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Tour de France...o Tour de force??? |
5200 km percorsi passando per:
Colmar-Strasburgo-Nancy-Epernay-Parigi-Versailles-Rouen-Etretat-Spiagge D-Day Normandia-Mont Saint Michel-S.Malò-Dinan-Paimpol-Costa Granito Rosa-Carnac-Castelli della Loira-Tours-S.Emilian-Bordoux-Dune Du Pilat-Carcassonne-Avignone-Provenza-S.Raphael-Cannes-Cap d’Antibes-Montecarlo
Guide: le 2 Lonely Planet sulla Francia, una per la parte meridionale e l’altra per il centro-nord (questa volta devo dire un po’ deludenti purtroppo)
Costo ALL inclusive 1050 € a testa (viaggiando in 2)
Quest’anno ho superato le mie aspettative…con un viaggio davvero low cost in un paese non certo economico, senza rinunciare a fare comunque tante esperienze e vedere cose e luoghi diversi!
I tanti km in macchina possono spaventare, e in effetti si sono fatti sentire, ma aggiustando un po’ il tiro ed essendo disposti a spendere qualcosina in più in autostrada (noi le abbiamo evitate il più possibile, sia per un fatto di costi che per fare strade più panoramiche) è un viaggio decisamente fattibile e che merita di essere fatto…anche perché dopo questi 15 giorni on the road possiamo dire di aver affrontato l’argomento “Francia” in modo più che esaustivo!
Giorno 1: Italia-Strasburgo (800 km)
Colmar - Petit Venice |
La partenza è prevista per metà luglio di buon mattino…destinazione di oggi Strasburgo, circa 800 km! Il tratto italiano scorre tranquillo, senza code pur essendo ormai alta stagione, fino ad arrivare al confine con la Svizzera a Chiasso. Valutando le alternative per il tragitto abbiamo visto che passare per la Svizzera conviene notevolmente in termini di km e di costi, in quanto le autostrade francesi sono carissime ed è quindi più economico pagare la vignette (bollino autostradale svizzero forfettario 35 € validità annuale). Il primo ed unico intoppo lo troviamo in prossimità del passo del S. Gottardo…ma basta ed avanza per farci perdere oltre 2 ore! Il meccanismo di accesso alla galleria è infernale: ci sono vari semafori che generano in modo inevitabile code infinite anche se le macchine sono un numero ragionevole! Una volta riusciti ad attraversare il traforo la coda continua ancora per un po’, ma poi riprendiamo un buon ritmo di marcia e verso le 18 arriviamo in Alsazia per la nostra prima fermata ufficiale in Francia: Colmar!
Colmar |
Cittadina adorabile che in più persone ci avevano consigliato, non ci delude per niente nonostante la stanchezza delle tante ore di viaggio che inizia a farsi sentire. Il quartiere centrarle Petit Venice è un intreccio di canali e stradine acciottolate (come dice la Lonely!) su cui si affacciano le caratteristiche case a graticcio. In una piazzetta è anche in corso la presentazione del vino dei produttori locali e ci uniamo alle numerose persone che stanno assaggiando il buon vino! Scopriremo più avanti che a Colmar si svolge proprio in questo periodo un importante festival musicale…Virgin Radio, che ci accompagnerà per tutto il viaggio, non perde occasione per ricordarlo, sembra più famoso del festival di Sanremo in Italia!
Statua della Libertà |
Giorno 2: Strasburgo – Nancy – Epernay – Parigi (450 km)
Strasburgo |
La mattina, dopo la nostra prima colazione a base di ottimi croissant in una patisserie vicino l’hotel, ci dirigiamo in centro per visitare Strasburgo. Impossibile non notare come in Francia esista un vero e proprio "rito della baguette": ogni farncese che si rispetti cammina per strada, fin dalla mattina presto, con in mano la sua bageutte (o anche più di una) incartata in un piccolo foglio di carta (non proprio igenico a dire il vero!)...una vera fissazione! Il giro di Strasburgo inizia dalla caratteristica Petit France (ma qui è tutto “petit”?!), che ci ricorda un po’ Colmar per le case a graticcio mezze sbilenche che pare debbano crollare da un momento all’altro e i canali, dove passano anche battelli turistici. Immancabili i coloratissimi gerani alle finestre.
Strasburgo - Petit France |
Con una piacevole passeggiata lungo uno dei canali principali arriviamo alla cattedrale, dove entriamo per ammirare anche l’orologio astronomico (alle 12 di ogni giorno c’è anche una dimostrazione del suo funzionamento, a pagamento ovviamente!). Prendiamo poi la macchina per dirigerci alla sede del Parlamento Europeo, un po’ fuori dal centro: una serie di edifici moderni e luccicanti ma piuttosto anonimi.
Place Stanislas |
La giornata prosegue puntando su Nancy, elegante cittadina della Lorena che custodisce una delle più belle piazze di tutta la Francia! In effetti Place Stanislas è un vero gioiello, circondata da palazzi raffinati e imponenti cancelli e fontane dorate, oltre ad un arco di trionfo (molto più piccolo di quello parigino!).
Fontana in Place Stanislas |
Per noi Nancy è anche una tappa per pranzare con un mega panino “made in France” in zona Place St.Epvre, approfittando anche del fatto che i parcheggi sono gratuiti dalle 12 alle 14!
Avenue de Champagne |
I km da fare però non sono pochi, quindi arriviamo in paese verso le 17, tra l’altro dopo un diluvio che ha fatto precipitare la temperatura dai 32 ai 16 gradi, e con nostro grande disappunto scopriamo che le cantine hanno già chiuso (in media alle 16.30…voglia di lavorare saltami addosso eh!?).
Vigneti dello Champagne |
Giorno 3: Parigi
La prima questione da affrontare è il problema parcheggio…siamo praticamente costretti ad usufruire della convenzione che il nostro hotel ha con il Meridian accanto: 15€ al giorno, non pochi ma a Parigi tutte le zone hanno sosta massima 2 ore dalle 9 alle 19 a pagamento e girare in macchina con il traffico cittadino è allucinante, quindi ci rassegnamo e paghiamo, promettendo che la prossima volta veniamo in aereo!
Tour Eiffel |
Per spostarci scegliamo un abbonamento giornaliero illimitato metro/bus a 6,60 € e prendiamo subito il bus n. 80 che ci porta diretti al simbolo di Parigi: la Tour Eiffel! Purtroppo sono in molti ad avere avuto questa idea (strano!?) ed essendo già le 10.30 passate la coda per salire è lunghissima…proviamo per un po’, in un attimo di sconforto valutiamo anche l’idea di fare le scale fino al secondo piano per fare meno coda… ma poi (visti anche i 30 gradi che già ci sono!) desistiamo, rimandando la vista panoramica al giorno dopo (è possibile però fissare su internet con qualche giorno di anticipo allo stesso prezzo - 14,50 € - così si salta gran parte della coda!).
Facciamo comunque le foto di rito alla torre di ferro inaugurata nel 1889, da ogni angolazione possibile! Per recuperare il tempo perso e avere una prospettiva diversa della città ripieghiamo su un giro a bordo del Bateaux Parisien lungo la Senna (13 € compresa autoguida in italiano). Il giro dura circa un’ora e arriva fin dopo Notre Dame passando sotto i ponti più famosi della capitale francese e intorno alle isole sul fiume (Ile de la Cité e Ile S.Louis), ma definirlo impedibile non direi! Ci sono anche altre compagnie che fanno più o meno lo stesso percorso partendo un po’ più distanti dalla Tour Eiffel, e forse sono anche più economiche!
Quando scendiamo ci dirigiamo a piedi prima al Trocadero, ottimo punto panoramico per ammirare la torre da un’altra angolazione, e poi all’Arc de Triomphe. L’Arco, oltre ad essere un altro dei principali simboli di Parigi, è un vero crocevia di arterie stradali…impossibile e pericoloso attraversare senza usare il sottopassaggio! Una volta arrivati sotto l’Arco (è possibile anche salirci sopra per 10 €) verso nord si intravede il quartiere moderno di La Defense, con grattacieli luccicanti e il Grande Arche, dalla parte opposta invece si aprono gli Champs Elysees in tutto il loro splendore! Li percorriamo a piedi ammirando le vetrine delle grandi firme (memorabile quella di Fendi con dei dinosauri dorati giganti!) ed entrando in qualche negozio più abbordabile (Sephorà, H&M, Abercrombie con tanto di modelli mezzi svestiti!). Per pranzo abbiamo pensato di andare a Montmartre e prendiamo nuovamente il bus n. 80 che fa capolinea proprio da quelle parti…non avevamo però messo in conto la variabilità del meteo francese! Nel giro di mezz’ora il cielo diventa nerissimo e si scatena un diluvio! Facciamo appena in tempo ad entrare in un bistrot anonimo per evitare di mezzarci del tutto; qui ordiniamo un menù del giorno e una salade de chevre chaud per la non modica cifra di 22 €!
Pont Alexandre III |
Arch de Triomphe |
Operà |
Notre Dame de Paris |
Prossima tappa: giardini di Luxemburgo! Un bello spazio verde tenuto alla perfezione nel cuore di Parigi, con laghetto centrale su cui si affaccia il Palais de Luxemburg costruito da Enrico IV per la moglie Maria De’ Medici nello stile di Palazzo Pitti a Firenze, che oggi è sede del senato francese.
Caratteristiche le sedie color verde salvia sparse per tutto il giardino, che si possono spostare a piacimento (ma sono pesanti!) e sono ottime per una siesta all’ombra (soprattutto quelle basse tipo sdraio!).
Jardin de Luxemburg |
La sera per cena decidiamo di andare a Montmartre senza passare nemmeno dall’hotel, e stavolta è la volta buona! Per salire al Sacre Coeur prendiamo la funicolare, da bravi faticoni, anche perché siamo in giro già da molte ore e siamo stanchini! La basilica è veramente suggestiva, la vista sulla città da quassù è imperdibile e passeggiare per le stradine del quartiere, per quanto turistiche, ci fa sentire nel cuore pulsante di Parigi!
Ci fermiamo nella deliziosa Place du Tertre, dove però i ritrattisti che mi ricordavo occupavano il centro della piazza hanno lasciato il posto ai dehors dei ristoranti…superata la piccola delusione prendiamo un tavolo in uno di questi per una cena con menù turistico: buona la soup d’onions! Al ritorno giratina per Pigalle per immortalare il famosissimo Moulin Rouge e poi a nanna!
Sacre Coeur |
Moulin Rouge |
Giorno 4: Parigi
La mattina, dopo colazione di buon ora nella solita buolangerie accanto all’hotel (pan au chocolat e caffe au lait 2,70 €), ci presentiamo puntuali alla Tour Eiffel e vista l’ora (9.15) la coda è più umana: un’ora e siamo agli ascensori che ci portano prima al secondo piano e poi in cima! Che vista mozzafiato sul tutta Parigi dalla piattaforma a 276 metri d’altezza!
Tour Eiffel dal 2° piano |
Tra salire, fare un milione di foto e scendere si è fatta l’ora di pranzo e ci facciamo tentare da una delle patisserie più antiche e famose di Parigi: Ladurèe, sugli Champs Elysees! Qui non c’è che l’imbarazzo della scelta tra i colorati macarones (tanto belli quanto cari!) e i più classici croassaint farciti con noci o cioccolato e pistacchio…tutto squisito! Percorriamo di nuovo a piedi i viali alberati nella speranza di smaltire almeno in parte le 2000 kalorie a testa appena ingurgitate, fino ad arrivare a Place de la Concorde.
La piazza, dove adesso sorge un obelisco egizio donato alla Francia proveniente dal tempio di Luxor, fu teatro di esecuzioni capitali ai tempi della rivoluzione francese e lo stesso Re Luigi XVI e Maria Antonietta vi furono ghigliottinati. Proseguendo per l’ombreggiato Jardin de Tuilieres, dove ci concediamo una pausa rigenerante dal caldo, arriviamo davanti al Louvre e fotografiamo la piramide di vetro che crea uno strano contrasto con lo stile classico ed imponente della struttura del museo (giorno chiusura martedì).
Louvre |
Non entriamo al Louvre, avendolo già visto (almeno in parte) in viaggi precedenti, anche perché per visitare un museo così vasto occorre almeno una giornata intera e non abbiamo purtroppo tutto questo tempo! Ci dirigiamo invece al Musée d’Orsay, tempio dell’impressionismo francese (Monet, Manet, Cezanne) e non (Van Gogh), ricavato all’interno della ex stazione ferroviaria Gare d’Orsay e molto interessante sia come ambiente che come collezione. Non a caso arriviamo alle 16.30, per usufruire della riduzione sul biglietto a 6,50 € (la galleria chiude alle 18)!
Dopo una sosta in hotel usciamo per cena direzione Quartiere Latino, che deve il suo nome al fatto che studenti e professori che qui vivevano fin dai tempi della rivoluzione francese (il quartiere è sede delle principali istituzioni universitarie, tra cui la celebre Sorbonne) erano soliti parlare la lingua latina. Passiamo davanti al Panthéon e poi ci dirigiamo nell’animata Rue du Pot de Fer, dove tra i numerosi localini scegliamo quello consigliata dalla Lonely, le Pot de Terre, e ne usciamo soddisfatti per il menù buono e abbondante (12 € testa + sangria)!
Gare de Orsay |
Paris by night |
Giorno 5: Parigi - Versailles - Rouen (130 km)
L’ultima giornata parigina è dedicata alla reggia di Versailles, segno indelebile dell’opulenza dei regnanti francesi. Per raggiungere il palazzo è possibile prendere il treno da Parigi o, come noi, andare in macchina proseguendo sulla peripherique in direzione sud-ovest (Versailles dista ca 25 km da Parigi).
Cancello di Versailles |
Sala degli Specchi |
Giardino di Versailles |
Lasciamo Versailles verso le 15.30 per spostarci in Normandia. Arrivati a Rouen andiamo dritti in hotel, vicino alla stazione, ma capiamo di non essere stati fortunati come le sere precedenti (hotel Andersen, 54 € non spesi bene!)! Il ragazzo alla reception è però molto gentile e ci suggerisce di assistere allo spettacolo visivo che si tiene sulla facciata della cattedrale ogni sera d’estate alle 11.
Place du Vieux Marchè |
La prima cosa che andiamo a vedere è in effetti l’imponente Cattedrale gotica di Notre Dame, simbolo della città. Se guardando la sua facciata sembra di avere un deja-vù è perché la Cattedrale con la sua “torre di burro” (in quanto tutta bianca) è stata immortalata più volte nei quadri di Monet, esposti anche alla Gare d’ Orsay che abbiamo visto appena 2 giorni fa!
Da qui parte Rue du Gros Horloge (con la torre dell’orologio), che arriva fino ad un’altra piazza tristemente famosa: Place du Vieux Marche, dove venne giustiziata Giovanna d‘Arco nel 1431. Ora nella piazza sorge una chiesa dall’architettura futuristica (a lisca di pesce) che porta il suo nome, contornata da tanti localini.
La Cattedrale di Rouen |
Le strade del centro sono molto vive, con gente ovunque e per cena seguiamo il consiglio della guida per un bistrot leggermente decentrato: l’Espiguette. La piazza su cui si affacciano i tavolini è in effetti molto intima e tranquilla…peccato per il menù con pochissima scelta ed a prezzi non propriamente economici! Ceniamo con un piatto unico a testa a base di carne, per una spesa di ca. 30 €, con camerieri scontrosi che non parlavano una parola di inglese che nel corso della serata hanno magicamente aumentato il prezzo della tartara sulla lavagnetta che fungeva da menù: non consigliabile!
Ci consoliamo dopo cena con una birra e arrivando puntuali allo spettacolo delle 11, che è davvero molto suggestivo (ne avevamo visto uno simile l’anno scorso a Toledo)!
Giorno 6: Rouen – Eretrat – Spiagge D-Day - Pontorson (360 km)
La notte ha piovuto a dirotto e questo non ci fa sperare molto bene per la tappa di oggi, tutta on the road, ma per fortuna il tempo si rivela più clemente del previsto.
Raggiungiamo la Cote d’Albatre all’altezza di Fecamp, cittadina portuale da dove si può ammirare un panorama mozzafiato sulla costa con le sue scogliere e spiagge immense bagnate dalla marea (e da un bel po’ di alghe a dire il vero!) salendo su Cap Fagnet a nord del porto. Proseguiamo poi lungo la costa fino ad Eretrat, famosa per le sue scogliere gemelle ai lati della spiaggia: le falesie, anche queste ritratte da Monet nei suoi quadri.
Ci fermiamo in paese per pranzo (un baguettone in 2) e stiamo un po’ tranquilli sul lungomare, per poi proseguire verso ovest. Sulla strada verso le spiagge degli sbarchi, dopo aver attraversato la Senna sul famoso Pont de Normandie (5,30€) con la sua caratteristica forma a V, arriviamo ad Honfleur e proseguiamo per la vicina Trouville. Qui la Lonely ci segnala un mercato del pesce ottimo per le ostriche, e il mio compagno di viaggio non riesce proprio a resistere alla tentazione! In effetti la “sosta ostriche” (12 a 7€ + 3€ per averle aperte e ben presentate su un piatto con ghiaccio e limone!) pare valere la piccola deviazione (avremo modo di pentircene più avanti..sigh!) e dopo un’oretta scarsa ci rimettiamo in viaggio.
Eretrat |
Mercato del pesce a Trouville |
Solo verso le 5 arriviamo nella zona dove nel giugno del 1944 gli alleati sbarcarono per sferrare l’attacco definitivo ai tedeschi. Ci fermiamo lungo la strada vicino Arromanches (sulla collina ad est) per vedere i resti di Port Winston, un porto artificiale che era stato costruito al largo della costa per permettere lo sbarco di uomini e mezzi. Nel centro della cittadina invece è presente un museo dello sbarco, ma non entriamo in quanto capiamo che si tratta per lo più di ricostruzioni e modellini.
Arromanches |
La prossima tappa è il cimitero americano, nell’entroterra di Omaha Beach, dove sono custodite le tombe di oltre 9.000 soldati statunitensi morti nel secondo conflitto mondiale. Arriviamo però alle 18 meno pochi minuti ed abbiamo una brutta sorpresa: il cimitero è visitabile tutti i giorni dalle 9 alle 18, così non ci fanno nemmeno entrare! La delusione è veramente tanta, perché non avremo altre occasioni per visitare un luogo così commovente e significativo della storia recente…incolpo le ostriche per la perdita di tempo e calcolo tutti i minuti persi che invece ci avrebbero fatto arrivare in tempo…certo volendo in parte la colpa è anche mia che non ho letto bene l’orario di apertura sulla guida…ma è sicuramente più colpa delle ostriche e di chi le ha volute mangiare!! Metto il muso per i minuti successivi, dicendo che siamo stati proprio fessi (per non dire altro...) a non calcolare bene i tempi. Vistare il vicino Pointe du Hoc, dove i rangers alleati si arrampicarono lungo la scogliera alta 30 metri sotto il fuoco nemico, è una magra consolazione. Fa comunque impressione vedere i crateri delle bombe e gli alloggiamenti in cemento dei cannoni.
A questo punto dobbiamo rimetterci in marcia per arrivare all’hotel che abbiamo fissato vicino Mont Saint Michel, 9 km a sud in località Pontorson. La strada è lunga ed arriviamo giusto in tempo per cena al Tour Brette, albergo a conduzione familiare carino ed economico (45 €). Ceniamo direttamente in hotel con un ottimo menù del giorno di 3 portate a 14 € che ci permette di assaggiare anche i buonissimi formaggi locali, su tutti il famoso camembert!
Mont Saint Michel al tramonto |
Sono le 10 passate e c’è ancora luce…non possiamo resistere ad andare ad ammirare M.S.Michel di sera! Tra l’altro il calendario delle maree ci dice che stasera ci sarà una marea molto alta, quindi di nuovo in macchina! Per fortuna la sera è possibile accedere direttamente in macchina senza pagare al parcheggio di La Caserne (ottima soluzione anche per alloggiare in hotel; ci sono tutti gli alberghi delle catene e il prezzo un po’ più alto viene ricompensato dal risparmio sul parcheggio, dalla visuale e dalla comodità di accesso a M.S.M.). Ammirare questo spettacolo con il tramonto che tinge il cielo di rosa non ha prezzo e dopo le foto da lontano decidiamo di percorrere a piedi la strada che porta all’isola per goderne la visuale anche da più vicino. Per il ritorno, ormai a buio, prendiamo invece la navetta gratuita che ci riporta al parcheggio. La marea che vogliamo vedere a pieno sarà domani alle 11!
Giorno 7: Mont Saint Michel - Saint Malo - Dinan
Programmare la visita a S.Michel quando è prevista l’alta marea con coefficiente vicino a 100 (meglio se anche di più!) è fondamentale per apprezzare al meglio questo fenomeno naturale che si ripete durate tutto l’anno ed è comandato dall'attrazione gravitazionale che la luna esercita sulla terra. La mattina presto andiamo a lasciare la macchina nel grande parcheggio vicino La Caserne, che però di giorno è a pagamento, tra l’altro con con una tariffazione molto singolare: fino alle 11.30 costa 4 €, scattato quell’orario si paga l’intera giornata per 12 €!? Alle 9 siamo già sul bus che ci porta al monte, intenzionati a gustarci a pieno il crescere della marea dall’Abbazia che sovrasta M.S.Michel, il cui massimo è previsto per le 11 (è disponibile su internet o negli uffici turistici della zona un opuscolo di orari e livelli della marea per tutto l’anno, ed è consigliato vederla da un paio d’ore prima).
Mont Saint Michel |
L’ingresso all’Abbazia costa 9 € ma li vale tutti: le sale interne di questo complesso costruito a più riprese (da qui i diversi stili architettonici) sono tutte imponenti e suggestive, il chiostro situato sul lato nord è semplicemente delizioso e la terrazza è sicuramente il posto migliore dove ammirare il movimento inesorabile del mare che, minuto dopo minuto, circonda il Monte fino a farlo diventare un’isola (o quasi!). Ad oggi M.S.M. è collegato alla terra ferma da una stradina sopraelevata che non viene mai coperta dal mare, ma è in costruzione un ponte che la sostituirà (dovrebbe essere finito nel 2014), con lo scopo di restituire a questo luogo la sua natura di isola quando sale la marea.
Il chiostro nell'Abbazia |
Le foto si sprecano, cercando di riprendere lo stesso punto in momenti diversi per rappresentare al meglio la corsa dell’acqua, ma niente può rendere davvero l’idea..và visto in tempo reale!
Il tempo si sta facendo sempre più buio e noi arriviamo “casualmente” (cioè dopo una fuga con tanto di scatto finale di corsa per salire sul bus in partenza!) alla macchina prima delle 11.30, giusto in tempo per risparmiare sul parcheggio ed evitare il diluvio universale che si scatena alle 11.31!
Per una volta siamo stranamente in anticipo sulla tabella di marcia e con calma ci dirigiamo verso Saint Malò, sconfinando in Bretagna. Intra Muros, la città vecchia di S.Malò circondata da mura e bastioni, è molto affascinante per quanto sia stata ricostruita quasi interamente dopo la battaglia tra tedeschi ed alleati nel 1944 e adesso sia diventata un luogo super turistico. Camminare tra le stradine o sulle mura è piacevole, nonostante il meteo sia ancora incerto, e scopriamo con piacere che è proprio vero che in Bretagna sono specializzati in crepes! Ad ogni angolo ne vendono di ogni tipo e diventiamo presto esperti: le “gallettes” bretoni sono fatte con grano saraceno, sono più scure delle crepes classiche e di solito si abbinano al salato, mentre per “crepes” si intendono quelle dolci fatte con farina chiara. Assaggiamo una gallette nel posto suggerito dalla Lonely (creperie Margaux) ma non ci convince del tutto, anche a causa della cameriera che fa un gran pasticcio con la nostra semplicissima ordinazione (siamo in 2, ne chiediamo una prosciutto e formaggio e una con le cipolle…risultato: ce ne porta una sola con sopra tutto insieme!?). Ci rifacciamo poi con 2 belle crepes con cioccolato in un baracchino anonimo ma sicuramente più sveglio!
Saint Malo |
Arriviamo fino alla punta del molo per avere una visuale completa sulla cittadina e sulle spiagge che la circondano; tra l’altro hanno costruito in mare una specie di piscina naturale protetta dove in molti fanno il bagno…mentre noi stiamo con la felpa!
Torniamo alla macchina verso le 3 (parcheggio gratuito a poche centinaia di metri dal centro andando a dritto da Porte St.Vincet) e capiamo che il meteo francese ci vuole proprio bene: ricomincia a piovere a dirotto! A questo punto non resta che andare a Dinan, dove abbiamo fissato una stanza in centro al Vieux S.Savour (45 €), che fa anche da pub. Usciamo dalla stanza verso le 6 che ha smesso di piovere e facciamo un giro per le viuzze di questo paesino molto caratteristico, passando per rue de l’horloge (in Francia deve essere proprio tipica la via dell’orologio!) e le altre stradine acciottolate.
Per cena però ci prende un po’ di sconforto, perché sembra che da queste parti ci siano solo creperie (la Lonely ne consiglia una che fa abbinamenti immangiabili come il burro di lumaca…no grazie!), poi scoviamo per caso un locale nascosto in una via laterale, “Au Bistrot D'En Bas”. Arriviamo giusto in tempo perché il posto è piccolo e tutti quelli che entrano dopo di noi vengono rimbalzati o messi nei tavoli fuori al freddo…brrrr! Prendiamo 2 menù turistici (9-13 €) con l’immancabile salade de chevre chaud e un piattone di gamberi + dolce e caffè e ci alziamo soddisfatti per andare a finire la serata con una birra bretone (insomma!) nel pub sotto l’hotel giocando ad una specie di scarabeo!
Dinan |
Per cena però ci prende un po’ di sconforto, perché sembra che da queste parti ci siano solo creperie (la Lonely ne consiglia una che fa abbinamenti immangiabili come il burro di lumaca…no grazie!), poi scoviamo per caso un locale nascosto in una via laterale, “Au Bistrot D'En Bas”. Arriviamo giusto in tempo perché il posto è piccolo e tutti quelli che entrano dopo di noi vengono rimbalzati o messi nei tavoli fuori al freddo…brrrr! Prendiamo 2 menù turistici (9-13 €) con l’immancabile salade de chevre chaud e un piattone di gamberi + dolce e caffè e ci alziamo soddisfatti per andare a finire la serata con una birra bretone (insomma!) nel pub sotto l’hotel giocando ad una specie di scarabeo!
Giorno 8: Dinan – Paimpol – Costa Granito Rosa – Carnac
Oggi è in programma la costa Bretone nord occidentale, ma la Bretagna sembra proprio stregata…lungo il tragitto ricomincia a piovere! Ma quando smette esce fuori un arcobaleno perfetto che ci fa ricredere (con tanto di servizio fotografico!). Passiamo da Paimpol, cittadina portuale piuttosto anonima, e seguiamo la strada costiera fino a Perros- Guirec, spingendoci qualche kilometro più avanti fino a Ploumanac’h per ammirare le scogliere di granito rosa levigate dal vento e dal mare sovrastate dal faro.
Da qui parte il “sentiero dei doganieri”, una stradina percorribile solo a piedi o in bici che corre lungo la costa e riporta al paese regalando paesaggi imperdibili. Per noi invece questa deve essere la giornata delle foto inutili: servizio completo anche ai gabbiani che ci importunano per avere le briciole dei nostri panini, mah?! L’immancabile pioggerellina ci fa capire che è l’ora di tornare alla macchina per iniziare la discesa verso sud, destinazione Carnac.
Ploumanac'h |
Da qui parte il “sentiero dei doganieri”, una stradina percorribile solo a piedi o in bici che corre lungo la costa e riporta al paese regalando paesaggi imperdibili. Per noi invece questa deve essere la giornata delle foto inutili: servizio completo anche ai gabbiani che ci importunano per avere le briciole dei nostri panini, mah?! L’immancabile pioggerellina ci fa capire che è l’ora di tornare alla macchina per iniziare la discesa verso sud, destinazione Carnac.
La costa del Morbihan è famosa per i ritrovamenti di importanti siti di megaliti risalenti al 5000/3500 a.C. e proprio vicino Carnac ci sono vari allineamenti di menhir (alignement du Menac e quello di Kemario) e un dolmen lungo 30 metri (Table des Marchands). Le grosse pietre sono nella maggior parte dei casi recintate e si possono osservare solo da lontano, mentre per accedere al dolmen e al vicino Grand Menhir (alto 20 metri, ma oggi crollato e disteso su un fianco) vogliono ben 5 €…oppure si può continuare qualche metro a destra dell’ingresso e vedere tranquillamente entrambi da dietro la siepe! Sinceramente non mi hanno impressionato questi macigni in fila indiana, forse perché non ne ho apprezzato bene il significato e il “mistero” che sta dietro al loro allineamento perfetto.
Alignement du Menac |
La sera raggiungiamo l’albergo fissato in un paesino poco distante che però sembra semi deserto (Baden, hotel Le Toul'Broch), dove ci hanno estorto 45 € per la stanza, ma dopo la prima impressione negativa dentro non è nemmeno malaccio! Per cena arriviamo a Larmor Baden, sul mare e vista la poca scelta optiamo per il locale che tra i 2 ci sembra migliore: ancora gallettes e crepes accompagnate da insalata con formaggio e ostriche!
Giorno 9: Carnac – Castelli Loira – Tours (490 km)
Chateau de Villandry |
Giornata impegnativa perché siamo ancora molto distanti dalla zona della Loira dove oggi vogliamo visitare almeno 2 degli infiniti castelli. Come se non bastasse non prendiamo nemmeno l’autostrada, il che ci fa arrivare a Villandry (pochi km a ovest di Tours) che è già ora di pranzo. Per fortuna ci siamo attrezzati con una grande baguette e una forma di camembert, così mangiamo accampati proprio nel giardino di questo castello prima di iniziarne la visita.
L'orto |
Abbiamo deciso di fare il biglietto solo per il parco (6,50 €) e non per l’interno dello chateau perché è il giardino il vero gioiello di Villandry…e le aspettative vengono pienamente rispettate: davanti agli occhi si apre uno spettacolo colorato di fiori, aiuole geometriche, fontane e molto altro! Nell’orto rinascimentale anche gli ortaggi più classici sono disposti per colore in modo perfetto, la lavanda in fiore circonda le fontane nel giardino d‘acqua e il giardino ornamentale lascia semplicemente di stucco con i famosi “giardini dell’amore”.
Qui sono rappresentate le 4 fasi dell’amore: l’amore instabile, passionale, tragico e tenero, tutti con cuori interi o spezzati disposti in modo geometrico.
Giardino dell'Amore |
Il prossimo castello da vedere è Chambord, il più imponente e sfarzoso di tutti…peccato sia anche il più lontano (bisogna arrivare fin dopo Blois)! Sulla strada intravediamo anche lo chateau di Amboise, dove Leonardo da Vinci trascorse i suoi ultimi anni ed è stato sepolto.
Chambord |
Chambord ci accoglie in tutta la sua maestosità e una volta entrati ci soffermiamo sulla famosa doppia scalinata a vite, che si dice sia stata progettata dallo stesso Leonardo alla corte del Re Francesco I, che iniziò la costruzione di questo castello come tenuta di caccia nel 1500. La caratteristica delle scale è che si incrociano senza incontrarsi mai! Le stanze della residenza sono tutte molto sontuose, soprattutto quelle del primo piano dove ci sono gli alloggi dei sovrani, ma forse essere stati da poco a Versailles toglie un po’ di fascino alla visita (ingresso 11 €).
Il vero spettacolo si trova però al terzo piano, dove è possibile passeggiare sulla grande terrazza per ammirare i tetti ricoperti di torrette, camini e decorazioni varie. Quando è il momento di lasciare il castello inizia a piovere (e noi che pensavamo di aver lasciato acqua e meteo variabile in Normandia e Bretagna!), ma per fortuna dura poco e veniamo ripagati da un’immagine unica: Chambord incorniciato dall’arcobaleno!
I tetti di Chambord |
Rientriamo a Tours allungando di qualche kilometro (visto che erano pochi!) per passare davanti ad altri 2 castelli (Cheverny e Chenonceau) che però non sono purtroppo visibili dalla strada senza entrare dentro e pagare il biglietto.
L’hotel des Arts che abbiamo prenotato (54 €) è proprio in centro e non sarebbe nemmeno male nonostante la camera piccola e la proprietaria quasi scocciata di averci lì…peccato per l’aria irrespirabile che ci costringe a dormire con la finestra aperta nonostante il terrazzino sia condiviso con la stanza accanto! Per cena andiamo nel cuore di Tours, nella zona di Place Plumereau e finiamo in un ristorante super turistico nella vicina Rue de grand marchè, dove mi tocca assistere anche alla cena a base di escargot (tra l’altro neanche di buona qualità pare!).
Giorno 10: Tours - La Rochelle - S.Emilien - Bordeaux (420 km)
Chateau d'Ussè |
Oggi iniziamo la vera e propria discesa verso sud, ma prima vogliamo vedere un ultimo castello: quello d’Ussè, a cui si è ispirato Walt Disney per il proprio logo e in effetti la somiglianza c’è! Per l’ora di pranzo arriviamo a La Rochelle, località di mare rinomata tra i francesi e famosa per la sua scuola di vela, con vie piene di gente e di negozi alla moda, e un gran via vai anche sul porto. Sinceramente però sia il mare che l’atmosfera troppo turistica non ci convincono e dopo aver fatto un giretto, con tanto di spuntino a base di frutta comprata al mercato vicino alla spiaggia cittadina, ci rimettiamo in marcia.
La Rochelle |
Prima di Bordeaux deviamo in direzione S.Emilien, paesino medievale rinomato per le sue cantine, sperando di essere in tempo nonostante siano già le 18. L’ufficio del turismo ci dice però che le cantine possono essere visitate solo previa prenotazione anticipata, alcune organizzano anche visite guidate gratuite con degustazione…un vero peccato non averci pensato prima! Passeggiamo per il paese apprezzando comunque i belli scorci sui vigneti, poi puntiamo su Bordeaux.
S.Emilien |
Trovare l’hotel è più complicato del previsto perché la moderna tramvia cittadina rende impossibile la viabilità in macchina! Nonostante questo Bordeaux ci piace molto (se girata a piedi!) perché ha il fascino di una città storica arricchito dalla modernità di alcuni particolari, come la fontana a pelo d’acqua creata sul lungofiume, dove francesi e turisti si rinfrescano nelle calde giornate estive (noi abbiamo trovato 37 gradi!). Ci sono anche diverse sculture molto particolari sparse nelle belle piazze della città, come in Place de la Bourse o Place de la Commedie dove c’è anche il teatro dell’Opera.
Place de la Bourse |
Giorno 11: Bordeaux - Dune du Pilat - Carcassonne (460 km)
Bordeaux |
La mattina presto andiamo a vedere la cattedrale, Place de la Borse di giorno e facciamo colazione con dei tipici dolcini della Garonne: i caneles, simili a dei piccoli babà ma con la cannella e molto più consistenti, sapore particolare ma non male, peccato li vendano a peso d’oro!
Partiamo quindi per andare a vedere la duna di sabbia più alta d’Europa, la Dune du Pilat vicino ad Arcachen sulla costa atlantica. Purtroppo stavolta la scelta di non fare l’autostrada la scontiamo tutta, con una processione di macchine che vanno verso le località di mare e ci sembra di non arrivare mai! In effetti entriamo nel parcheggio a pagamento vicino alla duna a mezzogiorno passato e subito seguiamo il fiume di gente per arrivare alla base di questa montagna di sabbia 114 metri ca. sul livello del mare.
La cosa pazzesca è che cresce di oltre 4 metri l’anno e nel tempo ha già inghiottito un incrocio, diversi alberi ed anche un hotel! Saliamo lungo le scale, piuttosto pericolanti, che hanno allestito su un versante e arriviamo in cima, dove tira un gran vento che pizzica le gambe con la sabbia, ma la visuale sulla costa di fronte ripaga dello sforzo, con tante piccole isole di sabbia dorata in mezzo al mare turchese.
Dune du Pilat |
La cosa pazzesca è che cresce di oltre 4 metri l’anno e nel tempo ha già inghiottito un incrocio, diversi alberi ed anche un hotel! Saliamo lungo le scale, piuttosto pericolanti, che hanno allestito su un versante e arriviamo in cima, dove tira un gran vento che pizzica le gambe con la sabbia, ma la visuale sulla costa di fronte ripaga dello sforzo, con tante piccole isole di sabbia dorata in mezzo al mare turchese.
Scendiamo con una corsa mozzafiato lungo la duna…e le scarpe tanto piene di sabbia da non starci più dentro!
Ci concediamo una sosta nella vicina Petit Plage, dove la gente è molta e l’acqua non certo bella (tra l’altro i cartelli avvertono di stare vicino alla costa per via delle forti e pericolose correnti), ma almeno facciamo una siesta di relax in spiaggia. Ripartiamo verso le 3, con ancora tutti i kilometri della giornata da percorrere…dei veri incoscienti! Infatti la strada è lunga e prima delle 9.30, con tanto di giri a vuoto, non siamo all’hotel Balladins di Carcassonne. In realtà l’albergo dista 6 km dal centro e a quest’ora nella zona semi industriale è tutto chiuso, quindi rimontiamo in macchina per andare alla Citè, il cuore di Carcassonne.
Quello che ci troviamo di fronte è un paesino che sembra uscito direttamente da un libro di fiabe, con doppia cinta di mura, castello, torrette e ponte levatoio! In realtà gran parte di quello che si vede oggi è stato ricostruito in epoca recente (come i tetti delle torri a forma di cappello di strega in ardesia nera) e dentro le mura ormai regnano solo negozi per turisti e ristoranti di ogni tipo (dal Kebab alla pizza napoletana!). Noi ormai siamo talmente stanchi e stressati dal viaggio infinito che ci accontentiamo di una crepe con la nutella e una granita al limone formato XL, poi di corsa a nanna!
Carcassonne |
Giorno 12: Carcassonne – Avignone (240 km)
Torniamo a la Citè per apprezzarla anche con la luce del giorno e poi partiamo per arrivare sul presto ad Avignone e non ripetere l’errore del giorno prima!
Palazzo papale |
Alla fine arriviamo davvero presto, anche perché una delle tappe previste sulla strada per Avignone salta…per accedere al Pont Du Gard, il famoso ponte romano a doppi archi, vogliono ben 18 € e non abbiamo alcuna intenzione di darglieli! L’hotel che ci aspetta per fortuna è molto carino, un’oasi di verde e tranquillità a 6 km da Avignone (hotel Le Petit Manior, 53 €). Optiamo quindi per qualche ora di ozio in piscina, interrotta solo da bambini urlanti che non hanno la nostra stessa idea di “relax”!
Verso le 6 ci avviamo ad Avignone, già visitata in viaggi precedenti ma sempre molto suggestiva e piacevole. Giriamo per il centro che è davvero molto ben tenuto, arriviamo alla piazza sovrastata dal grandioso palazzo papale, saliamo nel giardino per avere una visuale della città e del fiume dall’alto e poi scendiamo fino al ponte di Avignone, che oggi resta in piedi solo per metà ma che è uno dei simboli della cittadina. Ci rimane attaccata una cicala gigante in porcellana che ne riproduce il verso se ci si avvicina, molto provenzale!
Per cena andiamo in un quartiere davvero caratteristico, in Rue de Teinturiers, attraversando una zona che sembra un po’ degradata per tutti i volantini appesi alle finestre, ai lampioni, ovunque per il festival di Avignone Off che si è tenuto a fine luglio! Invece la stradina che mi ricordavo è sempre deliziosa, lungo un piccolo corso d’acqua con un vecchio mulino e tanti localini con tavoli all’aperto. Il ristorante arabo dove andai anni fa però ha chiuso, e al suo posto troviamo un altro bistrot carino (Offset Caffè) dove mangiamo carne (hamburger e tartara) e abbondanti patatine per 15 € a testa. La sera ripassiamo davanti al palazzo papale, poi rimontiamo in macchina e ci spostiamo sulla riva opposta del fiume per ammirare Avignone illuminata, aspettando con pazienza che si liberi una panchina sul lungo fiume!
Abbazia di Senanque |
Giorno 13: Avignone – Provenza – Cannes (230 km)
Oggi arriveremo in Costa azzurra, ma prima ho un conto in sospeso da saldare…con la lavanda! Quando venni in Provenza qualche anno fa a metà agosto trovai lande desolate di lavanda secca e tagliata, con buona pace delle foto che già mi ero immaginata di fare! La prima tappa è quindi l’Abbazia di Senanque, a ca. 20 km da Avignone, vicino ad Apt. Dopo aver percorso stradine tortuose arriviamo alla meta e questa volta è il periodo giusto: una distesa viola di lavanda ci accoglie fin davanti l’Abbazia, con un risultato davvero scenografico!
Lavanda |
Soddisfatti, ripartiamo per arrivare ad Aix En Provence all’ora di pranzo e giriamo per questa cittadina molto raffinata con viali alberati, fontane eleganti e infiniti ristorantini. Arriviamo fino alla cattedrale e poi ritorniamo in Course Mirabeau per riprendere il cammino che stasera ci porterà a Cannes.
Aix En Provence |
Verso le 5.30 siamo a St. Raphaele e percorriamo la bellissima strada costiera alle pendici del massiccio dell'Esterel, che ci regale scorci imperdibili sulle calanques. Ci fermiamo in un punto panoramico dopo Agay, dove vediamo altre macchine, e decidiamo di scendere nella piccola baia sotto per fare un bagno. La discesa è agevolata da comode scale e in 5 minuti siamo sulla spiaggia di ciottoli pronti per un tuffo in quest’acqua color smeraldo che contrasta con il rosso della scogliera.
Calanques a S.Raphael |
Seguiamo tutta la costa fino a Mandelieu-La Napuele, dove abbiamo fissato un appartamentino in un residence (che troviamo solo grazie all’ufficio del turismo che ci dà una cartina del posto!), Appartcity Cannes-Mandelieu 59 € a notte per un bel monolocale ampio e ben attrezzato. Vista la presenza della cucina decidiamo di cenare in casa per queste ultime 2 sere, con un bel piatto di spaghetti al pomodoro e formaggi francesi…buono ed economico!
La sera tiriamo fuori il vestitino buono che ci siamo portati dietro per 2 settimane per sfoggiarlo sulla Croisettes a Cannes! L’atmosfera è come te la immagini: macchine di lusso, hotel di lusso, ragazze in abiti di lusso! Il tutto però perfettamente mescolato a turisti, come noi, che passeggiano sul lungo mare sbirciando vetrine di marche che probabilmente non potranno mai permettersi; ci sono tutte: Gucci, Armani, ecc. Vale la pena soffermarsi davanti ad una delle tante agenzie immobiliari (di lusso!) per guardare le foto di case da sogno in vendita…a prezzi da incubo!
Peccato per la scalinata del Festival del cinema chiusa per lavori di ristrutturazione fino al 2014, una foto l’averi fatta volentieri!
Giorno 14: Cap d’Antibes
Oggi siamo d’accordo su una cosa: giornata di relax totale in spiaggia! Arriviamo in macchina fino ad Antibes e percorriamo poi in direzione opposta la strada costiera che porta a Cap d’Antibes, dove ammiriamo un bel panorama della Cote Azure. Troviamo una spiaggetta di piccoli ciottoli dove c’è anche un centro sub e in cui prendiamo posto con il nostro ombrellone. Fa uno strano effetto “condividere” la costa con uno yacht ancorato proprio lì davanti lungo almeno 200 metri!
La giornata trascorre tranquilla e la sera, dopo la solita cena casalinga, non abbiamo voglia di rituffarci nel caos di Cannes, quindi facciamo una passeggiata sul lungomare a Le Mandelieu, e finiamo a sorseggiare un drink in un locale sulla spiaggia, dove brindiamo al nostro intenso viaggio che dopo 14 giorni sta per arrivare a termine!
Il Casinò |
Giorno 15: Cannes – Montecarlo – casa
Si dice che in costa azzurra ci siano almeno 300 giorni di sole l’anno…stamattina però pare essere uno dei restanti 65! Visto che il tempo è un po’ nuvoloso decidiamo di avvantaggiarci raggiungendo subito Montecarlo e rimandando a dopo un’eventuale sosta in spiaggia. La scelta si rivela azzeccata perché nel frattempo spunta il sole, e anzi girare per le vie in salita del Principato con 30 gradi è piuttosto faticoso!
Dopo aver parcheggiato vicino al porto facciamo un giro ammirando i mega yacht, tutti battenti rigorosamente bandiera di George Town (sarà mica un paradiso fiscale?!), e scegliamo il nostro preferito, uno yacht azzurro luccicante super accessoriato! Continuiamo a sognare dirigendoci al Casinò, dove sono parcheggiate Ferrari, Lambroghini, Porche e altre cosucce del genere! Decidiamo di concederci un bagno proprio a Montecarlo, nella spiaggia cittadina di Larvotto, dove restiamo fino alle 2. A questo punto dobbiamo fare i conti con la fine effettiva del nostro viaggio e con i 450 km ancora da percorrere per tornare a casa…pronti, attenti, via! In attesa del prossimo viaggio on the road di LaGiramondo!
Montecarlo |
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