mercoledì 17 luglio 2013

Madrid...Ole'!


Puerta del Sol

Due ore nette di volo ryan (175 € in 2 in pieno Luglio) e arriviamo a Madrid…un’aeroporto moderno e tanto grande dove c’è da perdersi! Per fortuna non lo facciamo e dopo qualche giro a vuoto troviamo l’entrata della metro al T2, dove iniziamo a fare i conti con la crisi spagnola: per partenze dall’aeroporto da giugno 2012 supplemento su prezzo biglietto 5 € (pensare che la ns. guida di un anno fa indicava ingenuamente 1€)! Resta comunque il modo più economico e veloce di raggiungere il centro città, dove abbiamo prenotato un alberghetto proprio accanto a Plaza del Sol (esmeralda,2**,carino e prezzi ragionevoli, 48€ la doppia). Il caldo di Madrid ci soffoca fin da subito…ce lo aspettavamo, ma così è troppo!! Prendiamo possesso della camera e ci rifugiamo al museo del jamon che si trova proprio sotto l’Esmeralda: panino al prosciutto minimalista ma buono a 1 €!! Decidiamo poi di fare un riposino pomeridiano in camera sperando che il caldo si plachi almeno un po’…speranza vana! Verso le 5 usciamo comunque: destinazione Prado! La guida ci suggerisce che da martedì a sabato il museo è gratuito dalle 18 a chiusura, occasione ghiotta per chi come noi è attento al budget ma non vuole rinunciare alle bellezze della città e a un po’ di cultura fai da te! Arriviamo giusto in tempo, la coda è lunga ma scorre veloce. Il museo è molto interessante, anche se non si è esperti in materia: collezione permanente con importanti artisti spagnoli (Goya, El Bosco, El Greco,..) e non (anche tanti italiani: Tintoretto, Caravaggio,..).
Plaza de Toros
Usciamo verso le 8, il sole è ancora alto e di andare a cena non se ne parla! Facciamo un giro per le vie del centro per individuare tra gli infiniti localini qualcosa per cenare, magari di non troppo turistico…ci fermiamo vicino a Plaza S.Anna (molto carina): io assaggio le mie prime croquettas de jamon (prime di una lunga serie!) e lui non resiste al richiamo della paella de marisco, il tutto accompagnato da 2 canas (birre alla spina)! Prima cena soddisfacente, anche se non esaltante. Arriviamo a Plaza del Sol che anche dopo cena è piena di gente e movimento...le strade pedonali che vanno verso il quartiere di Chueca sono strapiene (anche di prostitute a dire il vero!)! A nanna prima di mezzanotte dopo un’altra canas a 1€!
Sveglia alle 8 per girare la città senza il caldo soffocante di ieri...ma la giornata non inizia al meglio: nella fretta di trovare un posto per colazione finiamo in un locale della catena “the e caffè”…2 paste e 2 cafè con leche 10 €!! Quando mi riprendo dallo shock decidiamo di dedicare la mattina al Palacio Reale e al Convento Descalzas, che sono gratuiti il mercoledì per i cittadini UE…peccato che il primo lo sia solo dalle 5 p.m. e il secondo faccia esclusivamente visite guidate (non abbiamo capito se comunque a pagamento) con un numero irrisorio di persone…quindi niente di fatto!! 
Plaza Mayor
Non ci perdiamo certo d’animo e proseguiamo per la maestosa Plaza Mayor: sarà che è la prima che vediamo (ne seguiranno molte altre...in Spagna ogni paesino, anche piccolo, ha la sua Plaza Mayor!?), ma ci piace davvero tanto e facciamo foto da ogni angolatura (sigh..!)!
Poi ci dirigiamo a Plaza De Espana, il Debod (tempio egizio donato alla città per gli aiuti spagnoli al salvataggio di Abu Simbel...commento “e a noi italiani nulla?”!), la Gran Via piena di negozi e teatri dove rimaniamo colpiti dalla cupola nera dorata del Metropolis proprio all’angolo con calle di Alcalà. 
Cupola del Metropolis
Rientriamo verso le 1 in zona hotel per pranzo al solito museo: pic-nic (1panino+bibita+frutto) a 2€!
Dopo la consueta pausa in camera eccoci pronti per visitare il palazzo reale; qui la coda c’è e si vede: oltre 45 minuti per entrare, in parte sotto il sole! Nel frattempo fotografiamo il palazzo reale da fuori, il giardino e la cattedrale di fronte. Il Palacio è molto ben tenuto, bello il piazzale di fronte e con infinite sale di stili diversi (barocco, rinascimentale, ispirate all’oriente); in teoria le foto sono vietate...un paio però le abbiamo rubate! Visitiamo anche la farmacia e poi io desisto stremata dall’afa, saltando l’armeria. Ci trasciniamo di nuovo vs. Plaza del Sol passando per calle Arenal, dove negozietti e acquirenti di oro non mancano (ecco da cosa si vede la crisi..). Nel tragitto ci fermiamo al mercato di S. Miguel, proprio accanto a Plaza Mayor...una vera boutique di frutta, tapas e frutti di mare! Merita una visita, qualche foto (noi ci lasciamo prendere la mano!)…e magari uno o più assaggi!
Palacio Real
La sera cerchiamo inutilmente un locale che la guida consiglia, aperto da uno dei maggiori chef spagnoli specializzato in hamburger (fast good)…ma all’indirizzo segnalato non c’è un bel niente! Vaghiamo per le vie vicine chiedendo informazioni a chiunque...alla fine 2 ragazzi ci consigliano un altro posto sulla Gran Via (Mercado della Reina)…lo troviamo nonostante le indicazioni forniteci in spagnolo e rimaniamo molto soddisfatti: tapas di ogni tipo da scegliere tra quelle in bella vista o sul menù, con canas d’ordinanza (27€ in 2)! Dopo cena giro per gli infiniti locali di Chueca con bevute annesse (i bar sono uno accanto all’altro, con offerte al ribasso di canas..l’ultima la prendiamo a 0,60€!); ci ritorneremo domani per vedere i negozi aperti.
Iniziamo con una bella colazione a base di churros e cioccolata calda in un posto vicino all’hotel che si autodefinisce “maestro churraio”! In effetti sono buoni e croccanti…alla faccia della dieta!
La Cattedrale
Oggi il programma prevede un giro per Chueca, il quartiere più giovane e modaiolo di Madrid intravisto la notte prima, peccato che le vie dello shopping sono semi deserte prima delle 12 del mattino! Quindi ripieghiamo sul museo navale, che sarebbe gratuito ma chiedono un contributo volontario obbligatorio di 3€! Niente di che...ma ogni tanto bisogna cedere anche alle richieste del compagno di viaggio, che si è scoperto appassionato di navi!? All’uscita ci dirigiamo verso il Parco del Buen Retiro, il vero polmone verde della città, immenso e pieno di prati e aiuole tenuti alla perfezione...e una pennichella sotto l’albero non ce la toglie nessuno! 
Stazione Atocha
Il pomeriggio lo dedichiamo alla stazione di Atocha e all’arte moderna. La prima è una stazione di treni/metro davvero particolare (oltre che diventata tristemente famosa per il recente attentato): all’interno è stato creato un vero e proprio giardino tropicale, con alberi di decine di metri e un laghetto con centinaia di tartarughe! Alle 19 ci aspetta l’ingresso gratuito al museo Reina Sofia! Non c’è nemmeno coda e la visita è assolutamente da fare, con grandi nomi della pittura come Picasso (su tutti il forte impatto visivo di “Guernica”), Dalì e tanti altri spagnoli e internazionali. 
Mercato di S. Miguel
La sera decidiamo di dare ancora fiducia alla routard nonostante la dritta sbagliata di ieri, e mangiamo tapas alla cervezeria La Abuela, non male ma neanche il massimo! Da consigliare in alternativa una cena/spuntino al mercato di S. Miguel (con ostriche o tutto quello che volete!).
Plaza Mayor di sera
Trascorriamo l’ultima sera a Madrid in Plaza Mayor, per fissare bene il ricordo del simbolo di questa città che forse entrambi ci aspettavamo ancora più “capitale”, ma che ha lo stesso molto da offrire…magari quando la temperatura è più umana! Anche di notte la piazza è piena di artisti di strada che animano ogni angolo: finte teste di mostri, un “bimbo” che piange in passeggino, immancabili vestiti da corrida e tango…e anche un uomo ragno in calzamaglia decisamente fuori forma! W la Spagna!!!

Per il resto del viaggio in spagna vai al post Spagna del Nord

lunedì 1 luglio 2013

Primavera a Berlino

La sensazione che mi è rimasta addosso tornando da Berlino è di una città sospesa tra un passato pesantissimo, impossibile da dimenticare, e un presente totalmente rivolto al futuro, fatto di costruzioni continue, progresso, grattacieli e gru ad ogni angolo. Una parola tedesca che ben descrive la capitale d'Europa è "Baustelle" (cantiere), perché Berlino è veramente un cantiere a cielo aperto! Non solo di idee, cultura ed economia ma anche proprio in senso letterale, come dimostrano gli imponenti lavori che ho visto nella strada principale Unter Den Linden, dove la quantità di operai e mezzi a lavoro faceva invidia ad ogni cantiere italiano! Per questa città avevo grandi aspettative, e in parte sono state rispettate, ma è come se mi aspettassi di dover vedere di più in un posto che ha rivestito e continua ad avere ancora oggi, nel bene e nel male, un posto da protagonista nella storia recente del nostro continente e non solo: ecco, direi che mi ha lasciato un po' un senso di incompiuto (e credo che farò passare qualche anno prima di tornarci). Detto questo, resto dell'idea che sia una città che va vista almeno una volta, proprio per tutti questi motivi.
Il nostro viaggio inizia in una domenica di metà aprile insolitamente assolata con volo Vueling Firenze-Berlino Tegel, molto comodo e ad un prezzo ragionevole trattandosi di Berlino (200 € in 2). Il volo é puntuale e all'uscita dell'aeroporto troviamo subito uno dei bus di linea (meglio l'X9 diretto, se no il 109) che va bene per arrivare alla stazione Zoologischer, vicino alla quale abbiamo prenotato l'hotel. Anche qui nel cuore della Germania la primavera sembra essere decisamente arrivata, con sole e temperature che ci fanno chiedere che abbiamo portato a fare il piumino!? Prendiamo possesso della nostra camera all'Upper Room Hotel Kurfustendamm, proprio dietro l'omonima via dello shopping in zona abbastanza centrale, prenotata su internet con circa 2 settimane di anticipo a 140€ in 2 per 3 notti colazione (pure buona!) compresa!
Per iniziare ad esplorare la città decidiamo di incamminarci sulla strada commerciale in direzione del centro...peccato che sia domenica, quindi i negozi siano tutti chiusi, e le distanze non siano proprio quelle che sembravano sulla cartina!! Camminando per stradoni anonimi, alcuni dei quali frequentati da "allegre signorine" tedesce e non (nonostante siano appena le 5 p.m!), arriviamo in Postdamer Platz, vero cuore pulsante della Berlino moderna. È quasi impossibile immaginare che questo immenso spazio fosse del tutto deserto ai tempi del muro; oggi comunque più che di una piazza si tratta di un incrocio di grandi arterie cittadine con un gran traffico ovunque! Tutti gli edifici sono stati costruiti dopo la caduta e questo giustifica lo stile futuristico di una piazza che doveva essere il simbolo della rinascita di una nuova Berlino, unita e moderna.
Sony Center
Da vedere sicuramente il Sony Center, costruito in acciaio e vetro con una cupola particolare che ricorda i raggi di una bicicletta e di notte è illuminata con colori che la rendono ancora più suggestiva (per noi la piazza coperta è il luogo ideale per un riposino post passeggiata!). Da notare anche il grattacielo di Daimler progettato da Renzo Piano e, poco più avanti, una linea di pietre incastonata per terra che corre per tutta la città ad indicare il passaggio esatto del muro. Qui c'è anche una piccola sezione rimasta del muro, anche se i due blocchi di cemento ricoperti di murales rendono difficile immaginare ciò che realmente è stato fino a poco più di 20 anni fà.
Muro a Postdamer
Proseguiamo, sempre a piedi, per raggiungere un altro simbolo delle due gemanie: il Checkpoint Charlie, posto di blocco tra i più famosi che impediva il passaggio tra Berlino est ed ovest tra il 1961 e il 1989, teatro di improbabili e sanguinosi tentativi di fuga. La delusione è grande quando vedo che ormai è rimasta solo una ricostruzione del checkpoint con comparse di soldati russi e americani che si fanno fotografare dai turisti dietro lauto compenso. Per fortuna c'è uno spazio espositivo all'aperto con foto e documenti originali che ricostruiscono gli eventi dalla nascita del muro fino alla sua sempre troppo tardiva caduta.
Checkpoint Charlie

L'ora della cena si avvicina e per cibarci in modo decente lontani da luoghi troppo turistici ci dirigiamo a Kreuzberg, quartiere descritto come vivo e modaiolo. La prima impressione per noi non è proprio questa, ma troviamo un posticino niente male consigliato dalla Lonely specializzato in pollo alla griglia affacciato su una bella piazza (Henne, Leuschnerdamm 25, prezzi onesti, mezzo pollo 8€, a cui aggiungere birra e insalata di patate per totali 28€ in 2 e la pancia piena!). Decidiamo di tornare in hotel subito dopo cena anche perché siamo stanchini e vogliamo goderci a pieno la giornata di domani...che infatti inizia di buon'ora perché scopriamo che dalla vetrata in camera nostra la luce entra molto presto la mattina (unico neo dell'hotel!).
Postdamer Platz by night
La seconda giornata piena si apre puntando diretti su Alexander Platz, con l’antenna della televisione che rappresenta Berlino nell’immaginario collettivo e che in effetti sovrasta l’immensa piazza. La Lonely demolisce questo spazio da ogni punto di vista, con un accanimento che ci è parso un po’ eccessivo: se infatti è vero che oggi in effetti è piuttosto lasciato andare e non particolarmente affascinante (e con i soliti lavori in corso!), c’è da dire che una visita a Berlino non può prescindere da un passaggio proprio da qui. Gradevoli la fontana e la torre dell’orologio, migliorabili gli spazi verdi.
Alexander Platz
Da Alexander ci incamminiamo verso la famosissima Porta di Brandeburgo percorrendo una delle vie principali della città: Unter Den Linden. Qui la maestosità Tedesca è elevata all’ennesima potenza, con un viale ricco di storia e di negozi che non ha niente da invidiare agli Champs Elysées parigini (a cui si ispira) se non fosse per un’area centrale che è totalmente smantellata da un immenso cantiere! Questo non ci impedisce comunque di ammirare gli edifici storici che si trovano lungo la via, come la Cattedrale di Berlino, l’Università, la Museumsinsel (un isolato dove si trovano tutti i principali musei racchiusi tra 2 piccoli tratti di fiume che formano quasi un’isola), la Bebel Platz (famosa per il rogo dei libri durante il regime nazista), e infine la deliziosa Pariser Platz, piena di turisti e artisti di strada che improvvisano balli hip hop, che fa da cornice alla maestosa Brandenbureg Tor. 
Memoriale Olocausto

Porta di Brandenburego
La porta, durante la divisione di Berlino era rimasta sacrificata alle spalle del muro dalla parte est, e al momento della caduta è stata il palcoscenico dei folli festeggiamenti di libertà dei berlinesi.
 Arriviamo a vedere il Memoriale all’Olocausto, poco più avanti in direzione delle ambasciate americana e inglese, che ricorda la tragedia ebraica e mondiale con una distesa di blocchi di cemento scuro di diverse dimensioni allineati. C’è anche un museo visitabile gratuitamente, ma il lunedì purtroppo è chiuso.
Nuova Sinagoga
Per pranzo ci spostiamo a nord di Mitte (lontano dalla carissima zona delle ambasciate!) nel quartiere ebraico, dove ci abbaglia la Nuova Sinagoga dorata in Oranienburger Strabe. Ci facciamo consigliare dalla Lonely per un localino francese che alla fine non ci convince più di tanto, ma la fame avanza e il tempo stringe, perché alle 3 abbiamo fissato una visita al parlamento tedesco, il Reichstag. L’ingresso è gratuito ma è necessario registrarsi sul sito indicando i nominativi dei partecipanti e scegliendo 3 possibili date e orari per la visita; a me hanno risposto nel giro di mezz’ora ma è meglio registrarsi con qualche giorno di anticipo e portare sempre con sè la ricevuta di conferma stampata. In questo sono veramente diversi da noi italiani: organizzatissimi, puntuali, super ligi alle regole! Entriamo addirittura in anticipo e saliamo sulla famosa cupola di vetro, vera attrazione del parlamento, molto suggestiva con il suo gioco di specchi centrale e con una bella vista a 360 gradi dalla terrazza; è compresa anche l’autoguida in italiano (un po’ pesante però!).
Reichstag
All’uscita ci stendiamo qualche minuto al sole nel parco antistante il Reichstag e poi prendiamo un bus (mi pare il 100) che ci riporta in zona Zoologischer facendoci fare un bel giro anche nel parco di Tiergarten. Ancora non del tutto esausti arriviamo in metro al castello di Charlottenburg, circondato da un bellissimo parco che però non abbiamo tempo di visitare.
La sera abbiamo già le idee chiare su dove cenare: ci hanno consigliato una mega schnitzel (braciola fritta austriaca) da Luis, in zona sud est (fermata Karl Marx linea azzurra, poi chiedete perché non è facilissimo da trovare). Questa è veramente la milanese più grande che abbia mai visto, tipo 30X40cm…ovviamente ne prendiamo una in 2 ma avanza lo stesso!
La Cattedrale
Il giorno seguente, considerato che abbiamo già visto molto di Berlino, decidiamo di unirci ad un tour in italiano organizzato da Insider Tour in un campo di concentramento a 35km dal centro: Sachsenhausen. Ritrovo alle 10 alla stazione Zoologischer con pagamento diretto di 15 € a testa alla guida senza bisogno di prenotare (la nostra era Pietro), poi metropolitana di superficie (serve il biglietto zone ABC) che porta in ca. 1 ora al paese di destinazione. Dalla stazione ci sono 15 minuti di strada a piedi per arrivare a quello che scopriamo essere stato il “campo tipo” costruito vicino Berlino negli anni ’30. Progettato come campo di lavoro con la tipica forma triangolare (che permetteva di avere una visuale dell’intero lagher dalla torretta di controllo centrale), per accogliere oppositori politici, ebrei, gay ma anche delinquenti comuni, nel corso della guerra è stato utilizzato anche come campo di sterminio. Entrando Pietro ci spiega il significato della scritta sul cancello “ARBEIT MACHT FREI” ovvero “il lavoro rende liberi”, come a voler lasciare una speranza alle persone rinchiuse (anche questo faceva parte della perversa strategia nazista di voler preservare un’apparente “normalità” all’interno del campo).
Ingresso a Sachsenhausen
Il campo è stato totalmente raso a suolo dopo la guerra, dopo essere stato utilizzato dai russi per i prigionieri tedeschi, e ad oggi sono visibili solo le fondamenta delle baracche e delle strutture centrali, ma il senso di profonda angoscia che il posto trasmette è ancora forte. La stazione Z (nome fatalmente azzeccato), appena fuori dalle mura di recinzione, era adibita al vero e proprio sterminio, con numerosi forni crematori dove venivano condotti i prigionieri di cui ci si voleva liberare. La cosa forse più agghiacciante è che questa attività veniva svolta dagli stessi prigionieri (isolati dagli altri e tenuti lontani dal campo per non diffondere il panico), che dopo qualche tempo venivano sostituiti da altri e uccisi a loro volta nella stazione Z. Questa esperienza ci lascia pensierosi e infatti c’è uno strano silenzio sulla strada del ritorno a Berlino.
Rientriamo in centro verso le 16 e per concludere il pomeriggio ci dirigiamo alla East Side Gallery, la parte di muro più lunga rimasta in piedi (ca. 1,5 km). Questa è una vera e propria galleria all'aperto dove artisti di strada hanno dipinto il muro con murales colorati, satirici o con messaggi di speranza. Ci colpisce un disegno di un italiano che bene rappresenta la voglia di libertà di una nazione finalmente riunita.
East Side Gallery
La sera torniamo in zona Postdamer, vero crocevia della città, per cenare in un posticino molto intimo specializzato in ravioli al vapore. Per l’ultima notte a Berlino ci spostiamo a Kreuzberg dove percorriamo la Oranien Strasse costellata di localini vari, alcuni anche un po’ ambigui!
Ci rimane circa mezza giornata per visitare l’isola dei musei e la Topografia del Terrore, un museo che ripercorre la storia del regime dalle origini alla caduta. Tra i tanti musei scegliamo il Pergamon
Altare di Pergamo

Museum, che racchiude tesori dell'arte greca  e romana: su tutti l'altare di Pergamo che dà il nome al museo stesso con fregi originali della cittadina che sorgeva nell'attuale Turchia. Da ammirare anche la porta del mercato  di Mileto e la porta di Ishtar a Babilonia, tutta fatta di mosaici azzurri con disegni di animali color ocra fatta costruire da Nabucodonosor.
Il tempo è tiranno e dobbiamo avviarci all'areoporto, ma non prima di aver assaggiato un currywurst (biologico!) da Witty's in Wittembergplatz, vicino ai magazzini KeDeWe. Il currywurst non è altro che un wustel bollito o alla griglia tagliato a fettine molto speziato con aggiunta di patatine fritte, non troppo eocnomico ma molto diffuso a Berlino e davvero buono!

Dati di viaggio:
4 giorni/3 notti con spesa 280 € a testa TUTTO compreso (volo, hotel, pasti, musei, tour, trasporti).
Per muoversi a Berlino il modo migliore è senza dubbio un abbonamento giornaliero, che costa 4,60 € per la zona A. La cosa incredibile è che non ci sono controlli o barriere all’entrata e all’uscita della metro…quindi in teoria uno potrebbe anche fare a meno del biglietto! Ma questo vale solo per i turisti (soprattutto italiani!) perché sono sicura che il forte senso civico tedesco fa sì che nessun berlinese salga su un mezzo pubblico senza pagare!
La Insider Tour organizza anche giri a piedi di Berlino con vari temi della durata di ca. 6 ore a 12 €; noi non ci siamo uniti a questi tour ma tutto sommato possono essere un buon modo per prendere padronanza della città e avere anche spiegazioni interessanti e conoscere le cose dal punto di vista di persone che vivono da anni a Berlino.