Dati di viaggio: 16 giorni a metà
Luglio - spesa 1900€ a testa (viaggiando in 2, tutto compreso: voli, hotel,
macchina, bus, siti archeologici, escursioni, churros, margarita, ecc!!) –
spostamenti in bus ADO Gold e macchina – volo A/R Iberia Bologna/Citta del
Messico + volo interno Cancun/Città del Messico Vivaerobus totale 830 € a testa
– cambio euro/pesos ca. 0,20
Un viaggio in
Messico ne racchiude in sé infiniti, perchè si entra in contatto con un paese
ricco di cultura, natura, tradizioni, ma anche di profonde disuguaglianze e
povertà.
È un viaggio nella
storia… ancora viva nei siti perfettamente restaurati come il Castillo di
Chichen Itza o in quelli in gran parte ancora sepolti sotto la giungla a
Palenque…nelle comunità indigene nei dintorni di San Cristobal, dove ancora le
persone vivono secondo leggi proprie e gli sciamani fanno riti nelle chiese con
la coca cola…nell’immenso museo dell’antropologia di città del Messico, antico
e moderno allo stesso tempo
È un viaggio nei
colori…il turchese del mare in cui si specchia Tulum, dove le iguane prendono
il sole pacifiche mentre le guide turistiche le chiamano per nome (Sebastian!)…
i mille pesci tropicali sulla barriera corallina che circonda Isla Mujeres, un
paradiso caraibico disturbato purtroppo dal turismo di massa con yacht che si
sentono in diritto di mettere musica ad alto volume dalle 8 del mattino nella meravigliosa
playa Northe…il verde intenso della selva che circonda Cobà, dove una volta
saliti i ripidi scalini lo sguardo si perde nella fitta giungla…le case
colorate di rosa, rosso, azzurro, verde, blu a Oaxaca (che si pronuncia uahacha!?)
o tutte di un giallo acceso ad Izamal…le spezie variopinte e il mole scuro nei
mercati di quartiere frequentati dalla gente del posto, dove si può trovare
davvero di tutto
È un viaggio nelle
contraddizioni umane…da una parte gli hotel di lusso della zona hotelera di
Cancun (da cui ci siamo tenuti ben alla larga)…dall’altro la povertà delle zone
interne come il Chapas, dove i bambini vengono mandati a vendere braccialetti o
chiedere elemosina per strada e le guide ti dicono di non dare loro soldi
perché così forse i genitori li manderanno a scuola
Arriviamo a Citta
del Messico (che loro chiamano semplicemente DF, distretto federale) in
perfetto orario dopo un volo di totale 15 ore, grazie anche alla corsa
all’aeroporto di Madrid per non perdere la coincidenza! Per uscire si deve
premere un pulsante…se viene il segnale verde si può passare senza problemi, se
no scatta il controllo valigia…ovviamente a noi viene il rosso! Fortunatamente
il nostro bagaglio a mano di 10 Kg esatti (scelta perfetta che consiglio di
cuore per un viaggio itinerante di questo tipo) si controlla in poco tempo!
Prossima fermata:
cambiare i nostri euro in pesos...breve giro di perlustrazione tra gli infiniti
change e cambiamo 500€ a 20,85, alla luce dei fatti il cambio migliore che abbiamo
trovato in tutto il viaggio, quindi il consiglio è di cambiare tutto subito in
aeroporto a citta del Messico (a Cancun i cambi sono peggiori, anche in aeroporto).
Ci fermiamo anche
allo sportello ADO (che si dice “adeo”) per prenotare il bus notturno per la
sera seguente per Oaxaca, prendiamo il Gold delle 22.30 (costo circa 32€ a
testa, durata 7 ore scarse). NB: sull’app ADO è possibile prenotare i posti
(pagandoli poi in biglietteria) solo da dispositivi Apple e solo per biglietti
non scontati.
Puntiamo quindi
alla metro, che ci sorprende per quanto economica (5 pesos a biglietto),
efficiente e piuttosto sicura, o almeno non peggiore di quelle di altre
capitali come Londra o New York: quindi in fondo è il modo migliore per
spostarsi in una città immensa come DF (le ultime stime danno 20 milioni di
abitanti!!). Certo gente strana se ne vede e in ogni vagone c’è qualcuno che
cerca di venderti qualcosa (i più gettonati sono gli “auricolina”, ovvero
cuffiette per il cellulare!?), ma la sera ci sono addirittura vagoni separati
per le donne e una discreta sorveglianza (il che non significa non avere 100
occhi nel custodire i propri zaini!).
In circa mezz’ora con un solo cambio arriviamo
nel nostro hotel Plaza Revolucion in zona centrale e poco distante dalla
fermata Hidalgo (camera doppia con colazione 58€ a notte con tasse). Per noi
sarebbero le 1 di notte, quindi decidiamo di andare subito a nanna, consapevoli
che il giorno seguente alle 5 am ora locale avremo già gli occhi
spalancati...ma questo è il fuso orario bellezza (-7 ore sull’Italia)!
La prima vera
giornata messicana inizia con un’abbondante colazione in hotel (non proprio in
stile sud americano…pancakes!) e subito un cambio di programma: complice la
levataccia decidiamo di posticipare la visita del centro storico e dello Zocalo
e di dedicare la mattina al sito di Teotihuacan, che si raggiunge in bus in
circa 1 ora dalla stazione nord di DF, che troviamo con facilità (A/R 100 pesos
a testa).
Una volta arrivati rimaniamo colpiti dall’imponenza della piramide
del Sole e della più contenuta ma spettacolare piramide della Luna, collegate
tra loro dal lungo Viale dei Morti (ingresso al sito 70 pesos, come in tutti i
siti ad eccezione di Chichen Itza e Uxmal dove i prezzi sono triplicati!)
![]() |
Palacio Belles Artes |
![]() |
Piramide della Luna |
![]() |
Piramide del Sole |
Rientriamo in
città per pranzo e ci dirigiamo in zona Zocalo; giusto il tempo di percorrere
la via pedonale che collega Palazzo belle arti con l’enorme plaza de la
Costitucion che inizia a piovere...tiriamo fuori i k-way e via alla fermata più
vicina della metro, destinazione Museo Antropologia (fermata metro Auditorio).
Costeggiamo il parco di Chapultepec, sui cui cancelli è esposta una mostra
fotografica dedicata a El Santo, personaggio a noi sconosciuto ma famoso
wrestler e attore messicano degli anni ’50.
Il museo è
spettacolare fin dall’ingresso, con una fontana gigante a forma di ombrello
(che mi ha ricordato l’albero della vita di expo 2015). Le oltre 20 sale sono divise
per aree tematiche e raccolgono reperti delle diverse civiltà precolombiane del
Messico: Maya, Aztechi (con la famosa piedra del sol che rappresenta il loro
calendario), Zapotechi, ecc.
![]() |
Museo Antropologia |
La sera ceniamo
alla casa de Azulejos, ristorante in centro molto caratteristico (cena 400
pesos), poi ripassiamo dall’hotel a prendere i bagagli e siamo pronti per il
primo tragitto in bus notturno. L’ADO GL è davvero comodo con i sedili
reclinabili, certo non è un letto ma riusciamo a dormire abbastanza, anche grazie a coperta e cuscino gentilmente "offerti" da Iberia (utili visto che l'aria condizionata non è regolabile e fissa a 23 gradi)!? Il
problema è che è fin troppo puntuale e prima delle 6 am ci lascia a Oaxaca!
Dopo un’ora alla
stazione ADO decidiamo di andare all’hotel anche se sono le 7 am e fuori è un
bel buio..per fortuna Oaxaca non è DF e arriviamo senza problemi in 10 minuti a
piedi alla Posada Regional (doppia con colazione 32€); la stanza ovviamente non
è disponibile a quest’ora, ma lasciamo i bagagli e ripartiamo per il centro che
dista 5 minuti. Cerchiamo disperatamente un posto per colazione...ma qui prima
delle 8 è tutto cerrado! Alla fine qualcosa apre e ci prendiamo un bel
cappuccino con cookies nel locale in angolo sulla piazza della Cattedrale di
Santo Domingo.
A questo punto
urge trovare l’escursione per oggi: abbiamo in programma di vedere Mitla,
Hierve El Agua, El Tule, Teotitlan del Valle e ci affidiamo al tour suggerito
dalla lonely planet (El Convento, 330 pesos a testa, senza tutti gli ingressi).
L’organizzazione è un po’ surreale: in mezz’ora 10 persone diverse ci chiedono
in continuazione che tour avevamo fissato…ritmi messicani…dopo un po’ li
guardavamo rassegnati dicendo solo Hivre el Agua in english!!
Riusciamo a
partire verso le 10,30, prima ci portano in un’azienda di tessuti dove ci
vengono illustrati i procedimenti per colorare e tessere, tutto con sostanze
naturali (impressionante la cocciniglia, presente su un tipo di pianata grassa,
da cui si ricavano tutte le sfumature di rosso, viola, blu).

![]() |
Mitla |
![]() |
Hivre El Agua |
![]() |
Cascata Pietrificata |
![]() |
Albero gigante a El Tule |
![]() |
Festa a Oaxaca |
La sera alle 20.30
bus notturno gold per San Cristobal ( durata 11 ore, costo 40 € a testa).
Arriviamo in
Chapas ad un’ora decente e ci dirigiamo subito al ns. hotel San Luis, molto
carino soprattutto per il patio interno, economico (camera per 2 notti 60€) e a
5 minuti da centro. Come sempre dobbiamo pianificare l’escursione di oggi
seduta stante e ci appoggiamo all’agenzia accanto all’hotel gestita da un simpatico
ragazzone messicano che parla anche un po’ di italiano: la gita per il canyon
di Sumidero è piena per oggi, ma ci trova 2 posti per la visita ai paesini nei
dintorni di San Cristobal, molto caratteristici: San Juan Chamula e San Lorenzo
Zinacantan. Strappiamo un prezzaccio per entrambe nei 2 giorni (il canyon
domani), ma poi a conti fatti ci pentiamo di non aver preso l’escursione a
cavallo per San Juan, che sarebbe stata ancora più particolare…errore dettato
dalla fretta di fare tutto nel poco tempo a disposizione (e sinceramente non
avevamo capito che LA gita a cavallo che ci avevano consigliato degli amici
dall’Italia era proprio quella!?). Giusto il tempo di una sostanziosa colazione
a base di pastine buonissime nel vicino forno, che mangiamo nel parco davanti
al museo dell’ambra a 2 passi dall’hotel, e ci passa prendere il nostro
minibus.
La nostra guida è in inglese e ci porta all’ingresso di San Juan, dove
visitiamo il minimalista cimitero locale e la casa di uno degli sciamai della
comunità. Questa gente vive ancora secondo tradizioni antiche, con leggi
proprie che vanno al di là di quelle dello stato messicano e la comunità è
molto chiusa…non sono ben visti matrimoni con membri dei paesi vicini, per non
parlare degli abitanti della vicina San Cristobal… ma si è aperta al turismo
non disdegnando le offerte in denaro dei visitatori (business is business anche
a San Juan!?). Gli sciamani sono un misto tra santoni e preti, che volontariamente
abbandonano il loro lavoro e la loro casa per diversi anni e investono tutte le
loro risorse per allestire la loro nuova casa come luogo di culto dedicato a
uno dei santi venerati e si prendono cura a rotazione della chiesa del paese.
L’odore di incenso è ovunque, ma la visita è interessante. A piedi arriviamo
poi nella piazza centrale, cuore pulsante della comunità, dove si erge una
chiesa colorata di turchese e un mercato. La particolarità però è al suo
interno: il pavimento è ricoperto di aghi di pino, non ci sono panche o posti a
sedere, ma soprattutto vengono celebrati da diversi sciamani riti
“purificatori” dello spirito con candele colorate, coca cola e addirittura
polli che vengono sgozzati in sacrificio.
![]() |
Monte Alban |
![]() |
San Juan |
Fuori nella piazza
si radunano ogni giorno i rappresentanti dei paesi vicini che illustrano le
proprie problematiche o diatribe ai politici del posto (tutti rigorosamente
uomini e vestiti con pellicce e cappelli un pò tamarri), che sono chiamati a
discutere per trovare una soluzione alle controversie tra cittadini..la scena
ha qualcosa di surreale e le discussioni possono andare avanti ad oltranza! Intorno
decine di bambini, anche piccolissimi, chiedono elemosina in cambio di braccialetti
colorati…la nostra guida ci chiede di non dare loro niente, perchè solo così
possono sperare che i genitori li mandino a scuola non rappresentando una fonte
di reddito per la famiglia..qui l’obbligo scolastico sembra non esistere e di
contro reati come omicidio o stupro vengono puntiti in modo esemplare (spesso con
la pena di morte). Difficile dare un giudizio “morale” su una comunità che
sembra ferma a centinai di anni fa..sicuramente da visitare con una guida per
comprenderne meglio le dinamiche.
La vicina San
Lorenzo Zinacantan colpisce meno, non essendo altrettanto estremista, ma qui
veniamo portati oltre che nella chiesa (più simile a quelle cristiane) a
conoscere una famiglia locale; vediamo quindi la loro cucina molto spartana e
assistiamo all’arte della tessitura, che le donne praticano rigorosamente con
telai tutti a mano.
![]() |
Cattedrale San Cristobal |
Per pranzo
rientriamo a San Cristobal e ci fermiamo a TierrAdientro, un locale gestito da
simpatizzanti zapatisti in Real de Guadalupe consigliato dalla Lonely con buoni
piatti del giorno (e volendo anche pizze più che passabili).
Dopo una breve
girata per il centro torniamo in hotel e, dopo una meritata doccia, il
sonnellino delle 6 diventa tutta una tirata fino al mattino dopo (la sera post
bus notturno è sempre così!).
La mattina
seguente facciamo la posta all’apertura del “nostro” forno con una fame
notevole (visto che abbiamo saltato la cena!) ma prima delle 8,30 non
apre…giusto in tempo per la partenza per il Canyon di Sumidero in minibus. La
compagnia è variegata, facciamo 2 chiacchere con una coppia di ragazzi belgi
che sono in giro per il sud America da 8 mesi…cosa ci può essere di meglio
quando hai 25 anni (invidia a 1000!!)??
In meno di 1 ora
arriviamo al paesino di Chiapa de Corzo da cui partono le lance per il canyon.
Il percorso dura circa 3 ore tra andata e ritorno lungo il fiume, con diverse
soste per osservare la vegetazione e gli animali che lo popolano..riusciamo a
vedere scimmie, pellicani e anche un coccodrillo sulla riva (a dire il vero
piuttosto piccolo e dall’aspetto quasi innocuo..quasi!). Quello che colpisce è
l’altezza davvero impressionante del canyon, che nel punto più alto raggiunge i
1000 metri, ma purtroppo anche la quantità di plastica che si accumula in
determinati punti del fiume..che tragedia rovinare un paesaggio del genere dove
la natura è la vera regina!
![]() |
Canyon Sumidero |
![]() |
Sumidero dall'alto |
Per pranzo
facciamo un giro per Chiapa de Corzo, che si snoda intorno alla bella piazza
coloniale con i suoi portici e pranziamo
in un ristorantino tranquillo dotato di giardino interno e ventilatori per
scappare dal caldo afoso. Il pomeriggio saliamo in bus ai punti di osservazione
posti in cima al canyon, per avere una visuale altrettanto suggestiva della
profonda gola dall’alto.
Il rientro è a
pomeriggio inoltrato, doccia e di nuovo fuori per evitare di crollare come la
sera precedente! Mangiamo un buonissimo panino al El Rincon Yucateco, un
piccolo localino vicino alla piazza della cattedrale (non facilissimo da vedere
però!). Ultimo sfizio della giornate un bel margarita nel corso Real Guadalupe,
nonostante il ghiaccio non proprio adatto al freddo che qui la sera dà un senso
anche al giubbotto con pile (in fondo siamo ad oltre 2.000 metri)!
![]() |
Cerro di San Cristobal |
La mattina ce la
prendiamo con calma, curiosando per San Cristobal in attesa del bus della 14
per Palenque. Ci fermiamo ad osservare la cattedrale in tutto il suo splendore
nei toni del giallo e rosso/marrone, saliamo al Cerro del San Cristobal per
abbracciare con lo sguardo dall’alto la cittadina, arriviamo al tempio di santo
Domingo con la sua bella facciata barocca e il mercato artigianale che la
circonda (qui compriamo 2 braccialetti ricordo per meno di 1€..quelle cose che
ti sembrano stupende mentre sei in viaggio ma fuoriluogo una volta rientrati a
casa!).
Il bus ADO gold
per Palenque parte in orario, ma dalla durata (8 ore contro le 5,30 che pensavamo,
costo 18€ a testa) capiamo che qualcosa non torna: ci dicono che da qualche
tempo il bus fa un giro più lungo e sicuro, passando da Tuxtla Gutierrez e
Villahermosa invece che per la tortuosa ma più diretta strada interna. La cosa
inizia a preoccuparci quando alle 23 ancora non si vedono le luci di Palenque
ma solo una strada buia nella notte…dopo un’altra mezz’oretta ci
arriviamo...peccato che arriviamo nel nulla! Ci avviamo per uno stradone poco
illuminato verso quello che ci sembra il “centro”, per fortuna dopo qualche
giro a vuoto e con lo sconforto (soprattutto mio confesso!) che ci sta per
sopraffare arriviamo in delle strade illuminate (il “centro”?!) e troviamo il
ns hotel Maya Rue che ci sembra un miraggio a questo punto! Paghiamo cash ca.
55€ con colazione e usciamo a mangiare una pizza in un triste fast food lì
accanto..ma a quest’ora ci va bene davvero tutto!
La mattina sveglia
presto e fissiamo subito una visita guidata per l’intera giornata (tanto per
riposarsi!?) alle rovine di Palenque, cascata di Misol-Ha e Agua Azul.
Il sito lo
visitiamo con una guida condivisa in spagnolo.
Nonostante il
caldo afoso che già di mattina si fa sentire, Palenque ci accoglie in tutto il
suo splendore immerso nella fitta giungla…un passo nella storia millenaria che
ci lascia a bocca aperta!
Siamo entusiasti
davanti al tempio delle iscrizioni, ci facciamo foto infinite, ne chiediamo
insieme a sconosciuti…anche col cellulare grazie…aspetta mi tolgo lo zaino che
viene meglio, e anche il cappello, e anche la macchina fotografica dal
collo…bene prefetto grazie… riprendo lo zaino, il cappello, gli occhiali…e via
a scattare altre foto..aspetta qui la facciamo con la macchina fotografica…ma
dove cavolo è la macchina fotografica??? Saranno passati si e no 30 secondi nel
dire tutto questo…ma la macchina fotografica non l’abbiamo più
trovata…incaxxatura spaziale con ricerca spasmodica ma del tutto inutile, addio
macchina subaquea sigh ***##%%$$!!??? Nella tragedia la “fortuna” è stata che:
![]() |
Tempio Iscrizioni |
1) avevamo fatto foto anche con i 2 cellulari
(se no addio ricordi di mezzo viaggio!)
2) la macchina l’ho persa fondamentalmente io
(se no a quest’ora ero senza compagno di viaggio!)
3) non ci hanno fregato lo zaino con i
passaporti dentro (se no eravamo ancora in Messico!)
![]() |
El palacio |
Ci facciamo forza
e continuiamo a visitare la magica Palenque (la magia forse è che fanno sparire
le macchine fotografiche da sotto il naso!?), tra l’imponente El Palacio e il
tempio del Sole. Poi ci addentriamo nella giungla con la guida che ci mostra
piante di cacao, scimmie (meno urlatrici di come ci aspettavamo) e ci spiega
che quello che vediamo oggi è meno del 10% della vera Palenque, poiché la
maggior parte è ancora sotto la fitta vegetazione che nei secoli ha ricoperto
palazzi e templi che aspettano di essere riportati alla luce…impressionante!
![]() |
Tempio del Sole |
La cascata di
Misol-Ha dista circa 40 minuti di strada tortuosa e piena di dossi (che si
chiamano “tope”!?) lungo la quale ci fermano dei bambini tirando fili di lana e
donne che cercano di venderci platano essiccato di dubbia igiene (per fortuna
non i guerriglieri, che spesso bloccano le strade e non con fili di lana ma
legni chiodati..).
La cascata è piuttosto alta ma l’acqua verdognola e il cielo
nuvoloso non invogliano a fare il bagno, anche se c’è chi lo fa; noi preferiamo
berci una noce di cocco con la cannuccia!
![]() |
Misol Ha |
Proseguiamo per
Agua Azul (in tutto 70km da Palenque), mente il sole e la pioggia si alternano
all’infinito a distanza di pochi metri. Una volta arrivati vediamo vasche
naturali formate dalle cascate dove l’acqua, soprattutto se illuminata dal
sole, è di un azzurro spettacolare: qui il bagno ci vuole (sarà anche la nostra
“doccia” per oggi…visto che la notte sarò nuovamente by ADO!).
Alle 23 infatti prendiamo il bus per Cancun, durata 13 ore, costo 50€ a testa.
Alle 23 infatti prendiamo il bus per Cancun, durata 13 ore, costo 50€ a testa.
![]() |
Agua Azul |
Verso le 13
scendiamo alla stazione di Cancun e, dopo un giro pesca per arrivare (a piedi
con 35 gradi..) alla filiale della Europecar, ritiriamo la nostra macchina: una
piccola chevrloet non proprio in forma (scopriremo poi che la velocità massima che
regge sono 100km/h..) fissata su Autoeurope senza franchigia, 180€ per 4
giorni.
Non vediamo l’ora
di farci un bel bagno nel mare dei caraibi e scegliamo la vicina Poerto Morelos
a ca. 20 km da Cancun. Scelta non proprio felice...la sabbia è bianca ma il
mare pieno di alghe e di un colore giallo/verdino…voglio la “mia” Sardegna!! Ci
consoliamo con un pranzo in riva al mare e poi ripartiamo verso la nostra meta
per i successivi 2 giorni: Tulum!
Arriviamo verso le
20 a Tulum città, che come avevamo letto è un insieme di edifici lungo la
strada statale, senza un vero e proprio centro. Il nostro hotel Ginger (116€
per 2 notti, colazione super) però è molto carino, in una strada laterale
tranquilla, e dopo una bella ripulita usciamo per cena in uno degli affollati
localini: tortillias e margarita!
![]() |
Tulum (con Sebastian!) |
Giornata dedicata
alle rovine di Tulum, belle soprattutto perché affacciate sul mare e popolate
da tantissime iguane che prendono il sole pacifiche tra i templi e la sabbia
mettendosi in posa per i turisti curiosi (pure noi ovvio!). Consiglio: arrivare
presto, sia per evitare la ressa che per il caldo davvero tremendo!
![]() |
Playa Paraiso |
Al parcheggio
principale del sito ci siamo fatti intortare da una gentile ragazza che ci ha
rifilato insieme all’ingresso anche la gita in barca per vedere le rovine dal
mare e poi fare snorkling dalla vicina playa Paraiso…non che non sia bello eh,
ma alla fine conveniva prendere solo lo snorkling direttamente dalla spiaggia.
Esperienza unica comunque nuotare circondati da tartarughe marine, razze e
pesci tropicali coloratissimi..quanto ci è mancata la macchina subaquea!!
Trascorriamo la giornata in spiaggia fino alle 5 e poi serata tranquilla con
cena al Marquerida.
Tulum |
![]() |
Cobà |
Il sito è immerso nella giungla e si può visitare sia a
piedi che noleggiando bici o risciò, le distanze all’interno sono di 1-2 km ma
per lo più all’ombra. La “grande
piramide” è alta 42 metri (la seconda nello Yucatan) e molto ripida..io rinuncio
alla scalata e mi accontento di qualche foto sui primi scalini, ma per fortuna
ho sempre chi fatica per 2! Dalla cima lo sguardo si perde nella fitta foresta
che circonda tutto il sito..un vero spettacolo (anche in foto!). Sono presenti
anche 2 campi per il juego de pelota (che capiremo meglio a Chichen Itza con la
guida).
Proseguiamo in
direzione Valladolid dove abbiamo prenotato l’hotel per la notte (La Aurora 40€
senza colazione). Da lì ci spostiamo ai vicini cenotes Dzitnup (X’Keken e
Samula), 2 grandi piscine naturali in grotte calcaree con stalattiti e liane
che scendono dal soffitto, in cui la luce entra dall’apertura in alto da cui si
vede il cielo...davvero rinfrescante e suggestivo fare il bagno in queste acque
in compagnia di pacifici pesci gatto! All’uscita del secondo cenote ci
prendiamo il primo vero acquazzone tropicale del viaggio..acqua da
sopra/sotto/ovunque!!
La sera per
fortuna il tempo si rimette e ceniamo nel giardino di un tipico locale nella
piazza centrale (El Atrio) per poi andare a vedere uno spettacolo di luci sulla
facciata del templo de San Bernardino (con voce narrante che decantava il valore
della gente di Valladolid?!).
![]() |
El Castillo |
![]() |
Serpente piumato |
![]() |
Tempio dei Guerrieri e sala delle 1000 colonne |
Verso mezzogiorno,
stravolti dal caldo umido, decidiamo di salutare l’ultimo sito archeologico del
nostro viaggio e di cercare un po’ di refrigerio nel vicino cenote Ik Kil.
![]() |
Piramide di Kukulkan |
Prima però ci fermiamo da Pollo Asado Suemy, un locale in una specie di garage
lungo la strada per Pistè dove abbiamo mangiato il pollo alla griglia più buono
del messico! Ik Kil è un po’ una trappola per turisti, dove la magia dei
cenotes del giorno precedente sparisce davanti ai troppi giubbotti di
salvataggio arancioni che galleggiano nell’acqua. D’altra parte è molto più
luminoso grazie all’apertura ampia e ci si può divertire a fare tuffi da
diverse altezze.
Verso le 4
immancabilmente inizia a piovere e noi scappiamo in direzione Merida. Prima
facciamo una deviazione per Izamal,
paesino la cui unica peculiarità è di essere tutto giallo..case, chìese, piazze,
persino i cestini dei rifiuti!!
Arriviamo a Merida
un po’ lunghi, dopo aver evitato per pura fortuna di rimanere senza benzina in
autostrada…da qui la regola d’oro di ogni coppia che voglia rimanere insieme
dopo un viaggio on the road..la “regola del mezzo serbatoio”: chi guida ha il
dovere di fare benzina al primo distributore utile non appena il serbatoio
arriva a metà!
Sosta veloce
all’hotel La Piazzetta (50€ con colazione) e di corsa in centro per vedere una
rappresentazione del gioco della pelota, con a seguire abbondante cena alla
Chaya Maya.
L’indomani il
gentile proprietario italo-francese dell’hotel ci racconta di come il costo
della vita sia molto più basso che in Europa ma anche i servizi siano
decisamente diversi (meno tasse ma sanità pubblica insistente) e ci aiuta nel
check in del ns. volo interno Cancun-Città del Messico. Ma prima abbiamo altri
2 giorni di meritato relax a Isla Mujeres! Per raggiungere l’imbarco del
traghetto a Puerto Juarez (nord di Cancun) ci impieghiamo tutta la mattina (5
ore abbondanti), nonostante decidiamo di investire nella carissima autostrada (strada
n. 180D). Oltre il danno però la beffa..l’agenzia Europecar per la riconsegna
della macchina individuata proprio davanti al porto di rivela inesistente (d’obbligo
commento super negativo sulla mappa del sito autoeurope!), quindi dopo diversi
giri l’unica soluzione che troviamo è riportare la macchina in centro a Cancun
dove l’avevamo ritirata. Da lì la fortuna gira: non ci addebitano il ritardo
nella riconsegna e dividiamo un taxi con una coppia italiana per il porto!
![]() |
Il mare dal traghetto |
Il traghetto per
Isla Mujeres è più che triplicato in 2 anni (600 pesos a testa A/R) ma ne vale
sicuramente la pena..l’acqua è meravigliosa già nel porto, con infinte
sfumature di verde, azzurro, turchese…relax arriviamo!
Il primo bagno a
Playa Norte è un sogno, testimoniato da sorriso a 32 denti in tutte le foto:
acqua caldissima che non usciresti mai e spiaggiamento su sabbia bianca a
godersi un tramonto di fuoco!
![]() |
Tramonto a Isla Mujeres |
La nostra camera
al Sea Hawk (125€ 2 notti senza colazione) è a 100 mt dalla spiaggia, carina ma
obbligatorio tenere acceso condizionatore per il caldo. I proprietari
gestiscono anche il diving lì accanto, che organizza escursioni di snorkling,
immersioni e soprattutto nuotate al largo con squali balena..purché non le
vogliate fare il 30 del mese, quando il governo messicano vieta le uscite per
preservare questi enormi cetacei. Peccato che domani sia proprio il 30/7 e
l’unico giorno intero che abbiamo a disposizione per questa uscita che dura
fino almeno alle 15…e la Lonely non aveva fatto il minimo cenno a questa cosa
(-100 punti alla LP!!). La sera mangiamo nella via centrale al Lola Valentina,
molto carino ambiente fusion, dove brindiamo con 2 corona alle nostre ultime
serate messicane!
Archiviata
non senza amarezza l’idea degli squali balena (sarà un motivo per tornare a
Isla Mujeres!), ci alziamo presto per goderci la tranquillità di Playa Norte
senza la confusione dei troppi yacth che di giorno invadono questo paradiso.
Per
la giornata troviamo un’escursione di snorkling con la cooperativa dei
pescatori (trattiamo 500 pesos a testa) che ci porterà in 2 diversi punti di
barriera corallina e poi a pranzo a base di pesce (pollo per me).
Il primo
punto dove facciamo il bagno vicino al faro è veramente strepitoso, pesci super
colorati che ci circondano e una corrente che ci trascina dolcemente; il
secondo è a Playa Garrafon, dove si trova il museo sottomarino, una serie di
statue che riproducono figure femminili e persino un maggiolone!
![]() |
Playa Norte |
Abbiamo
visitato anche l’allevamento di tartarughe dell’isola (Tortugranja), dove
vengono preservate centinai di uova e tartarughe di diverse specie per poi
essere rimesse in libertà.
Ci godiamo le
ultime ore di mare il giorno seguente, per poi iniziare il viaggio che ci
riporterà prima a città del messico e poi in Italia.
Il volo
Vivaaerobus va meglio delle aspettative (molto basse sinceramente visto i
commenti in rete! Costo 200€ in 2 prenotato su lastminute.com) e in serata
verso le 21 arriviamo a DF, dove abbiamo prenotato l’hotel Diligencias per una
cifra ridicola (26€), giustificata in parte dalla zona non proprio sicurissima
di sera anche se centrale a 2 passi dal Palacio Belles Artes. Passiamo l’ultima
sera in un locale in Plaza Garibaldi, dove i mariachi intrattengono gli ospiti con
la loro musica, rigorosamente dietro compenso!
L’ultima giornata
la dedichiamo al quartiere di Coyoacan con il museo Frida Khalo, che ci fa
conoscere la sua vita intensa e appassionata quanto difficile e segnata da
profondi drammi e dal tormentato amore con Diego Rivera; purtroppo il museo è
troppo affollato e la coda per entrare va oltre le 2 ore (leggermente meno prenotando
con l’app in anticipo).
Pranziamo nel vicino mercato coperto con le tipiche
tostadas (ennesima versione delle tortillas di mais!).
Vistiamo meglio anche il centro storico: sull’immensa piazza dello Zocalo si affacciano la Cattedrale, il Templo Major (con gli scavi e il museo ) e il Palacio National, in cui entriamo per ammirare i famosi murales di Rivera che rappresentano la storia del popolo messicano (ingresso gratuito ma ben vigilato, con tanto di ritiro passaporto all’ingresso!).
Gli ultimi ricordi dolci di DF sono dei buonissimi churros con cioccolato gustati a Coyoacan e poi tutta una corsa… collectivos/metro/hotel/metro/aeroporto/volo/madrid/volo/bologna/macchina…casa!
![]() |
Autoritratto di Frida |
Vistiamo meglio anche il centro storico: sull’immensa piazza dello Zocalo si affacciano la Cattedrale, il Templo Major (con gli scavi e il museo ) e il Palacio National, in cui entriamo per ammirare i famosi murales di Rivera che rappresentano la storia del popolo messicano (ingresso gratuito ma ben vigilato, con tanto di ritiro passaporto all’ingresso!).
![]() |
Murales a Palacio National |
Gli ultimi ricordi dolci di DF sono dei buonissimi churros con cioccolato gustati a Coyoacan e poi tutta una corsa… collectivos/metro/hotel/metro/aeroporto/volo/madrid/volo/bologna/macchina…casa!
P.S. Questo diario
l’ho scritto in parte di getto appena rientrata e in parte dopo qualche mese…la
cosa che più mi impressiona a distanza di tempo è pensare a quante cose abbiamo
visto, fatto, sentito...un viaggio che pensavo bello prima di partire…che è
stato ancora meglio mentre lo abbiamo vissuto (anche se il ritmo serrato forse
non ci ha fatto rendere del tutto conto di quanto)...ma che lascia un sapore
ancora più dolce ripensandoci adesso da casa...per questo il Messico me lo
porterò sempre nel cuore!!!