venerdì 28 giugno 2013

Villasimius

Villasimius – Sardegna
Metà giugno
Volo Pisa-Cagliari 90 € in 2
Noleggio auto 7 giorni 179 €
Casa vacanze 350 € tutto compreso


Scoglio di Peppino
Villasimius è la punta sud orientale dell’isola sarda, una piccola penisola che si sporge in un mare cristallino che la circonda da tutti i lati! Le spiagge della zona sono una più bella dell’altra, ma vale la pena di spostarsi almeno un giorno verso nord per raggiunge la Costa Rei, caratterizzata da spiagge lunghe e dorate, anche perché è su questa strada che si trova un vero e proprio gioiello della Sardegna: lo scoglio di Peppino (seguire indicazioni per spiaggia S. Giusta), dove ho lasciato il cuore e gli occhi! Acqua bassissima e super-trasparente da cui non usciresti mai, dove si affaccia un gigantesco blocco di granito levigato dal mare e dal vento che attira turisti di ogni genere e età per farsi fotografare davanti a questo mare spettacolare, magari proprio distesi sul grande e liscio scoglio (io ovviamente non ho resistito e abbiamo fatto un intero servizio fotografico a me e Peppino!).

Spiaggia S.Giusta
Porto Giunco è una bella e lunga spiaggia con alle spalle una laguna; ci si può fermare sulla spiaggia principale o proseguire  a piedi fino all’estremità sud della baia e oltrepassare un breve tratto di scogli per scoprire una piccola insenatura molto più tranquilla e riparata.
Punta Molentis è un istmo molto suggestivo perché il tratto di spiaggia è bagnato dal mare da entrambi i lati; la parte che si affaccia a sud ha un bellissimo colore turchese chiaro ed è ideale per fare una serie infinita di bagni, mentre a nord ci sono scogli dalle forme particolari e molto fotogenici!

Punta Molentis
Anche la spiaggia “cittadina” di Villasimius non è male e merita una visita. Il paese invece lascia un po’ a desiderare: praticamente si esaurisce in una piazzetta da cui parte la strada principale (che poi è quella che si fa in macchina) su cui si affacciano dei negozi per turisti; va comunque bene per una giratina con gelato la sera! La casa che avevamo affittato era distante ca. 3 km dal mare, in un piacevole complesso di villette a schiera su 2 piani, con una terrazza adatta anche per cenare e vicino al principale supermercato della zona.
Proseguendo in direzione Capo Carbonara si può andare alla spiaggia Cava Usai, differente dalle altre della zona in quanto fatta di ciottoli, con colori più tendenti all’azzurro e rocce appuntite che spuntano dal mare. Suggestiva ma forse meno entusiasmante di altre.
Strada panoramica Villasimius-Costa Rei
Sulla srada costiera in direzione Cagliari, dopo meno di 7 km si trova la spiaggia di porto Sa Ruxi (in realtà sono più calette suddivise tra loro da scogli), caratterizzata da una folta vegetazione che separa la strada principale dal mare ma facilmente accessibile. Qui la costa è ancora più incontaminata ed è facile essere quasi soli sulla bella spiaggia dorata con davanti un mare da cartolina!
Nella zona dei campeggi (parte ovest della penisola) si trovano altre 2 belle spiagge: la spiaggia del Riso e Campulongu.

mercoledì 26 giugno 2013

Chia

Chia – Sardegna
Inizio Giugno
Volo Pisa-Cagliari 95 € in 2
Casa vacanze 250 € tutto compreso
Noleggio auto (nuova Y) 160 €

Costa sud-occidentale della Sardegna, più selvaggia e incontaminata della famosa costa Smeralda ma certo non meno bella! Certo, qui c’è il mare, il mare e il mare! Nel senso che, almeno di giugno, non ci si deve aspettare una gran vita ma questo (almeno per me) non è un problema, anzi arrivare su spiagge semi-deserte è parte integrante della mia idea di relax totale! La casa, scelta come sempre su internet, era molto luminosa (appartamento “giallo”: come dice il nome dentro è tutto giallo dalla tovaglia, al divano, al letto!) e con un piccolo giardino, in località Domus de Maria. È un paesino di collina a 4 km ca. da Chia veramente tranquillo con un’unica piazzetta principale dove nel giro di 50 metri trovi la pizzeria, il bar, il market (occhio al latte, quello fresco arriva solo il martedì e il sabato non prima delle 10 e per le 11 è già esaurito…mah?!). Abbiamo scoperto che Chia non ha un vero e proprio centro, è una località turistica che si estende lungo la strada provinciale, famosa essenzialmente per le spiagge stupende della zona.
Tuerredda dalla strada panoramica
Le spiagge imperdibili sono molte, ma su tutte devo soffermarmi su Tuerredda (o Tuareda, ha vari nomi!), un vero angolo di Caraibi in Sardegna! Sulla strada super panoramica che collega Chia a Capo Teulada, dove ad ogni curva vorrete fermarvi per fare una foto al paesaggio, si staglia ad un certo punto una baia con un mare che dire turchese è poco: quella è Tuerredda!
Scendendo si arriva al bivio per questa spiaggia e fatti 100 mt si è costretti a dare 5€ al tipo che detiene uno degli unici 2 parcheggi dove poter lasciare la macchina in zona (pare la rimozione forzata sia molto di moda da queste parti…), per fortuna è onesto ma ad agosto i prezzi lievitano di sicuro!
Da vicino il colore dell’acqua è ancora più trasparente e la sabbia bianchissima, quindi nonostante il clima non sia dei più caldi (mai avuto un maggio così impietoso!) è impossibile resistere alla tentazione di fare un tuffo! Certo bisogna essere molto motivati…in effetti siamo gli unici ad avventurarci nelle gelide acque di Tuerredda ma ne vale la pena!

Tuerredda
Proseguendo sulla strada fino al porto di Teulada, poco più avanti si arriva con 500 mt di strada sterrata ma fattibile a Porto Tramatzu, altra bella insenatura proprio di fronte all’isola Rossa che merita una sosta di qualche ora (spiaggia bianca e fine).
Tornando verso Teulada per la strada interna e girando a destra sulla SS195 si può arrivare invece a Porto Pino, una grande baia famosa oltre che per un mare cristallino per le sue dune altissime che sono proprio alle spalle della spiaggia: non potrete fare a meno di fotografarle e di scrivere i vostri nomi con i sassi neri che ci troverete! La parte delle dune, molto selvaggia, è frequentata anche dagli amanti del kytesurf per il vento credo costante che tira in quel punto.

Porto Pino

Le spiagge propriamente di Chia sono tutte belle (Torre Chia, Sa Colonia), ma Su Giudeo le batte tutte! Una lunga spiaggia dorata divisa in 2 parti con davanti un’isoletta raggiungibile tranquillamente a nuoto (se l’ho fatto io..!) e dietro una laguna d’acqua dolce, ritrovo ideale di numerosi fenicotteri rosa! Le dune basse dietro la spiaggia completano uno scenario naturale imperdibile, per non parlare di quello che c’è davanti: un mare trasparente che degrada tra il verde e il turchese!

Su Giudeu
Una piccola delusione invece l’abbiamo avuta da cala Cipolla, di cui tanti ci avevano parlato ma che abbiamo avuto la sfortuna di trovare con un po’ di posidonie a riva…il mare è comunque bello ed è il posto migliore dove andare quando tira forte vento, perché è sicuramente la caletta più riparata.

London Calling

Se quando si parla di Londra ci si riferisce semplicemente a "The City" un motivo ci sarà...Londra è LA città! Moderna, viva, colorata e...molto british style! E' un posto dove non importa quante volte ci sei stato, perché ci torni sempre volentieri, con la certezza di non trovarla mai uguale alla volta precedente! Per me l'occasione di tornarci è stata di quelle da non perdere: compleanno londinese ospiti da amici che vivono a Londra (grazie 1.000 Andrea e Carolyn!)...il top del low cost! Arriviamo a Stansted con volo ryanair pagato 140 € in 2 all'ora di cena e subito ci dirigiamo alla navetta easy bus (conviene prenotarla su internet con largo anticipo perché i bus sono piccoli e vicino alla data i prezzi aumentano parecchio...tipo da 2£ anche a 20£!) che impiega ca. 1 ora ad arrivare a Backer Street, da dove partono varie linee della metro. La casa del ns. amico è in zona Plimco, perfetta perché centrale ma tranquilla, proprio davanti ad una bella piazza e a due passi dalla fermata metro.
Buckingham Palace
La visita della città inizia quindi la mattina seguente; incoraggiati da un sole decisamente insolito per Londra (considerando anche che è quasi dicembre!) decidiamo di lasciare i musei per giornate più grigie e puntiamo subito su Buckingham Palace per il cambio della guardia.
Big Ben e London Eye
Qui scopriamo però che la domenica è posticipato alle 11.15 invece che alle 10.30...c'è quindi tempo per fare una corsa sulla riva del Tamigi per vedere tutto d'un fiato mezza Londra: Big Ben, palazzo del parlamento, la famosa ruota panoramica London Eye (dove salire almeno una volta per ammirare un panorama mozzafiato della città...purché non vi facciate spaventare dalla coda kilometrica e dal biglietto tutt'altro che economico!) e la cattedrale di Westminster, con foto di rito dentro l'immancabile cabina rossa!
Big Ben
Al ritorno la piazza davanti al palazzo reale si è riempita e troviamo a mala pena un posto sulle scale della fontana davanti per assistere ad un Changing of the Guard non proprio imperdibile ma in ogni caso da vedere se si passa da Londra!
Westminster Abbey
Seconda tappa della giornata Notting Hills, con la confusionaria e super turistica Portobello Road! Qui troverete di tutto e se è vero che ormai la specialità sono vecchie cianfrusaglie vendute a caro prezzo a turisti sprovveduti, rimane sempre una parte della City da non perdere, meglio se di sabato quando il mercato è al completo. Passeggiare per le strade di Notting Hills è comunque molto piacevole a prescindere dal mercato, con le sue case color pastello, i numerosi e caratteristici negozietti e il suo ritmo tranquillo da tipico quartiere residenziale...e, diciamolo pure, perchè ci fa sentire un pò come Julia Roberts nel famoso film con Hugh Grant ambientato tra queste stradine!
Per tornare da N.H. abbiamo la bella idea di prendere uno dei bus di linea a 2 piani (il 148) così con un biglietto semplice possiamo fare un tour della città stando comodamente seduti! Costeggiamo Hyde Park, con il suo verde che la dice lunga sul clima inglese, poi Oxford Street per arrivare a Victoria Station, da cui la ns. casa dista ca. 1 km a piedi.
Decorazioni a Regent Street
La sera, dopo una merenda-cena organizzata per il Thanksgiven Day da amici americani di Andrea e Carolyn(tipo dalle 4 alle 7...mah!?), ci siamo diretti a Piccadilly Circus per ammirare le strade illuminate con le luci di natale che in questo periodo fanno concorrenza ai neon dei cartelloni pubblicitari che dominano la piazza…davvero uno spettacolo, soprattutto Regent Street e Oxford Street! Ci spingiamo fino a Soho, dove mi ostino a cercare un ristorantino thailandese dove ero finita per caso anni prima e che mi era piaciuto proprio tanto e dove vorrei tornare la sera seguente per il mio compleanno...ma i diversi giri non portano a nulla e alla fine ci rifugiamo al White horse, un tipico english pub dove buttiamo giù 2 birre niente male!
Il giorno seguente il meteo non sembra clemente come il precedente ma noi abbiamo già un programma ben definito: torre di Londra con il vicino Tower Bridge, Tate modern e National Gallery ci aspettano! Una delle cose veramente belle di Londra è che la maggior parte dei musei sono gratuiti (contributo volontario consigliato!) e questo la dice lunga su quanto siano avanti rispetto all'Italia!
Towers of London
La torre di Londra non rientra sfortunatamente tra questi, e il biglietto d'ingresso si aggira intorno alle 20£; fate attenzione che il prezzo esposto alla biglietteria è più alto perché comprende già l'ulteriore contributo volontario che qui vi consiglio di non dare assolutamente e riservare magari ai musei gratuiti! Da tenere presente che se si viaggia in 2 è molto conveniente stampare da internet i voucher 2for1 che permettono di entrare in 2 con 1 solo biglietto presso le principali attrazioni a pagamento (London Eye, Towers of London, Madame Toussaud, ecc.) a chi è in possesso di un biglietto o abbonamento della National Rail (sono validi solo i biglietti acquistati presso una biglietteria ferroviaria: attenzione quindi, la Oyster card non va bene ad esempio!). Le torri di Londra sono da vedere almeno una volta nella visita della città perché ci riportano indietro ad un passato non troppo lontano e molto interessante che ripercorre la storia della città e della monarchia inglese. La leggenda narra che quando i corvi che fanno da "guardia" alle torri lasceranno questo luogo la monarchia giungerà alla sua fine...ma per adesso i reali possono stare tranquilli perchè di corvi ce ne sono ancora parecchi! C’è la possibilità di fare un tour guidato compreso nel prezzo del biglietto con uno dei Yeoman Warders, guardie speciali della regina che accompagnano i turisti nel giro delle torri alla scoperta dei preziosi gioielli della corona, della White Tower e delle mura (tutto rigorosamente in inglese, con modi molto scenografici!).
Tower Bridge
All’uscita ci fermiamo sulla sponda del fiume per ammirare un altro famoso simbolo della città, il Tower Bridge, con foto varie anche se il cielo grigio non rende giustizia al panorama, con i grattacieli ultramoderni sul lato di SouthBank sullo sfondo (tra cui la “scheggia” progettata da Renzo Piano). Raggiungiamo a piedi il Millennium Bridge, passando da St. Paul Cathedral e fermandoci in un bar nei dintorni per un hamburger e salsiccia in stile inglese! Qui ricevo il mio regalo di compleanno…i biglietti per un musical con canzoni dei Queen nel West End stasera al Dominion Theater! Esaltati per la serata che ci attende non perdiamo di vista i nostri obiettivi: Tate Modern e National Gallery. La prima è un vero concentrato di arte moderna esposta in una vecchia centrale termoelettrica ristrutturata sul lato sud del Tamigi, dove tra gli altri si trovano Andy Warhol, Picasso, Dalì, Van Gogh.

Trafalgar Square
La National Gallery invece domina Trafalgar Square ed è il tripudio dell’arte europea dal XII secolo al 1900 con autori italiani, francesi, olandesi e inglesi in particolare: Cezanne, Botticelli, Leonardo da Vinci, Michelangelo, Raffaello, Tiziano, Velazquez, Rembrandt, Monet e chi più ne più ne metta! Molto interessante ma anche un po’ pesante tutta quest'arte insieme!
Usciti dalla Gallery abbiamo giusto il tempo per dirigerci in Oxfortd Street per una passeggiata veloce tra i numerosi negozi di abbigliamento e per turisti (sono costretta a comprare un piatto ricordo per mia mamma con il matrimonio di Will&Kate!) e dove ceniamo al volo con 2 cookies giganti della catena Ben's Cookies, davvero appetitosi (hanno 18 varianti di biscottoni!)!
Dominion Theater
Poi di corsa al Dominion Theater per assistere a We Will Rock You, il musical con le canzoni dei Queen che ha già fatto il giro del mondo! La storia è ambientata in un fututo ipotetico in cui la musica è censurata e i giovani non sanno nemmeno cosa sia, ma un gruppo di ragazzi ribelli guidati da un "prescelto" riportano la musica e la libertà sulla terra...almeno questo è ciò che ho capito io, essendo tutto ovviamente in inglese! Al di là della storia bella l'atmosfera, le canzoni e sicuramente il fatto di vederlo nel West End a Londra! L'ultimo giorno londinese è tutto da sfruttare, avendo l'aereo alle 20 per tornare in Italia! Iniziamo con il British Museum, dove l'arte classica di Grecia, Egitto, Roma, Mesopotamia si fonde in un ambiente moderno e luminoso. I tesori imperdibili di questo museo sono molti ma tra tutti mi sento di segnalare, da profana, la Stele di Rosetta, i fregi del Partenone e le mummie egizie (tra cui quella di un gatto!).   
British Museum - Great Court
Decidiamo poi di cercare per il nostro ultimo pasto londinese un ”piatto” tipico: i buonissimi pancakes, forse più adatti ad una breakfast ma non posso venire via da Londra senza averli mangiati!  Ci spostiamo in zona Covent Garden, quartiere molto vivace con il mercato coperto addobbato a festa per le imminenti festività natalizie, ma solo dopo qualche isolato a piedi troviamo una pasticceria dove possiamo gustarci questa specie di bruch!
Covent Garden
Per le ultime ore del pomeriggio ci spostiamo in zona Kensington per esplorare il Natural History Museum, che racchiude una panoramica dell’intera storia naturale, dai dinosauri, all’evoluzione umana, alla botanica, alla mineralogia e tanto altro. Sinceramente per visitarlo tutto ci vorrebbero giornate intere (e credo ne varrebbe la pena), però anche entrarci per sole poche ore è un’esperienza da fare. 
Natural History Museum

Nella sala centrale ci accoglie uno scheletro gigante di dinosauro (non è un T-rex come molti erroneamente credono, ma un Giplodocus, molto più inoffensivo e lungo…ricostruito eh!) e da qui partono i vari percorsi suddivisi per aree tematiche. Io ci sono stata 2 volte ed entrambe mi sono soffermata sui percorsi dedicati ai dinosauri e all’evoluzione umana e zoologica, ma anche le altre sono di sicuro interessanti, e anche molto adatte a chi viaggia con bambini.
Prima di partire non possiamo però non fare una fermata, seppur veloce, da Harrods! Ci incantiamo ad ammirare le vetrine, create stavolta in stile fiabesco con la carrozza a forma di zucca di cenerentola o lo specchio di Biancaneve!
Dentro è il vero paese dei balocchi per grandi e piccini, con prezzi però purtroppo decisamente proibitivi (borse, vestiti, gioielli, prodotti alimentari pregiati e tutto quello che vi può venire in mente!), così puntiamo diretti sull’unico reparto per noi abbordabile: l’english tea! Ne prendiamo una maxi confezione molto carina e tipica con scatole in alluminio con immagini li Londra, sia x noi che x amici (19£)!
Harrods
Si avvicina l’ora della partenza e noi dobbiamo volare a Becker street per il bus che ci porta all’aeroporto; tra l’altro la giornata è diventata very London con una pioggerellina leggera ma fastidiosa, quindi partiamo senza troppa nostalgia, anche perché siamo sicuri che a breve ripeteremo l’esperienza londinese e ci saranno altre occasioni per rivedere Andrea e Carolyn!
Avendo più giorni a disposizione ci sono tante altre cose da vedere e fare a Londra. La prima volta io sono stata anche a Greenwich, sul London Eye, al Madame Tussauds, a Chelsea ed ho girellato per Hyde Park e Kensington Park. Il museo delle cere è tutt’altro che imperdibile, ha un prezzo spropositato (ad oggi 30£!) e c’è sempre una coda infinita; ma se proprio si desidera andare a visitarlo (perché in effetti è divertente farsi una foto con Marylin, i reali, Beckam o Obama!) è indispensabile prenotare in anticipo il biglietto per risparmiare tempo e soldi, meglio ancora se con il 2X1 con la National Rail!
Lago Serpentine a Hyde Park

I parchi della città sono tutti molto ben tenuti e piacevoli per farci una passeggiata o un riposino sull’erba in una bella giornata di sole (a trovarne quassù!). Ad Hyde Park si trova il famoso speakers’ corner (angolo nord-est) dove chiunque ne abbia voglia, per lo più tipi stravaganti, può prendere la parola per improvvisare comizi di ogni genere davanti a passanti curiosi. Kensington Gardens merita una visita per il  Kensington Palace, che fu la residenza ufficiale di Lady Diana, e per la statua di Peter Pan che si trova vicino al lago (il Serpentine, che separa questo parco da Hyde Park).
Greenwich si estende a sud-est della city e ci si può arrivare in ca. mezz’ora con la metropolitana di superficie (DLR) direttamente dal centro. Qui si respira un’aria molto più tranquilla, con grandi spazi verdi (il Greenwich Park è il più antico parco reale londinese). Una volta arrivati c’è da scarpinare un po’ per raggiungere il Royal Observatory, dove passa il meridiano fondamentale che regola l’ora di tutto il mondo…la foto è d’obbligo e la favolosa vista di Londra da in cima alla collina ripaga la fatica! Per chi non vuole addentrarsi nell’imponente Museo Navale (comunque a ingresso libero!) può essere sufficiente andare a vedere il Cutty Sark, un maestoso veliero di oltre 64 metri costruito nel diciannovesimo secolo e che dal 2012 si può nuovamente ammirare dopo il restauro (necessario in seguito ad un incendio che l’ha danneggiato nel 2007).
Insomma, Londra è davvero una città che ha tanto da offrire...per tutti i gusti!

Dati di Viaggio:
4 giorni/3 notti 390 € in 2 TUTTO compreso (volo, trasporti, pranzi, cene, attrazioni; tranne alloggio e ingresso al Musical)
Volo: Ryanair 140 € in 2
Trasporto: Oyster Card, una carta ricaricabile che scala il credito a consumo e comunque al massimo costa come un abbonamento giornaliero. E' utile se non si sa quanto si userà la metro, ma in ogni caso col senno di poi consiglio di fare un abbonamento metro per 3 giorni alla stazione ferroviaria, così si può anche usufruire del 2X1!













mercoledì 19 giugno 2013

WORK IN PROGRESS...


Il mio blog è nato da pochi giorni…quindi abbiate un po’ di pazienza e presto sarà pronto al 100%! Insomma…stiamo lavorando per voi!! Intanto però potete curiosate tra i post che ho già pubblicato...a presto!

Spagna del nord…Diario di Viaggio


Luglio - 15 giorni - 1000 € a testa all inclusive
Questo viaggio ci ha portato ad esplorare la costa nord della penisola iberica e il suo (più o meno vicino) entroterra, con una fermata obbligatoria nella capitale!
Partenza: volo ryanair pisa-madrid, costo 175 € in 2 (compreso il sovrapprezzo di 18€ dell’ultimo minuto per aumento tasse aereoportuali spagnole causa crisi!)
Guida: routard, una per Paesi Baschi+Galizia, l’altra per Castiglia e Madrid. Di solito mi affido alla Lonely Planet, ma su questo itinerario la Routard era più aggiornata, economica e meglio divisa per zone: alla fine promossa con un bel 7+!
Auto: una panda 1.2 benzina prenotata su e-noleggio al costo di 244€ per 11 giorni (peccato che poi all’aeroporto ci hanno fatto pagare ben 88 € per il primo pieno...un furto considerando che in spagna la benzina si trovava sotto 1,40€/lt e per il pieno abbiamo pagato al massimo 45€!)
Itinerario: Madrid-Toledo-Salamanca-Burgos-Leon-Lugo-Santiago-Costa della Galizia-Oviedo-Costa Asturie-Bilbao-San Sebastian-Pamplona-Saragozza-Madrid per totali 3000 km in auto in 11 giorni! La viabilità spagnola è molto buona; le autovie corrispondono alle nostre superstrade (gratuite) ma molto più ampie e ben tenute, con limite di 120km/h. Le autopiste invece sono autostrade, con analoghe caratteristiche (e limiti) ma a pagamento…a voi la scelta!?
Hotel: prenotati quasi tutti su booking da inizio luglio (tranne una notte centrale e l’ultima per avere un po’ di elasticità nell’itinerario) con prezzi tra 30 e 55 € per camera doppia. Secondo me conviene, sia a livello di prezzi che di risparmio di tempo nel non dover girare alla ricerca di un alloggio quando si arriva in un posto magari a sera.
Giorno 1
Puerta del Sol
Il nostro viaggio inizia con l’arrivo puntuale a Madrid, dopo 2 ore nette di volo…un’aeroporto moderno e grande dove c’è da perdersi…ma per fortuna non lo facciamo e dopo qualche giro a vuoto troviamo l’entrata della metro al T2, dove iniziamo a fare i conti con la crisi spagnola: per partenze dall’aeroporto da giugno 2012 supplemento su prezzo biglietto 3 € (pensare che la ns. guida di un anno fa indicava ingenuamente 1€)! Resta comunque il modo più economico e veloce di raggiungere il centro città, dove abbiamo prenotato un alberghetto proprio accanto a Plaza del Sol (esmeralda,2**,carino e prezzi ragionevoli, 48€ la doppia). Il caldo di Madrid ci soffoca fin da subito…ce lo aspettavamo, ma così è troppo!! Prendiamo possesso della camera e ci rifugiamo al museo del jamon che si trova proprio sotto l’Esmeralda: panino al prosciutto minimalista ma buono a 1 €!! Decidiamo poi di fare un riposino pomeridiano in camera sperando che il caldo si plachi almeno un po’…speranza vana! Verso le 5 usciamo comunque: destinazione Prado! La guida ci suggerisce che da martedì a sabato il museo è gratuito dalle 18 a chiusura, occasione ghiotta per chi come noi è attento al budget ma non vuole rinunciare alle bellezze della città e a un po’ di cultura fai da te! Arriviamo giusto in tempo, la coda è lunga ma scorre veloce. Il museo è molto interessante, anche se non si è esperti in materia: collezione permanente con importanti artisti spagnoli (Goya, El Bosco, El Greco,..) e non (anche tanti italiani: Tintoretto, Caravaggio,..). Usciamo verso le 8, il sole è ancora alto e di andare a cena non se ne parla! Facciamo un giro per le vie del centro per individuare tra gli infiniti localini qualcosa per cenare, magari di non troppo turistico…ci fermiamo vicino a Plaza S.Anna (molto carina): io assaggio le mie prime croquettas de jamon (prime di una lunga serie!) e lui non resiste al richiamo della paella de marisco, il tutto accompagnato da 2 canas (birre alla spina)! Prima cena soddisfacente, anche se non esaltante. Arriviamo a Plaza del Sol che anche dopo cena è piena di gente e movimento...le strade pedonali che vanno verso il quartiere di Chueca sono strapiene (anche di prostitute a dire il vero!)! A nanna prima di mezzanotte dopo un’altra canas a 1€!
Giorno 2
Sveglia alle 8 per girare la città senza il caldo soffocante di ieri...ma la giornata non inizia al meglio: nella fretta di trovare un posto per colazione finiamo in un locale della catena “the e caffè”…2 paste e 2 cafè con leche 10 €!! Quando mi riprendo dallo shock decidiamo di dedicare la mattina al Palacio Reale e al Convento Descalzas, che sono gratuiti il mercoledì per i cittadini UE…peccato che il primo lo sia solo dalle 5 p.m. e il secondo faccia esclusivamente visite guidate (non abbiamo capito se comunque a pagamento) con un numero irrisorio di persone…quindi niente di fatto!! 
Plaza Mayor

Non ci perdiamo certo d’animo e proseguiamo per la maestosa Plaza Mayor: sarà che è la prima che vediamo (ne seguiranno molte altre...in Spagna ogni paesino, anche piccolo, ha la sua Plaza Mayor!?), ma ci piace davvero tanto e facciamo foto da ogni angolatura (sigh..!)!
Poi ci dirigiamo a Plaza De Espana, il Debod (tempio egizio donato alla città per gli aiuti spagnoli al salvataggio di Abu Simbel...commento “e a noi italiani nulla?”!), la Gran Via piena di negozi e teatri dove rimaniamo colpiti dalla cupola nera dorata del Metropolis proprio all’angolo con calle di Alcalà. 
Metropolitis

Rientriamo verso le 1 in zona hotel per pranzo al solito museo: pic-nic (1panino+bibita+frutto) a 2€!
Dopo la consueta pausa in camera eccoci pronti per visitare il palazzo reale; qui la coda c’è e si vede: oltre 45 minuti per entrare, in parte sotto il sole! Nel frattempo fotografiamo il palazzo reale da fuori, il giardino e la cattedrale di fronte. Il Palacio è molto ben tenuto, bello il piazzale di fronte e con infinite sale di stili diversi (barocco, rinascimentale, ispirate all’oriente); in teoria le foto sono vietate...un paio però le abbiamo rubate! Visitiamo anche la farmacia e poi io desisto stremata dall’afa, saltando l’armeria. Ci trasciniamo di nuovo vs. Plaza del Sol passando per calle Arenal, dove negozietti e acquirenti di oro non mancano (ecco da cosa si vede la crisi..). Nel tragitto ci fermiamo al mercato di S. Miguel, proprio accanto a Plaza Mayor...una vera boutique di frutta, tapas e frutti di mare! Merita una visita, qualche foto (noi ci lasciamo prendere la mano!)…e magari uno o più assaggi!
Palacio Real
La sera cerchiamo inutilmente un locale che la guida consiglia, aperto da uno dei maggiori chef spagnoli specializzato in hamburger (fast good)…ma all’indirizzo segnalato non c’è un bel niente! Vaghiamo per le vie vicine chiedendo informazioni a chiunque...alla fine 2 ragazzi ci consigliano un altro posto sulla Gran Via (Mercado della Reina)…lo troviamo nonostante le indicazioni forniteci in spagnolo e rimaniamo molto soddisfatti: tapas di ogni tipo da scegliere tra quelle in bella vista o sul menù, con canas d’ordinanza (27€ in 2)! Dopo cena giro per gli infiniti locali di Chueca con bevute annesse (i bar sono uno accanto all’altro, con offerte al ribasso di canas..l’ultima la prendiamo a 0,60€!); ci ritorneremo domani per vedere i negozi aperti.
Giorno 3
Iniziamo con una bella colazione a base di churros e cioccolata calda in un posto vicino all’hotel che si autodefinisce “maestro churraio”! In effetti sono buoni e croccanti…alla faccia della dieta!
La Cattedrale
Oggi il programma prevede un giro per Chueca, il quartiere più giovane e modaiolo di Madrid intravisto la notte prima, peccato che le vie dello shopping sono semi deserte prima delle 12 del mattino! Quindi ripieghiamo sul museo navale, che sarebbe gratuito ma chiedono un contributo volontario obbligatorio di 3€! Niente di che...ma ogni tanto bisogna cedere anche alle richieste del compagno di viaggio, che si è scoperto appassionato di navi!? All’uscita ci dirigiamo verso il Parco del Buen Retiro, il vero polmone verde della città, immenso e pieno di prati e aiuole tenuti alla perfezione...e una pennichella sotto l’albero non ce la toglie nessuno! 

Stazione Atocha
 Il pomeriggio lo dedichiamo alla stazione di Atocha e all’arte moderna. La prima è una stazione di treni/metro davvero particolare (oltre che diventata tristemente famosa per il recente attentato): all’interno è stato creato un vero e proprio giardino tropicale, con alberi di decine di metri e un laghetto con centinaia di tartarughe! Alle 19 ci aspetta l’ingresso gratuito al museo Reina Sofia! Non c’è nemmeno coda e la visita è assolutamente da fare, con grandi nomi della pittura come Picasso (su tutti il forte impatto visivo di “Guernica”), Dalì e tanti altri spagnoli e internazionali.
La sera decidiamo di dare ancora fiducia alla routard nonostante la dritta sbagliata di ieri, e mangiamo tapas alla cervezeria La Abuela, non male ma neanche il massimo! Trascorriamo l’ultima sera a Madrid in Plaza Mayor, per fissare bene il ricordo del simbolo di questa città che forse entrambi ci aspettavamo ancora più “capitale”, ma che comunque ha molto da offrire…magari quando la temperatura è più umana! Anche di notte la piazza è piena di artisti di strada che animano ogni angolo: finte teste di mostri, un “bimbo” che piange in passeggino, immancabili vestiti da corrida e tango…e anche un uomo ragno in calzamaglia decisamente fuori forma!
Giorno 4:  Madrid – Toledo (70 km)
Eccoci pronti ad iniziare il viaggio on the road! Andiamo in metro all’aeroporto, dove ritiriamo puntuali  la ns. panda…unico neo, come già detto, la mazzata per il primo pieno! Cartine alla mano riusciamo ad uscire da Madrid abbastanza facilmente, direzione Toledo! Abbiamo grandi aspettative per questa cittadina arroccata su una collina a 70 km a sud della capitale spagnola…e in effetti il suo centro storico acciottolato sembra uscire direttamente dal medioevo! Scarichiamo le valige vicino all’hotel (Las conchas, pieno centro, 40€ la doppia) ed usciamo dalle mura per cercare un parcheggio gratuito…con relativa scarpinata al ritorno! Bella invenzione però le scale mobili che almeno risparmiano il tratto iniziale di scalata e sono anche fatte bene perché non deturpano il paesaggio, essendo coperte da pensiline di cemento su cui cresce il prato! Passiamo per il famoso quartiere ebraico, dove tra tante sinagoghe domina il monastero di S. Juan de Los Reyes, in stile gotico. Ma la principale attrazione di Toledo è la sua cattedrale e decidiamo di entrarci appena dopo pranzo: davvero immensa e grandiosa! L’autoguida in italiano compresa negli 8€ ci aiuta a scoprirne ogni angolo...al di là del valore religioso della chiesa è arte!

Vista di Toledo dalla Torre
A metà pomeriggio decidiamo di salire sulla Torre de Los Jesuitas, che la guida ci indica come miglior punto panoramico della città. In effetti c’è proprio una bella vista a 360°, cattedrale e alcazar compresi! Quassù però si consuma la tragedia…nel tentativo di cancellare 2 foto venute male seleziono inavvertitamente TUTTA la memoria della digitale e premo ok...in un attimo la sd si svuota e perdiamo tutte le foto fatte fino ad ora! Un attimo per riprenderci dallo shock (meno male l’ho fatto io, se no chi mi sentiva?!) e poi via a fare più foto possibile da quassù per recuperare almeno il recuperabile!
Cena sul presto (alle 8!) in un bel posticino non lontano dalla cattedrale, nemmeno troppo turistico (La Abadia).
Porta di Toledo
Uscendo vediamo la cattedrale illuminata di rosa, blu, bianco…scopriamo essere le prove per uno spettacolo in 3d che si tiene in queste sere sulle facciate di alcuni monumenti di Toledo. Nell’attesa proviamo un’orchata (orzata, che a lui è piaciuta ma secondo me sa di mandorle andate a male, provare per credere!), poi ci spostiamo in un’altra piazza dove lo spettacolo inizia prima…gente già appostata ovunque, troviamo un posticino e aspettiamo l’inizio…si rivela una cosa molto particolare,  con immagini in sequenza proiettate sul palazzo tipo video in cui si susseguono opere d’arte, edifici, effetti di sfumatura...insomma non ci capiamo molto ma ci piace!
Giorno 5: Toledo – Salamanca (240 km)
Lasciamo Toledo direzione Salamanca, 240 km non stop e arriviamo all’hostal Goya, situato proprio ai margini del centro storico (40€/notte in 2). Qualche isolato a piedi e lasciamo la macchina gratuitamente. Ormai sono le 2 passate e siamo affamati! Scegliamo il bar Bambù per il pranzo (ovviamente consigliato) e ci troviamo in un bar affollato appena sotto il livello della strada, dove con 6 € a testa mangiamo tapas varie e davvero buone (anche carne alla brace)…possiamo quindi iniziare la visita vera e propria di Salamanca! Plaza Mayor è caratteristica quasi quanto quella di Madrid, con i soliti archi laterali e in più targhe dedicate ai più importanti personaggi della storia spagnola, e soprattutto molto viva, con gente a sedere in mezzo a qualunque ora del giorno e della notte. 
Plaza Mayor

Proseguiamo per l’università, sulla cui facciata iper-decorata si dice essere nascosta una piccola rana portafortuna: se gli studenti la trovano prima dell’esame avranno un bel voto! sinceramente ho avuto problemi a vederla anche quando mi hanno spiegato dove è…per fortuna non ho studiato a Salamanca! La città comunque è piena di questi “giochini” per turisti…la cattedrale nuova, costruita proprio accanto a quella vecchia, nasconde alcuni oggetti bizzarri tra le decorazioni di santi e madonne della porta laterale: in particolare un astronauta (!) e un drago con un cono gelato, ovviamente aggiunti in tempi recenti! Proprio dietro le cattedrali si apre un piccolo giardino tenuto benissimo con fiori e aiuole da cui si ha una bella vista sulla cattedrale vecchia.
La Cattedrale Vecchia
La cena decidiamo di farla un po’ fuori dal centro, in Calle Van Dick, che pare essere il posto migliore per tapas e vita notturna…ma a noi non pare proprio! Sconsolati torniamo a piedi verso il centro e ci accontentiamo di un locale turistico, con piatti combinati a ca. 10 €. Dopo cena ci concediamo allora una cioccolata calda e densa da Valon, pasticceria molto diffusa in Spagna (a Saragozza infatti facciamo il bis!) , poi dritti a nanna.
Giorno 6 Salamanca – Burgos – Leon (430 km)
Oggi abbiamo il primo vero “tappone” del viaggio:  430 km da Salamanca a Leon passando per Burgos.
Cattedrale Burgos
Burgos è una cittadina molto caratteristica, incentrata sull’imponente cattedrale (strano!?) ma anche con un bel lungo fiume e stradine interne piacevoli. Entriamo per il famoso arco di S. Maria, ingresso (parziale) nella cattedrale, Plaza Mayor (stavolta niente di che), percorso lungo il fiume  fino alla statua del Cid (che le cronache dell’epoca dicono essere tutt’altro che un eroe!) e poi in giro per stradine del cammino di Santiago fino ad un bel punto panoramico sotto il castello. Nel frattempo ci fermiamo per un pranzo veloce al Gaona jardin, locale tipico con piante all’interno ma caruccio per le tapas che offre (molto pesce, buone ma scarsine come porzioni).
Verso le 15 partiamo destinazione Leon…l’albergo prenotato stavolta non ci piace molto (Don Suero, 40€ ma al pari di un ostello per pellegrini!); male di poco visto che come sempre ci fermiamo solo una notte! Siamo a 10 minuti a piedi dal centro e non perdiamo tempo per raggiungerlo; purtroppo è domenica e la Cattedrale, famosa per le sue splendide vetrate, chiude alle 7 in punto quindi riusciamo a dare solo una sbirciatina perché il guardiano (tutt’altro che amichevole) caccia letteralmente noi e gli altri turisti! 

Cattedrale Leon
 Vediamo anche il palazzo di Gaudì (casa Botines), in stile più tirolese che spagnolo, la chiesa di S. Isidoro, le strade pedonali (la principale è Calle Ancha) piene di negozi e ristoranti. Ci fermiamo per cena in un locale che espone menù per pellegrini a 9 €…in fondo siamo motorizzati, ma pur sempre pellegrini nel nord della spagna! Nel giretto post cena scopriamo l’ennesima Plaza Mayor, molto carina! Ci fermiamo su una panchina aspettando il fresco, che qui quasi arriva verso le 10!
Giorno 7: Leon – Lugo – Santiago De Compostela (360 km)
Santiago de Compostela è la destinazione finale di oggi (a oltre 350 km da Leon), ma prima ci fermiamo a Lugo. Cittadina fortificata le cui mura romane sono (a nostro parere senza motivo?!) patrimonio mondiale dell’unesco e che non offe attrattive particolari…forse anche perché cattedrali e stradine acciottolate iniziano ad avere per noi il sapore del già visto. Pranziamo al volo e poi di nuovo in marcia! Arrivati a Santiago il caldo si rifà pesante ma usciamo comunque verso le 6, subito dopo una bella doccia alla pensione Residencia Blanco (47 euro, hostal piccolo ma non male a 5 minuti dalla Cattedrale). 
La cattedrale di Santiago
La vera protagonista è proprio la Cattedrale che domina piazza di Obradoiro, dove i pellegrini si radunano per festeggiare la fine del cammino! Anche il dentro è molto suggestivo, ancora di più penso per chi è credente. Ma Santiago è anche una città molto giovane e viva, piena di locali, concerti ed eventi, soprattutto nel periodo della festa di S. Giacomo (25/7), quando i fuochi di artificio  illuminano la cattedrale...insomma, ci è piaciuta!
Giorno 8: Costa galiziana (Capo Finisterre - Costa della morte – Viveiro) 300 km
Partiamo sul presto per un’altra tappa lunga e memorabile…oggi ci aspetta la costa della Galizia! Da Santiago puntiamo diretti su capo Finisterre, la punta più occidentale della Spagna, senza avere una destinazione precisa per la sera…dove si arriva si arriva! Nel raggiungere Finisterre si susseguono cambi repentini di clima: sole, nuvole, nebbia, di nuovo sole per almeno 10 volte! Arrivati al capo il panorama è meno suggestivo di quanto ci aspettassimo, complice anche la nebbiolina che lascia intravedere ben poco…peccato! Ripartiamo in direzione costa della morte, che da Finisterre porta ad A Coruna, molto frastagliata ma ricca di insenature bellissime. 
Capo Villan
Da capo Villan  parte una strada sterrata (fattibile, a 30km/h!) che collega Camarinas a Camelle, poco segnalata ma davvero imperdibile (chiedete info all’ufficio del faro, danno anche una cartina; 10 punti in meno alla routard che non la segnala!). In questo tratto di ca. 15 km si susseguono spiagge e baie da togliere il fiato…non resistiamo al richiamo del mare e scendiamo in una delle prime spiagge, dove Fede si addentra anche nel primo bagno di questo viaggio nell’oceano! Ottima scelta perché andando avanti in direzione nord il panorama è altrettanto bello ma ci sono meno calette e la strada si allontana un po’ dalla costa. Da considerare che ci abbiamo messo mezza giornata per fare 150 km, viste le varie soste, le strade che non sono certo autovie…e qualche inevitabile giro a vuoto! Pranzo a base di pesce a Camelle e poi di nuovo in marcia! Decidiamo di non entrare ad A Coruna, che ci viene descritta come una grande città portuale con poche attrattive, ma ci fermiamo in un barreto in periferia per un caffè...la  barista è un personaggio! Ci fa vedere tutta orgogliosa una sardina gigante…quando le dico che non mangio pesce si gira verso il mio ragazzo e dice “la cicha es strana”! E’ l’ora di decidere dove vogliamo passare la notte…sulla cartina individuiamo Viveiro, costa nord della Galizia, che ci sembra abbastanza grande per non avere problemi a trovare una sistemazione! Arriviamo quasi alle 8, il sole è alto ma l’ufficio del turismo è in chiusura, prendiamo al volo l’elenco degli hotel e ne giriamo un paio (quelli più economici, ovviamente pieni!) prima di finire all’hostal La Vila (1 stella, 43 euro/notte, la vecchia proprietaria non fa sconti a nessuno!) ma con odore di pulito nei corridoi...aggiudicato! Il centro storico è davvero piccolo e si gira in 10 minuti, ma la cena ci riserva una bella sorpresa in uno degli unici 2 tapas bar di Viveiro: O Recuncho! Polpo alla galiziana per Fede e immancabili croquettas abbondanti per me! Dormiamo con il sottofondo di gabbiani tutta la notte, abbastanza fastidioso ma ci fa sentire vicini al mare!
Giorno 9: Vibeiro – Cudillero – Oviedo (180 km)
La mattina seguente, dopo aver mangiato 2 paste grandi come 4 ad un prezzo irrisorio decidiamo di andare alla vicina spiaggia dell’Area, una grande insenatura riparata dove alle 9 e poco più siamo praticamente soli! Un vero senso di pace, un paio di persone che fanno yoga in riva al mare e solo le nostre orme sulla spiaggia davanti ad un oceano che sembra più mare da quanto è trasparente, calmo e nemmeno troppo freddo…e allora via al bagno mattutino e alla raccolta di conchiglie!
Spiaggia dell'Area - Vibeiro

Playa As Cathedral
Lasciamo questa oasi di pace per riprendere il percorso, destinazione Oviedo. Sulla strada ci fermiamo alla famosa Playa as cathedral…suggestiva con i faraglioni nell’acqua e i segni della marea (dislivello di oltre 4 metri tra alta e bassa!), ma decisamente troppo turistica! Camminiamo lungo la scogliera ma non ci viene tanta voglia di scendere in spiaggia…rimpiangiamo il nostro angolo di paradiso di un paio d’ore prima! Altra sosta a Playa del Silencio, un’insenatura scavata tra le scogliere vicino a Luarca; anche qui però ci limitiamo a qualche foto dall’alto, anche perché la scarpinata per arrivare fino in fondo non è indifferente! Attenzione: la strada è a senso unico, quindi si esce in direzione opposta da dove si arriva!
Playa del Silencio

Cudillero visto dal porto

Proseguiamo per Cudillero, porticciolo turistico arroccato su una collina (stile 5 terre, ma non altrettanto bello), ma ci impuntiamo (ok, io!) a non prendere l’autovia per fare strade più panoramiche…così finiamo per allungare di troppo tra boschi tutti uguali! Sosta in un bar in piazza il cui gestore è decisamente fan di Julio Iglesias…trasmette solo sue canzoni! Giriamo con la testa all’insù per le stradine in cerca della peculiarità del posto: gli abitanti usano appendere pelli di squaletti ad essiccare proprio accanto ai panni stesi!
Oviedo è a meno di un’ora (con l’autovia!) e al ns. arrivo troviamo l’hotel Nasarco grazie all’immancabile ufficio del turismo! Doccia, cambio veloce e via verso la cattedrale! Ce la facciamo a vederla come anche il museo della storia delle Asturie (gratuito) prima di cena…poi ci sorprende un acquazzone in piazza Porlier! Entriamo quindi nel localino in angolo della piazza...piatto di jamon per 5 €, ci si può anche stare!
Cattedrale di Oviedo
Data però la scarsità delle porzione (e la pioggia incessante) ordiniamo anche un tagliere di formaggi asturiani, molto buoni, ma alla fine risulta la cena più cara di sempre: 32€! Decidiamo  di rifarci con un giro nella via delle sidrerie (calle Gascona) dove i locali sono uno attaccato all’altro! Il sidro non è male se bevuto tutto d’un fiato, ma la cosa caratteristica è soprattutto il modo in cui i camerieri lo versano: tengono il bicchiere con una mano in basso, e con l’altra lo fanno cadere dalla bottiglia sopra la testa! Risultato: il sidro che cade per terra è più di quello che finisce nel bicchiere! La pioggia continua e la nostra serata finisce qui.

Giorno 10: Oviedo – Comillas – Santillana De Mar – Bilbao (290 km)
Il tempo si è un po’ rimesso e allora facciamo un giro per Oviedo di giorno…di nuovo la piazza della cattedrale, le vie intorno al parco S. Francisco dove sono esposte le opere di Botero e la statua di Woody Allen, cittadino onorario dopo che ha ambientato qui alcune scene di Vicky Cristiana Barcelona…forse è proprio per quel film che credevo Oviedo fosse una città più affascinante (“magica” come dice Javier Bardem alle 2 turiste americane che vuole sedurre..), invece devo dire che un po’ ci ha deluso.
Usciamo da Oviedo per raggiungere Playa de Toros, una spiaggia cittadina poco dopo llanes, caratterizzata dagli speroni di roccia che escono dalla sabbia e nel mare, ma non all’altezza delle precedenti.
Fermata successiva Comillas, famosa soprattutto per il Capricho di Gaudì, un palazzo progettato dal grande artista che rispecchia in pieno il suo stile eccentrico e colorato. Noi abbiamo visto solo il fuori, che la guida stessa dice essere la parte più interessante. 
Capriccio di Gaudì
Pranzo in un ristorantino proprio davanti all’ingresso del palazzo, solito menù del dia a 10€. Molto bello ma decisamente più austero il palazzo di sobrellano, adiacente al capriccio. Prima di lasciare Comillas ci fermiamo all’ufficio del turismo, dove ci danno un sacco di depliant sulla Cantarbia, da cui capiamo che anche in questa regione l’orgoglio  nazionalista non scherza!?
Raggiungiamo  in breve Santillana de mar: eccoci alla città delle tre bugie poiché al contrario del nome non è santa, non è piana e non è sul mare! E’ una chicca…ma più che altro sembra un paesino medievale riprodotto a favore dei turisti! Si visita in meno di mezz’ora considerando che ci sono solo due vie (piene di ristoranti, alberghi a 4/5 stelle e negozi di souvenir) e la solita plaza mayor, con balconi fioriti curati alla perfezione. In fondo alla via principale una chiesa romanica (S.Juliana).
A circa 3 km da Santillana si trova il famoso sito archeologico di Altamira (patrimonio mondiale unesco). Si tratta di una grotta paleolitica scoperta a fine 1800 in cui sono stati trovati graffiti rupestri di oltre 15.000 anni fa rappresentanti bisonti, figure umane, scene di vita dell’epoca…peccato che da oltre 10 anni il sito è chiuso al pubblico per conservare i reperti ed è possibile visitare solo un museo e la riproduzione in cartone/plastica delle grotte originali….che delusione!
Prima di raggiungere Bilbao facciamo un’altra sosta nella vicina località balneare di Suances, che credevamo sconosciuta e dove invece c’è il mondo su Playa Las Conchas! La bassa marea lascia scoperta una spiaggia immensa e un odore non proprio ottimo di pesce, ma facciamo comunque un bagno con risposino a seguire! Smuovere Fede da lì non è facile, ma verso le 6.30 partiamo
In serata arriviamo a Bilbao, dove abbiamo fissato per 2 notti l’Hostal Mendez II che si rivela essere in pieno centro ma proprio per questo un incubo per il parcheggio (tra l’altro 55 € la doppia, con pagamento anticipato, non li vale proprio!). Nel momento in cui usciamo per la cena inizia a piovere (e due!) ma per fortuna la nostra stradina è piena di tapas bar (anzi qui si chiamano pintxos!) consigliati anche dalla routard e ne scegliamo uno più che soddisfacente proprio di fronte all’hotel! Le strade sono piene di gente nonostante il tempaccio…per noi rinforzino di canas in un altro locale vicino e poi a nanna!
Giorno 11: Bilbao
Guggenheim Museum
Vogliamo gustarci a pieno il famosissimo Guggenheim Museum, simbolo di Bilbao e gioiello dell’arte moderna sia dentro che fuori, quindi alle 9 siamo già colazionati e pronti! Dobbiamo però risolvere la questione parcheggio: giriamo oltre 1 ora in lungo e largo senza successo (parcheggi carissimi e con sosta max 2 ore)…dobbiamo allontanarci di quasi 2 km dal centro per lasciare la macchina gratuitamente. Ci dirigiamo al museo costeggiando il fiume, con una piacevole passeggiata, finalmente rilassati! Iniziamo a fotografare l’imponente Guggenheim sulla riva opposta all’altezza del modernissimo ponte Zubizuri, poi ci avviciniamo e  ne apprezziamo la sinuosità dell’acciaio satinato che risplende ai raggi del sole. Lo stesso architetto californiano che l’ha progettato dice  di essersi ispirato alla flessuosità e alle scaglie delle carpe che da piccolo vedeva ne fiume…e nella sua vasca da bagno (bella cosa l’autoguida in italiano!)! Un po’ inquietante il ragno gigante di fronte al museo, mentre di tutt’altro genere il gattone  floreale sul lato dell’entrata: il Puppy!  Dentro il museo (biglietto 13€) la magnificenza della struttura continua, con opere decisamente moderne e non sempre comprensibili ma apprezzabili anche da chi come noi non è un esperto del genere…merita di sicuro la visita!
 
Guggenheim & Puppy
Pausa pranzo nei dintorni e poi ci dirigiamo a piedi di nuovo verso il centro: cattedrale, Plaza Nueva (portici e bar a ogni lato), vie dello shopping, mercato coperto della ribeira lungo il fiume.
Per la cena andiamo prima in un localino in Plaza Nueva (lo Zuga, caruccio!) e poi in un pintxos bar che ci aveva colpito la sera prima vicino all’hotel...anche se ormai di tortilla, croquettas, crostini e spiedini di ogni tipo ne abbiamo abbastanza e da bravi italiani all’estero ci manca un bel piatto di pasta!
Giorno 12: Bilbao – San Sebastian – Pamplona (180 km)
Piove! Questi Paesi baschi ci fanno quasi rimpiangere l’afa di Madrid!? Oggi doveva essere una giornata dedicata alla costa e alle spiagge basche ma dovremo riveder in parte il programma! Prima tappa quindi il ponte trasbordatore di Vazcaya, vicino Getxo. E’ patrimonio dell’Unesco ma la cosa assurda è che chiedendo indicazioni a nemmeno 5 km dal ponte incontriamo gente del posto che ci guarda come per dire “Ponte? quale ponte? Qui non abbiamo ponti?!”. Ci arriviamo comunque, passando per quartieri che ricordano più i paesi Bassi, per le case con tetti a punta e il clima, che quelli Baschi! Tutt’altro che imperdibile, ma ormai che ci siamo guardiamo un paio di viaggi della navetta appesa ai cavi del ponte che trasporta macchine e persone da una parte all’altra del fiume (a Portugalete): ufficio complicazioni cose semplici!
Puntiamo poi su San Sebastian, che viene descritta come un località balneare chic, che risente dell’influenza del vicino confine francese e della vicina Biarritz. Complice il tempo nuvoloso e la tanta gente che affolla le stradine del centro di sabato a inizio agosto non apprezziamo molto Donastia (nome basco della città). Da ricordare il buon pranzo a base di calamari fritti e patatas bravas (con salsa piccante) in uno dei pochi locali onesti del centro, passeggiata lungo la baia con risposino sul porto turistico…ma anche il notevole sudicio nel mare forse a causa del cattivo tempo.

Encierro
Dopo pranzo  decidiamo di avvantaggiarci e di raggiungere Pamplona, guadagnando quasi una giornata sul percorso. Entriamo così in Navarra! Iruna (nome basco) di sabato pomeriggio è una cittadina pigra che gode della tranquillità estiva dopo la follia collettiva dell’Encierro, la tradizionale corsa dei tori per le strade del centro fino a Plaza De Toros, che si è concluso da poco (quest’anno 7/14 luglio). Il nostro albergo è a 2 passi dal centro, pulito e comodo anche se non il più economico del viaggio (hostal Navarra, 2**,54€…ma durante la festa di S. Firmino la doppia arriva anche a 300€!). Visitiamo Plaza de la Costitution, infiniti negozi con le magliette dell’encierro (lui non resiste e ne prende 4 per sé e amici!), la cattedrale (aperta solo negli orari in cui non ci sono funzioni religiose), la statua dell’encierro con relative foto, plaza de toros. La sera entriamo in un locale in via S. Nicolas (vai delle tapas) tanto caratteristico (prosciutti appesi ovunque) quanto affollato date le buone e abbondanti tapas esposte sul bancone.
Giorno 13: Pamplona – Saragozza (180 Km)

Aljafeira

L’ultima città del nostro viaggio ci aspetta e noi, dopo un’abbondante colazione , partiamo alla scoperta di Saragozza. Appena arrivati ci fermiamo al palazzo dell’Aljafeira, appena fuori dal centro, in stile mudejar, che ricorda l’Alhambra di Granada anche se non ne uguaglia certo lo splendore (anche perché in parte è stato ricostruito di recente). Ha comunque un bel cortile, mura imponenti, stanze reali con pavimenti e arazzi d’epoca. Proprio lì vicino la guida ci consiglia Casa Emilio, ristorante con un buon menù del dia a 11 €! Ci dirigiamo poi verso il centro e l’hotel Husa Via Romana che abbiamo prenotato ad un prezzo scontatissimo su booking (30€!), che si affaccia proprio sulla bellissima piazza del pilar. La piazza è uno spazio immenso dove si trovano i principali monumenti di Saragozza: la Cattedrale (patrimonio unesco, con facciate decorate in stile moresco e un interno molto suggestivo), la Chiesa della Madonna del Pilar (ancora più imponente con le sue cupole colorate) e il palazzo della borsa (Lonja). 
Piazza del Pilar

Chiesa del Pilar e ponte dei 4 leoni
Ma vi si trovano anche delle belle e rinfrescanti fontane in stile moderno, dove bambini e adulti si lasciano andare anche a qualche tuffo visti i 40 gradi! Arriviamo anche al ponte di pietra, su cui dominano i 4 leoni simbolo della città, e passeggiamo per le vie pedonali del centro. La sera ci regala un altro bello scorcio della piazza, ancora più suggestiva quando è illuminata, ma non prima di una cena a base di formaggi alla storica taverna Los Etudios, dove i proprietari ci consigliano tra infinite varietà.
Giorno 14: Saragozza – Madrid (325 Km)

Plaza de Toros
A causa del tempo non buono di sabato abbiamo guadagnato quasi un giorno sul nostro itinerario…quindi c’è il tempo di tornare a Madrid! Il viaggio dura ca. 3 ore e verso le 2 siamo in centro…l’ora ideale per girare sotto il sole!? Facciamo una pausa pranzo al solito “museo” e poi via al tour di Madrid by car alla ricerca delle foto perdute! Ripercorriamo i luoghi visitati 10 giorni prima ormai con grande padronanza della capitale…stazione Atocha, palazzo reale, Plaza de Espana, gran via, Puerta del Sol...non ci facciamo mancare niente! Dopo una sosta in hotel (hostal Salamanca, nel cuore dell’omonimo quartiere residenziale, non il massimo ma low cost!) e una cena al mercato di S. Miguel (con ostriche!), come l’ultima volta finiamo la serata in Plaza Mayor…un vero deja-vù!

Plaza Mayor by night
Giorno 15: Madrid – Pisa – Casa!
Tempo di fare l’ultima colazione con churros e chiudere le valige…poi lasciamo Madrid e torniamo, con un pizzico di malinconia,  in Italia… stanchi ma soddisfatti del nostro viaggio! E stasera…un bel piatto di spaghetti!!