiamo meglio anche il centro storico: sull’immensa piazza dello Zocalo si affacciano la Cattedrale, il Templo Major (con gli scavi e il museo ) e il Palacio National, in cui entriamo per ammirare i famosi murales di Rivera che rappresentano la storia del popolo messicano (ingresso gratuito ma ben vigilato, con tanto di ritiro passaporto all’ingresso!).
Murales a Palacio National

Gli ultimi ricordi dolci di DF sono dei buonissimi churros con cioccolato gustati a Coyoacan e poi tutta una corsa… collectivos/metro/hotel/metro/aeroporto/volo/madrid/volo/bologna/macchina…casa!


P.S. Questo diario l’ho scritto in parte di getto appena rientrata e in parte dopo qualche mese…la cosa che più mi impressiona a distanza di tempo è pensare a quante cose abbiamo visto, fatto, sentito...un viaggio che pensavo bello prima di partire…che è stato ancora meglio mentre lo abbiamo vissuto (anche se il ritmo serrato forse non ci ha fatto rendere del tutto conto di quanto)...ma che lascia un sapore ancora più dolce ripensandoci adesso da casa...per questo il Messico me lo porterò sempre nel cuore!!!