La sensazione che mi è rimasta addosso tornando da Berlino è di una città sospesa tra un passato pesantissimo, impossibile da dimenticare, e un presente totalmente rivolto al futuro, fatto di costruzioni continue, progresso, grattacieli e gru ad ogni angolo. Una parola tedesca che ben descrive la capitale d'Europa è "Baustelle" (cantiere), perché Berlino è veramente un cantiere a cielo aperto! Non solo di idee, cultura ed economia ma anche proprio in senso letterale, come dimostrano gli imponenti lavori che ho visto nella strada principale Unter Den Linden, dove la quantità di operai e mezzi a lavoro faceva invidia ad ogni cantiere italiano! Per questa città avevo grandi aspettative, e in parte sono state rispettate, ma è come se mi aspettassi di dover vedere di più in un posto che ha rivestito e continua ad avere ancora oggi, nel bene e nel male, un posto da protagonista nella storia recente del nostro continente e non solo: ecco, direi che mi ha lasciato un po' un senso di incompiuto (e credo che farò passare qualche anno prima di tornarci). Detto questo, resto dell'idea che sia una città che va vista almeno una volta, proprio per tutti questi motivi.
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Il nostro viaggio inizia in una domenica di metà aprile insolitamente assolata con volo Vueling Firenze-Berlino Tegel, molto comodo e ad un prezzo ragionevole trattandosi di Berlino (200 € in 2). Il volo é puntuale e all'uscita dell'aeroporto troviamo subito uno dei bus di linea (meglio l'X9 diretto, se no il 109) che va bene per arrivare alla stazione Zoologischer, vicino alla quale abbiamo prenotato l'hotel. Anche qui nel cuore della Germania la primavera sembra essere decisamente arrivata, con sole e temperature che ci fanno chiedere che abbiamo portato a fare il piumino!? Prendiamo possesso della nostra camera all'Upper Room Hotel Kurfustendamm, proprio dietro l'omonima via dello shopping in zona abbastanza centrale, prenotata su internet con circa 2 settimane di anticipo a 140€ in 2 per 3 notti colazione (pure buona!) compresa!
Per iniziare ad esplorare la città decidiamo di incamminarci sulla strada commerciale in direzione del centro...peccato che sia domenica, quindi i negozi siano tutti chiusi, e le distanze non siano proprio quelle che sembravano sulla cartina!! Camminando per stradoni anonimi, alcuni dei quali frequentati da "allegre signorine" tedesce e non (nonostante siano appena le 5 p.m!), arriviamo in Postdamer Platz, vero cuore pulsante della Berlino moderna. È quasi impossibile immaginare che questo immenso spazio fosse del tutto deserto ai tempi del muro; oggi comunque più che di una piazza si tratta di un incrocio di grandi arterie cittadine con un gran traffico ovunque! Tutti gli edifici sono stati costruiti dopo la caduta e questo giustifica lo stile futuristico di una piazza che doveva essere il simbolo della rinascita di una nuova Berlino, unita e moderna.
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Sony Center |
Da vedere sicuramente il Sony Center, costruito in acciaio e vetro con una cupola particolare che ricorda i raggi di una bicicletta e di notte è illuminata con colori che la rendono ancora più suggestiva (per noi la piazza coperta è il luogo ideale per un riposino post passeggiata!). Da notare anche il grattacielo di Daimler progettato da Renzo Piano e, poco più avanti, una linea di pietre incastonata per terra che corre per tutta la città ad indicare il passaggio esatto del muro. Qui c'è anche una piccola sezione rimasta del muro, anche se i due blocchi di cemento ricoperti di murales rendono difficile immaginare ciò che realmente è stato fino a poco più di 20 anni fà.
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Muro a Postdamer |
Proseguiamo, sempre a piedi, per raggiungere un altro simbolo delle due gemanie: il Checkpoint Charlie, posto di blocco tra i più famosi che impediva il passaggio tra Berlino est ed ovest tra il 1961 e il 1989, teatro di improbabili e sanguinosi tentativi di fuga. La delusione è grande quando vedo che ormai è rimasta solo una ricostruzione del checkpoint con comparse di soldati russi e americani che si fanno fotografare dai turisti dietro lauto compenso. Per fortuna c'è uno spazio espositivo all'aperto con foto e documenti originali che ricostruiscono gli eventi dalla nascita del muro fino alla sua sempre troppo tardiva caduta.
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Checkpoint Charlie |
L'ora della cena si avvicina e per cibarci in modo decente lontani da luoghi troppo turistici ci dirigiamo a Kreuzberg, quartiere descritto come vivo e modaiolo. La prima impressione per noi non è proprio questa, ma troviamo un posticino niente male consigliato dalla Lonely specializzato in pollo alla griglia affacciato su una bella piazza (Henne, Leuschnerdamm 25, prezzi onesti, mezzo pollo 8€, a cui aggiungere birra e insalata di patate per totali 28€ in 2 e la pancia piena!). Decidiamo di tornare in hotel subito dopo cena anche perché siamo stanchini e vogliamo goderci a pieno la giornata di domani...che infatti inizia di buon'ora perché scopriamo che dalla vetrata in camera nostra la luce entra molto presto la mattina (unico neo dell'hotel!).
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Postdamer Platz by night |
La seconda giornata piena si apre puntando diretti su Alexander Platz, con l’antenna della televisione che rappresenta Berlino nell’immaginario collettivo e che in effetti sovrasta l’immensa piazza. La Lonely demolisce questo spazio da ogni punto di vista, con un accanimento che ci è parso un po’ eccessivo: se infatti è vero che oggi in effetti è piuttosto lasciato andare e non particolarmente affascinante (e con i soliti lavori in corso!), c’è da dire che una visita a Berlino non può prescindere da un passaggio proprio da qui. Gradevoli la fontana e la torre dell’orologio, migliorabili gli spazi verdi.
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Alexander Platz |
Da Alexander ci incamminiamo verso la famosissima Porta di Brandeburgo percorrendo una delle vie principali della città: Unter Den Linden. Qui la maestosità Tedesca è elevata all’ennesima potenza, con un viale ricco di storia e di negozi che non ha niente da invidiare agli Champs Elysées parigini (a cui si ispira) se non fosse per un’area centrale che è totalmente smantellata da un immenso cantiere! Questo non ci impedisce comunque di ammirare gli edifici storici che si trovano lungo la via, come la Cattedrale di Berlino, l’Università, la Museumsinsel (un isolato dove si trovano tutti i principali musei racchiusi tra 2 piccoli tratti di fiume che formano quasi un’isola), la Bebel Platz (famosa per il rogo dei libri durante il regime nazista), e infine la deliziosa Pariser Platz, piena di turisti e artisti di strada che improvvisano balli hip hop, che fa da cornice alla maestosa Brandenbureg Tor.
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Memoriale Olocausto |
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Porta di Brandenburego |
La porta, durante la divisione di Berlino era rimasta sacrificata alle spalle del muro dalla parte est, e al momento della caduta è stata il palcoscenico dei folli festeggiamenti di libertà dei berlinesi.
Arriviamo a vedere il Memoriale all’Olocausto, poco più avanti in direzione delle ambasciate americana e inglese, che ricorda la tragedia ebraica e mondiale con una distesa di blocchi di cemento scuro di diverse dimensioni allineati. C’è anche un museo visitabile gratuitamente, ma il lunedì purtroppo è chiuso.
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Nuova Sinagoga |
Per pranzo ci spostiamo a nord di Mitte (lontano dalla carissima zona delle ambasciate!) nel quartiere ebraico, dove ci abbaglia la Nuova Sinagoga dorata in Oranienburger Strabe. Ci facciamo consigliare dalla Lonely per un localino francese che alla fine non ci convince più di tanto, ma la fame avanza e il tempo stringe, perché alle 3 abbiamo fissato una visita al parlamento tedesco, il Reichstag. L’ingresso è gratuito ma è necessario registrarsi sul sito indicando i nominativi dei partecipanti e scegliendo 3 possibili date e orari per la visita; a me hanno risposto nel giro di mezz’ora ma è meglio registrarsi con qualche giorno di anticipo e portare sempre con sè la ricevuta di conferma stampata. In questo sono veramente diversi da noi italiani: organizzatissimi, puntuali, super ligi alle regole! Entriamo addirittura in anticipo e saliamo sulla famosa cupola di vetro, vera attrazione del parlamento, molto suggestiva con il suo gioco di specchi centrale e con una bella vista a 360 gradi dalla terrazza; è compresa anche l’autoguida in italiano (un po’ pesante però!).
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Reichstag |
All’uscita ci stendiamo qualche minuto al sole nel parco antistante il Reichstag e poi prendiamo un bus (mi pare il 100) che ci riporta in zona Zoologischer facendoci fare un bel giro anche nel parco di Tiergarten. Ancora non del tutto esausti arriviamo in metro al castello di Charlottenburg, circondato da un bellissimo parco che però non abbiamo tempo di visitare.
La sera abbiamo già le idee chiare su dove cenare: ci hanno consigliato una mega schnitzel (braciola fritta austriaca) da Luis, in zona sud est (fermata Karl Marx linea azzurra, poi chiedete perché non è facilissimo da trovare). Questa è veramente la milanese più grande che abbia mai visto, tipo 30X40cm…ovviamente ne prendiamo una in 2 ma avanza lo stesso!
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La Cattedrale |
Il giorno seguente, considerato che abbiamo già visto molto di Berlino, decidiamo di unirci ad un tour in italiano organizzato da Insider Tour in un campo di concentramento a 35km dal centro: Sachsenhausen. Ritrovo alle 10 alla stazione Zoologischer con pagamento diretto di 15 € a testa alla guida senza bisogno di prenotare (la nostra era Pietro), poi metropolitana di superficie (serve il biglietto zone ABC) che porta in ca. 1 ora al paese di destinazione. Dalla stazione ci sono 15 minuti di strada a piedi per arrivare a quello che scopriamo essere stato il “campo tipo” costruito vicino Berlino negli anni ’30. Progettato come campo di lavoro con la tipica forma triangolare (che permetteva di avere una visuale dell’intero lagher dalla torretta di controllo centrale), per accogliere oppositori politici, ebrei, gay ma anche delinquenti comuni, nel corso della guerra è stato utilizzato anche come campo di sterminio. Entrando Pietro ci spiega il significato della scritta sul cancello “ARBEIT MACHT FREI” ovvero “il lavoro rende liberi”, come a voler lasciare una speranza alle persone rinchiuse (anche questo faceva parte della perversa strategia nazista di voler preservare un’apparente “normalità” all’interno del campo).
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Ingresso a Sachsenhausen |
Il campo è stato totalmente raso a suolo dopo la guerra, dopo essere stato utilizzato dai russi per i prigionieri tedeschi, e ad oggi sono visibili solo le fondamenta delle baracche e delle strutture centrali, ma il senso di profonda angoscia che il posto trasmette è ancora forte. La stazione Z (nome fatalmente azzeccato), appena fuori dalle mura di recinzione, era adibita al vero e proprio sterminio, con numerosi forni crematori dove venivano condotti i prigionieri di cui ci si voleva liberare. La cosa forse più agghiacciante è che questa attività veniva svolta dagli stessi prigionieri (isolati dagli altri e tenuti lontani dal campo per non diffondere il panico), che dopo qualche tempo venivano sostituiti da altri e uccisi a loro volta nella stazione Z. Questa esperienza ci lascia pensierosi e infatti c’è uno strano silenzio sulla strada del ritorno a Berlino.
Rientriamo in centro verso le 16 e per concludere il pomeriggio ci dirigiamo alla East Side Gallery, la parte di muro più lunga rimasta in piedi (ca. 1,5 km). Questa è una vera e propria galleria all'aperto dove artisti di strada hanno dipinto il muro con murales colorati, satirici o con messaggi di speranza. Ci colpisce un disegno di un italiano che bene rappresenta la voglia di libertà di una nazione finalmente riunita.
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East Side Gallery |
La sera torniamo in zona Postdamer, vero crocevia della città, per cenare in un posticino molto intimo specializzato in ravioli al vapore. Per l’ultima notte a Berlino ci spostiamo a Kreuzberg dove percorriamo la Oranien Strasse costellata di localini vari, alcuni anche un po’ ambigui!
Ci rimane circa mezza giornata per visitare l’isola dei musei e la Topografia del Terrore, un museo che ripercorre la storia del regime dalle origini alla caduta. Tra i tanti musei scegliamo il Pergamon
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Altare di Pergamo |
Museum, che racchiude tesori dell'arte greca e romana: su tutti l'altare di Pergamo che dà il nome al museo stesso con fregi originali della cittadina che sorgeva nell'attuale Turchia. Da ammirare anche la porta del mercato di Mileto e la porta di Ishtar a Babilonia, tutta fatta di mosaici azzurri con disegni di animali color ocra fatta costruire da Nabucodonosor.
Il tempo è tiranno e dobbiamo avviarci all'areoporto, ma non prima di aver assaggiato un currywurst (biologico!) da Witty's in Wittembergplatz, vicino ai magazzini KeDeWe. Il currywurst non è altro che un wustel bollito o alla griglia tagliato a fettine molto speziato con aggiunta di patatine fritte, non troppo eocnomico ma molto diffuso a Berlino e davvero buono!
Dati di viaggio:
4 giorni/3 notti con spesa 280 € a testa TUTTO compreso (volo, hotel, pasti, musei, tour, trasporti).
Per muoversi a Berlino il modo migliore è senza dubbio un abbonamento giornaliero, che costa 4,60 € per la zona A. La cosa incredibile è che non ci sono controlli o barriere all’entrata e all’uscita della metro…quindi in teoria uno potrebbe anche fare a meno del biglietto! Ma questo vale solo per i turisti (soprattutto italiani!) perché sono sicura che il forte senso civico tedesco fa sì che nessun berlinese salga su un mezzo pubblico senza pagare!
La Insider Tour organizza anche giri a piedi di Berlino con vari temi della durata di ca. 6 ore a 12 €; noi non ci siamo uniti a questi tour ma tutto sommato possono essere un buon modo per prendere padronanza della città e avere anche spiegazioni interessanti e conoscere le cose dal punto di vista di persone che vivono da anni a Berlino.
Brava giramonda, verrebbe proprio voglia di fare un viaggio così low cost ed intenso con te!!!!!!! come posso fare per farmi organizzare un viaggio simile al tuo con le poche risorse a disposizione che mi sono rimaste x questa estate? Grazie!
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