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Ci sono quei viaggi che sogni da sempre, ma per i quali, per un motivo o per un altro, sembra non arrivare mail il momento giusto…ecco, per me la Giordania era uno di questi! L’avevamo “sfiorata” a fine 2019, per poi preferire all’ultimo una rilassante vacanza sul mar Rosso, tanto nel 2020 ci sarebbe stato modo di andarci...poi il covid e lo stop forzato per tutti.
Così a gennaio scorso, in piena crisi da ferie estive lontane
anni luce, abbiamo deciso di farci un regalone e abbiamo fissato il volo per
Amman per fine marzo! Inutile dire a chi ama i viaggi come me quanto questo mi
abbia dato nuova energia e uno scopo per i 2 mesi seguenti!
Questa volta si è aggiunta anche una coppia di amici, che
hanno condiviso con noi questo viaggio super emozionante, di quelli che porti
nel cuore, perché nessuna foto o documentario che hai visto può prepararti al
momento in cui, alla fine del Siq, all’improvviso, intravedi il Tesoro di Petra
davanti ai tuoi occhi! E solo dal vivo puoi apprezzare i colori del deserto che
cambiano in continuazione in base alla luce…rosa, arancione, beige, oro,
rosso…magia pura!
Questo il nostro itinerario programmato, anche se mezza giornata
di pioggia a Petra ci ha fatto rivedere i piani per goderci a pieno questa
meraviglia, dovendo così rinunciare a visitare il sito romano di Jerash:
Giorno 1 – 100km 1,5 ore
Volo ore 6.30 da Bologna, arrivo ad Amman ore 12 circa (volo 3h40, orario +2 ore su
Italia). Ritiro auto e partenza verso il Mar Morto per pomeriggio relax e bagno.
Giorno 2 – 250 km 4,5 ore
Costeggiamo il mar morto, Strada dei Re verso sud, passando per il castello di Kerak, eventuale sosta riserva di Dana, pomeriggio Piccola Petra e arrivo a Petra in serata.
Giorno 3 – PETRA
Vista a Petra
da alba a tramonto!
Giorno 4 – Petra -
Wadi Rum 120 km 2 ore
La mattina presto
eventuale ulteriore escursione a Petra.
Partenza per Wadi Rum,
pomeriggio escursione in jeep di 4 ore per vedere tramonto nel deserto (h 15-19).
Giorno 5 - Wadi Rum – Amman 350km
5 ore
Mattina escursione all’alba 1h in cammello.
Partenza per Amman, sosta a Madaba (4 ore dal Wadi Rum), nota come "la città mosaico", e Monte Nebo
Giorno 6 Amman –
Jerash – Amman 50km 1 ora (x2)
Mattina visita Jerash,
poi rientro pomeriggio per visita Amman
e perderci tra le stradine del suq.
Giorno 7 Amman – Bologna
Mattina per visitare Amman
e ultimo shopping. Volo ore 15.30
Facendo 2 conti alla fine il costo per 7 giorni/6 notti è
stato di circa 800 euro a testa
(tutto-tutto compreso), di cui:
150€ volo A/R Ryanair Bologna-Amman (con 1 bagaglio da cabina
in 2 + 1 zainetto a testa)
280€ auto per tutto il periodo Avis (fissata con booking),
Toyota corolla hybrid, con 2 guidatori (per noleggiarla per i turisti non serve
la patente internazionale)
Hotel in media 3 stelle sui 50€ a camera doppia a notte
Cene dai 10 ai 20 jod (cambio attuale 1 jod = 1,33€)
Jordan Pass explorer 75 jod (con 2 ingressi a Petra, scelta
azzeccata, la differenza sono solo 5 jod), che comprende anche il visto di
ingresso (che da solo costa 40 jod). Da fare prima di arrivare on line.
Arriviamo all’aeroporto di Amman, ca. 40 minuti a sud della
capitale, intorno alle 12.30 e la coda per il controllo passaporti, nonostante
il JP, non scorre molto veloce. Ritiriamo l’auto e finalmente partiamo in
direzione Mar Morto, con sosta obbligata benzina perché qui tutte le compagnie
prevedono politica carburante stesso livello e ti danno l’auto quasi a secco
(costo uguale ovunque 0,945 jod per benzina 90).
Dopo un abbondante pranzo a buffet all’Holiday Inn Dead Sea
(15 jod), dove alloggiano in nostri amici, percorriamo altri 25 km per raggiungere
il nostro eco-chalet all’ingresso della riserva della biosfera del Wadi Mujib. Il
Mujib chalet ha 6 o 7 chalet in tutto,
affacciati su una spettacolare insenatura del mar morto, a sud appunto dei
resort che sono tutti allineati nella parte inziale della costa. Lo abbiamo
scelto proprio per questo e l’esperienza, semplice ma molto naturale e caratteristica,
non ci ha certo deluso. Ancora più bello se il vicino parco, con il suo famoso
canyon, fosse stato aperto, ma sapevamo che per ragioni metereologiche il
periodo apertura è aprile/ottobre. Da dire che anche questa soluzione non è
esattamente low cost rispetto alla media hotel giordani, notte + cena abbiamo
speso 150€ in 2 (ma in resort sarebbe stato quasi il doppio).
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Mar Morto |
il Mar Morto è la depressione più profonda della terra con i suoi 430 metri sotto il livello del mare e le formazioni di cristalli di sale che si
formano lungo la riva sono davvero spettacolari, come i colori del tramonto che si riflette in questo
specchio d’acqua a metà tra mare e lago. Purtroppo il
cambiamento climatico e l’eccessivo sfruttamento di questo bacino stanno
accelerando il suo inesorabile abbassamento e a questo ritmo tra massimo 50
anni non ci sarà più acqua e il mare sarà morto per davvero.
Dopo cena crolliamo presto, sia per la pace assoluta che si respira in questo luogo che perché è dalle 2 del mattino che siamo in piedi e il giorno dopo ci aspettano diversi km da percorrere.
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Mar morto - costa sud |
Dopo la visita, che non possiamo definire esattamente
entusiasmante, cerchiamo senza successo qualche negozietto carino, per poi
ripiegare su un più soddisfacente succo di melograno spremuto sul momento,
molto gettonato da queste parti.
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Riserva di Dana |
Nel pomeriggio arriviamo nella riserva di Dana, un luogo a
metà tra i paesaggi delle nostre Alpi e i parchi naturali dello Utah. La
riserva è il paradiso degli escursionisti, con tanti percorsi per il trekking,
ma per goderne a pieno sarebbe opportuno passare un paio di giorni nelle vicinanze e
noi siamo solo di passaggio. Ci limitiamo quindi ad ammirare il panorama e il
paesino storico di Dana, che sembra essere rimasto sospeso fuori dal tempo.
Molte abitazioni sono semi diroccate, ma alcune ospitano strutture ricettive
dove sarebbe bello passare almeno una notte.
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Piccola Petra |
Questo luogo merita di
essere visto, ma decisamente prima di Petra, perché dopo non reggerebbe il
confronto con la più spettacolare e famosa “sorella maggiore”. Vista a sé è
comunque affascinante, con edifici ricavati nella pietra e un mini-siq per
arrivarci. Volendo da qui parte anche uno dei percorsi che porta al Monastero
di Petra, fattibile anche in jeep 4x4 con circa 1 ora di cammino a seguire, o
con un’escursione a cavallo.
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Piccola Petra |
Facciamo appena in tempo a raggiungere il nostro Nomads Hotel, posto su una collina a Wadi Musa (la cittadina, non esattamente bella ma funzionale, che è sorta per accogliere i turisti che arrivano per visitare Petra), che inizia a piovere. Abbiamo scelto questo hotel per il buon rapporto qualità prezzo e la bella terrazza, dove già ci vedevamo rilassarci dopo una lunga giornata a scarpinare su e giù per Petra, ma purtroppo capiamo subito che non la sfrutteremo come avremmo voluto, dato che le previsioni danno brutto anche il giorno successivo.
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Il Siq |
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Il Tesoro |
Verso le 14 il cielo sembra aprirsi e decidiamo di non rimandare oltre il nostro incontro con il Tesoro, dato che il Jordan Pass explorer prevede 2 ingressi al sito di Petra. Il meteo ha scoraggiato diversi turisti e il percorso dal centro visitatori al Siq (percorribile anche a cavallo), non certo affollato, scorre con una crescente emozione. il canyon che conduce al Tesoro è esso stesso un luogo entusiasmante, tra giochi di luce e sprazzi di cielo azzurro a sovrastare le alte rocce rosse che lo costeggiano, anche perchè non è facile capire a che punto si è e se dietro la prossima curva del Siq apparirà finalmente una delle 7 meraviglie del mondo. All’improvviso eccolo, il Tesoro appare in tutta la sua magia, e lo stupore è intatto nonostante tu lo abbia visto in decine di documentari e foto, perchè niente può prepararti davvero a quel momento e le emozioni vanno vissute per capirle veramente!
Ma fermarsi al solo Tesoro, per quanto iconico e meraviglioso,
sarebbe un errore, perchè Petra è anche molto altro: una scoperta continua tra
colori, natura e storia, da conquistarsi (non senza fatica) metro dopo metro,
scalino dopo scalino…in senso letterale, perchè il giorno seguente per arrivare
al Monastero saranno ben 900!
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Tomba della seta |
Tornando indietro la stanchezza si fa sentire e concludiamo la
giornata concedendoci un ammam rilassante con scrub e massaggio defaticante
(decisamente energico, forse anche troppo!) presso il Petra Turkish Bath per 25
jod. Per la cena invece un posto caratteristico è il Cave bar, proprio accanto
al centro visitatori, la cui peculiarità è di essere ricavato all’interno di
una vera e propria tomba nabatea.
La mattina seguente la sveglia è alle 6.15, per arrivare al sito prima dei gruppi organizzati e crociere, cosa che ci permette nuovamente di apprezzare il Siq e il Tesoro senza folla. Ma il nostro obiettivo oggi è il Monastero, raggiungibile in circa 2 ore dal cento visitatori. Dopo aver ammirato nuovamente il Tesoro (impossibile non fermarsi!) e costeggiato la strada delle facciate e quella delle colonne, proseguiamo quindi per la strada che si arrampica sulla montagna, che da sola vale la fatica grazie ai panorami spettacolari che si ammirano ad ogni angolo.
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Il Monastero |
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Scorcio del Monastero |
Ma ci attende una nuova meta: destinazione Wadi Rum, a circa 2
ore di auto, dove grazie ad una serie di fortunate coincidenze abbiamo in
programma un’esperienza davvero speciale, dormire un una bubble nel deserto!
Il nostro nuovo amico Mohamed ci aspetta al cento visitatori, per scortarci con la jeep in un punto davvero suggestivo ai confini del Wadi Rum dove passeremo la notte. La struttura (Moon Night camp) gestisce sia un accampamento di tende più “basico” ma molto carino, che un nuovissimo accampamento luxury di sole 5 bubble a 10 minuti di macchina (rigorosamente su strade di sabbia), e noi faremo entrambe le esperienze nelle 2 notti di permanenza.
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Bubbles nel deserto |
La mattina l’idea sarebbe di alzarci con calma, visto che ci
aspetta una cammellata nel deserto verso le 9, ma il desiderio di vedere anche
la prima alba nel deserto ci fa svegliare prima delle 6..per poi tornare un po’
a dormire eh!
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Wadi Rum |
L’esperienza del cammello, per quanto il paesaggio desertico
sia suggestivo, non si rivela niente di speciale, con i poveri animali legati
tra loro per stare vicini e la comunicazione con il cammelliere alquanto
difficile (dato che non parla mezza parola di nessuna lingua delle 4 da noi conosciute).
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Arco Naturale |
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Wadi Rum |
Scopriamo per caso un ristorante davvero caratteristico in una
corte interna con fiori e azulejos, che
si rivela poi essere consigliato anche dalla lonely planet (Haret Jdoudna): felafel
e altre specialità buone e abbondanti per un prezzo più che equo (28 jod in 4).
A pancia piena possiamo dedicarci ai famosi mosaici, da quello
che rappresenta la prima carta geografica della terra promessa conservato nella
chiesa di S. Gregorio, ai bellissimi mosaici nel parco archeologico I e II. Qui
il custode ci fa gentilmente strada fino all’albero della vita, spruzzando i
mosaici con dell’acqua per renderli ancora più brillanti.
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Madaba - Albero della Vita |
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La Cittadella |
L’ultima mattina in Giordania raggiungiamo la Cittadella con un uber per soli 3 jod (Amman è costruita su diversi colli, e anche se le distanze sembrano brevi bisogna pensare che ci sarà sempre una salita da fare), per poi scendere attraverso le scalinate fino al teatro romano e a downtown per la caccia ai regali. Ci facciamo prendere un po’ la mano e stipiamo nel già pieno bagaglio a mano pashmine, fanghi del mar morto, calamite, frutta secca, palle di natale (dato che a Petra ci hanno fregato con una palla ammaccata!).
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Il Teatro romano |
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